Estero. Obama pronto a rilanciare lo storico marchio Usa: Chrysler ha sottoscritto l’ intesa con Fiat

 Il presidente degli Stati Uniti aveva ufficialmente respinto il piano di salvataggio dei colossi automobilistici Usa General Motors e Chrysler, lasciando però loro altro tempo per presentare nuove proposte. Ma subito dopo il discorso del presidente Chrysler ha annunciato di aver sottoscritto l’ accordo con Fiat, proprio come auspicato dalla Casa Bianca, che è pronta, una volta perfezionata l’ intesa, a mettere sul piatto 6 miliardi di dollari di aiuti per rilanciare lo storico marchio Usa. “Sindacati e lavoratori devono fare nuovi sacrifici” ha detto Obama rivolto ai colossi dell’ auto americana.

Estero news. Vertice sul clima. Obama scrive a Berlusconi: “Riattivare il Forum entro il G8 di luglio”

 Sabato, nel giorno di Earth Hour (il black out globale a difesa della Terra che scotta), il presidente Barack Obama ha chiamato 16 grandi economie mondiali in vista di un vertice sul clima che si terrà in Italia a luglio ai margini del G8. Il presidente americano ha convocato una riunione a fine aprile a Washington e ha scritto al premier Silvio Berlusconi chiedendo l’aiuto dell’ Italia per riattivare il “Major economies Forum” sull’ energia ed i cambiamenti climatici. Berlusconi ha dato il suo via libera affinché la riunione si tenga a margine del G8 della Maddalena, probabilmente nel terzo giorno del summit, si è appreso da fonti governative italiane.

Estero news. Barack Obama ha dato parere negativo sui piani di rilancio delle case automobilistiche

 Per la Casa Bianca né General Motors né Chrysler hanno proposto piani di rilancio tali da poter garantire loro nuovi aiuti pubblici. Secondo fonti di alto livello dell’ amministrazione, il presidente Barack Obama e i suoi consiglieri ritengono che nessuna delle due case auto sia in grado di sopravvivere e tornare redditizia e che i contribuenti Usa non spenderanno miliardi e miliardi per tenere in vita i due gruppi.

Estero. La grande crisi: in Europa scatta la caccia ai manager. Un segno di protesta, nel nome dell’ economia reale, contro i licenziamenti

 Segnali di rivolta globale. La crisi colpisce ancora e in modo inatteso. Ieri mattina alcuni vandali hanno danneggiato la lussuosa residenza di Sir Fred Goodwin, l’ amministratore delegato che ha condotto la Royal Bank of Scotland a un passo dal fallimento e poi se n’ è andato con 800 mila euro di buonuscita. In quelle stesse ore, dall’ altra parte della Manica, i dipendenti della 3M di Pithiviers, a sud di Parigi, hanno sequestrato un dirigente, Luc Rousselet, proprio come era toccato il 12 marzo a un pezzo grosso della Sony France. Poi però in nottata i dipendenti della 3M hanno liberato Rousselet.

Estero. La risposta di Obama alla grande recessione americana: “Servono tempo e pazienza e fiducia nel dollaro”

 Barack Obama ha detto di vedere segnali di miglioramento dell’ economia, ma ha avvertito che occorre pazienza per uscire dalla recessione. Il presidente statunitense ha parlato nell’ annunciata conferenza stampa, data in un momento delicato per la sua giovane amministrazione. “Comincio a vedere dei segnali di progresso”, ha detto Obama dopo aver ricordato la strategia adottata dal suo governo per attaccare la crisi su tutti i fronti.

Estero. Obama: nel prossimo G20 si arrivi a un coordinamento mondiale anticrisi

 Il vertice dei 20 più importanti paesi del mondo si terrà a Londra il 2 aprile. Il presidente Usa chiede nuove regole per ridisegnare il sistema finanziario globale e dice no al protezionismo. Obama si dice certo che il prossimo G20 sulla crisi globale avrà successo e chiede che si arrivi a un coordinamento mondiale per regolamentare il sistema finanziario. E invita tutti i Paesi a non seguire un modello protezionista.

Estero. La ricetta anticrisi di Obama

 Un nuovo piano per affrontare la crisi bancaria. L’ amministrazione Obama creerà un nuovo organismo pubblico, il Public – Private Investment Program, che dovrà aiutare ad acquistare attività finanziarie “tossiche” fino a 1.000 miliardi di dollari dagli istituti di credito Usa.

Estero. L’ asse Washington – Teheran. L’ Iran gela Obama: “Nessuna svolta”

 Il presidente Usa apre una nuova era, ma l’ ayatollah Ali Khamenei frena. E l’ Europa invece plaude il piano di Barack. All’ indomani dell’ apertura verso Teheran del presidente Usa Barack Obama, la suprema guida spirituale dell’ Iran, l’ ayatollah Ali Khamenei, ha affermato di non vedere cambiamenti. “Usano lo slogan “cambio”, ma in pratica non si vede alcun cambiamento”, ha detto Khamenei in un messaggio in tv.

Estero. Crisi economica: Obama rassicura la Cina e preme sul prossimo G20

 La Cina sia tranquilla, i suoi investimenti in America sono sicuri, come quelli degli investitori di tutto il mondo. Tutti possono avere “assoluta fiducia” nella solidità dell’ economia Usa. Il presidente americano, Barack Obama, ha replicato così alle perplessità espresse da Pechino circa la tenuta del sistema Usa. Nell’ accogliere alla Casa Bianca il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, Obama ha rassicurato tanto la Cina quanto tutti gli investitori del mondo che l’ economia americana, per quanto attraversata da venti di crisi, resta “la più dinamica al mondo”.

Estero. Guinea Bissau: il piccolo regno delle vendette

 A Bissau erano tutti convinti che il presidente João Bernardo Vieira avrebbe reso impossibile il lavoro al neo primo ministro Carlos Gomes Júnior e che l’ avrebbe alla fine deportato. In Africa non si rimuove qualcuno con una lettera o con un voto di sfiducia, ma si ricorre spesso a metodi più sbrigativi. Invece la malia creola aveva ingannato anche i più acuti osservatori, nascondendo dietro la polvere e i colori di Bissau la rivalità tra il presidente e un’ altra figura: il capo di stato maggiore Batista Tagmé Na Waié. E così regolamento di conti si è concluso con l’ assassinio dei due protagonisti.