Calderoli: ”Le pensioni di chi ha lavorato non si toccano”

di isayblog4 25 views0

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Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: ”Le pensioni di chi ha lavorato non si toccano, ma bisogna interessarsi delle pensioni di chi non ha mai lavorato”.
”Bisogna andare ad interessarsi – insiste Calderoli – delle pensioni di chi non ha mai lavorato, che forse è davvero il caso di andare a rivedere. Per esempio, chi ha pensioni di reversibilità eccessivamente alte, oggi percepisce degli accompagnamenti che attualmente vengono dati indistintamente a tutti senza dei limiti legati al reddito”.

Sulla possibilità di intervenire sulle altre pensioni nell’ambito della manovra Calderoli puntualizza: ”Il testo contenuto nella manovra è stato oggetto di una lunga trattativa e nasce da un accordo tra Berlusconi e Bossi. Non è il testo di partenza: il decreto rappresenta il punto di approdo e riteniamo che debba rimanere tale”.
Il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, commenta le parole di Calderoli: ”Le parole pronunciate da Roberto Calderoli dal Meeting di Rimini sulle pensioni rappresentano ”una cauta apertura, uno spiraglio su cui lavoreremo. Sulle pensioni dobbiamo ragionare anche insieme a quelle parti sociali che sono sempre state responsabili per conservare in tutti i modi il primato del minor conflitto sociale che abbiamo conseguito in questi anni di crisi’. Bisognerà, quindi, andarci coi piedi di piombo. Comunque prima o a ridosso della scadenza degli emendamenti ci sarà un momento di verifica con gli alleati leghisti. Con la Lega i contatti non sono mai venuti meno. Sicuramente ci sarà un momento di incontro almeno prima che si inizi a votare”.
Roberto Calderoli, nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini, precisa che ”un gruppo di tecnici della Lega” che sta raggiungendo Roma ”sta stendendo un testo, che presenteremo agli alleati della coalizione. Lo strumento di questa tassa è la patrimoniale, ma l’oggetto a cui si riferisce è solo il patrimonio su cui non sono state pagate le tasse sotto altre forme. Non è una doppia imposizione, si tratta solo di usare il patrimonio come strumento di calcolo”.
”Se passa questa tassa sull’evasione – puntualizza Calderoli – il contributo di solidarietà non avrebbe più ragione di esistere. Non è possibile introdurre una nuova aliquota Iva sui beni di lusso ed escludo la possibilità di innalzare le aliquote attuali. Non c’è più la possibilità di creare degli ulteriori scaglioni di aliquote Iva per i beni di lusso. Se si dovessero aumentare si dovrebbero aumentare quelli già esistenti e quindi senza distinzione”.
”Sull’Iva – ha poi precisato Calderoli – abbiamo tre scaglioni diversamente dai due che dovrebbero esserci a livello europeo: il 4 che è una concessione che ci hanno fatto per storia antica, il 10 e il 20. Se tu vuoi crearti un aumento sui beni di lusso devi aumentarti quella del 20 e andresti a colpire dei beni che di lusso non sono, con ripercussioni sociali notevolissime”.
Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, in audizione al Senato, dopo aver indicato che c’è ancora un problema di “fiducia dei mercati nell’Italia, dice: “La manovra va migliorata per renderla più credibile e per rafforzare le misure a sostegno della crescita”.

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