Cgil, sciopero generale il 6 settembre

di isayblog4 13 views0

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La manovra ha iniziato il suo iter parlamentare in commissione Bilancio al Senato.
La Cgil ha stabilito per il 6 settembre lo sciopero generale di otto ore contro la manovra economica varata dal governo a metà agosto e definita ”manovra iniqua e sbagliata”. È stato indetto ieri dalla segreteria confederale, al termine della riunione dei segretari generali di categoria e territoriali, anticipando i tempi rispetto alla riunione del direttivo Cgil, prevista per il 30 ed il 31 agosto. Le modalità dello sciopero e le proposte della Cgil alternative alla manovra del governo saranno illustrate oggi dal segretario generale Susanna Camusso nella conferenza stampa prevista ”in piazza, di fronte al Senato” alle ore 11.00.

Bersani, illustrando i 10 punti della contro manovra del Pd: ”Si vuol parlare di riforma del Welfare, mettere in equilibrio la spesa pensionistica ad altre spese del Welfare? Benissimo, abbiamo le nostre proposte e si discuta di questo che va sotto il titolo di riforma del Welfare. Invece è per far pagare dazio a chi non ha mai pagato dazio per coprire un buco di bilancio maneggiando le pensioni non sono d’accordo”.
”Si dice che maneggiando le pensioni – continua Bersani – si potrebbero alleggerire i tagli agli enti locali ma ricordo che dal nostro contributo richiesto ai capitali scudati si potrebbero ottenere risorse per le imprese e per fare una deroga al Patto di stabilità perché noi siamo i primi a pensare che servano misure di stimolo all’economia”.
Anche le Regioni si sono organizzate per contrastare la manovra che prevede di tagliare loro una buona fetta di trasferimenti. Infatti l’1 settembre il presidente Vasco Errani convocato per le ore 10 una Conferenza straordinaria delle Regioni nella sede di via Parigi, 11 a Roma. Unico tema dell’incontro la discussione del decreto legge del 13 agosto, n. 138, che contiene le ”Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”.
Tra Berlusconi e Bossi era in programma una telefonata subito dopo la segreteria politica della Lega in via Bellerio ma, dopo l’esito del summit leghista, si pensa che sia saltata. Più probabilmente si sentiranno dopo che anche il Pdl avrà pronte le sue proposte e si auspica che si possa aprire una trattativa.
Su questo punto sta lavorando Alfano, che oltretutto deve dirimere le tensioni all’interno del partito. Il Pdl certamente non si spaccherà sulla finanziaria, ma sugli interventi da realizzare ci sono diversi pareri. Comunque il gruppo per ora si sta ricomponendo, ma la Lega frena i ritocchi richiesti.
L’Udc ha invitato il presidente del Consiglio a respingere il ricatto della Lega sulle pensioni e ha proposto in cambio i voti necessari in Parlamento per approvare il decreto. E forse proprio questi voti basterebbero ad approvare un eventuale emendamento sulle pensioni:

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