Estero. La risposta di Obama alla grande recessione americana: “Servono tempo e pazienza e fiducia nel dollaro”

di isayblog4 13 views0

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Barack Obama ha detto di vedere segnali di miglioramento dell’ economia, ma ha avvertito che occorre pazienza per uscire dalla recessione. Il presidente statunitense ha parlato nell’ annunciata conferenza stampa, data in un momento delicato per la sua giovane amministrazione. “Comincio a vedere dei segnali di progresso”, ha detto Obama dopo aver ricordato la strategia adottata dal suo governo per attaccare la crisi su tutti i fronti.

“Noi ci riprenderemo da questa recessione. Ma ciò richiederà tempo e pazienza e dobbiamo renderci conto che lavorando insieme noi ci riusciremo” ha detto Obama nella seconda conferenza stampa del suo mandato. Nel sessantaquattresimo giorno della sua presidenza, l’ appuntamento si inserisce nel quadro di una campagna destinata a far intendere il messaggio dell’ amministrazione, coperto dal primo grande scandalo dell’ era Obama e a ispirare fiducia negli americani di fronte alla recessione. La settimana scorsa è stata la più dura dell’ amministrazione, dopo la rivelazione che il gigante dell’ assicurazione Aig ha versato almeno 165 milioni di bonus ad alcuni dei suoi dipendenti, mentre doveva la sua sopravvivenza agli stanziamenti dello Stato.

Se Obama resta popolare, con circa il 60 per cento di opinioni favorevoli, la faccenda ha suscitato una indignazione suscettibile di complicare i piani del presidente per uscire dalla crisi. Le misure di ritorsione che il congresso prevede dopo il caso Aig rischiano di intimorire tutti quelli che sarebbero tentati di chiedere soccorso allo Stato. Mentre l’ amministrazione esamina le eventuali ulteriori necessità delle banche, ogni un nuovo salvataggio rischia di urtare sull’ opposizione del congresso. Obama deve anche difendere il suo primo bilancio, che non trova contrari soltanto i suoi avversari repubblicani a causa del deficit record che prevede, ma fa storcere il naso anche ai suoi amici democratici. “Questo bilancio è inseparabile dallo ristabilimento economico” ha detto Obama nella conferenza stampa.

Il presidente si è detto fiducioso nel forte sostegno degli americani e del congresso verso una nuova autorità richiesta dalla sua amministrazione, incaricata in particolare di liquidare le società finanziarie non bancarie. “Io penso che ci sarà un forte sostegno degli americani e del congresso a una tale autorità” ha detto Obama. Il segretario al tesoro Timothy Geithner e il presidente della Fed ben Bernanke si sono schierati a favore della creazione di una tale autorità. “Dobbiamo creare una nuova autorità dotata di un potere di liquidazione, in modo che il governo federale disponga degli strumenti di cui ha bisogno per disfare una istituzione della misura e della complessità di Aig”, l’ assicuratrice salvata dal fallimento da parte dello Stato con lo stanziamento di oltre 170 miliardi di dollari, ha dichiarato Geithner davanti alla commissione dei servizi finanziari della camera dei rappresentanti.

Il presidente durante la conferenza stampa ha chiesto la fiducia internazionale nel dollaro e nell’ economia americana, poiché il biglietto verde è straordinariamente forte in questo momento perché gli investitori considerano l’ economia statunitense la più forte al mondo. Obama ha respinto la proposta per una nuova moneta internazionale, per la quale si è pronunciata la banca centrale cinese, per sostituire il dollaro. “Non credo alla necessità di una moneta mondiale” ha detto il presidente statunitense. “Per quel che riguarda la fiducia nell’ economia statunitense o nel dollaro, faccio osservare che il dollaro in questo momento è straordinariamente forte. E la ragione per la quale il dollaro in questo momento è forte, è perché gli investitori considerano che gli Stati Uniti hanno l’ economia più forte al mondo, con il sistema politico più stabile al mondo”. Sul fronte internazionale, Obama parteciperà a un vertice che il 2 aprile a Londra riunirà i leader dei paesi industrializzati ed emergenti per trovare una risposta concertata alla crisi. Subito dopo prenderà parte al suo primo vertice della Nato.

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