Si era nascosto in una buca a Sirte. Il suo ultimo grido ai ribelli: “Non mi sparate”
Il ”Leader della rivoluzione” si faceva chiamare Muammar Gheddafi, da quando nel 1969 salì al potere. E se una rivoluzione lo portò al potere, oggi è stata ancora una rivoluzione a fermare la fine di 42 anni del suo potere assoluto, della sua dittatura. Il premier del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) libico, Mahmoud Jibril così ha confermato la fine del rais: ”Gheddafi è stato ucciso. Aspettavamo da molto tempo questo momento”.
Attualità
Monito Napolitano: subito riforme per la crescita
Giorgio Napolitano: ”Chiedo una netta assunzione di responsabilità. E sottolineo la necessità di mettere al centro la disoccupazione e le frustrazioni dei giovani. Non posso tacere la mia angustia poiché le condizioni non si sono finora verificate. È il momento di abbattere a ritmo sostenuto il muro del debito pubblico. Le riforme sono impellenti, ciascuno faccia la sua parte, anzitutto il governo”.
Decreto Sviluppo, imprese a Berlusconi: sì dl, ma niente soldi
Le associazioni delle imprese in una lettera al premier Silvio Berlusconi: “L’Italia ha mezzi e risorse per risalire la china ma il tempo è scaduto”.
Il nuovo appello firmato da Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative, Abi e Ania: “La situazione è sempre più difficile, la fiducia nel nostro Paese sta velocemente diminuendo malgrado gli innegabili punti di forza dell’Italia. È stato presentato un ‘Manifesto delle Imprese’ con proposte tese a favorire la sostenibilità del debito pubblico nel medio periodo e la ripresa economica del nostro Paese. Ad oggi, nessuna reazione concreta è seguita da parte del Governo e nessun dialogo è stato aperto. Il ritardo che stiamo accumulando sul fronte del rilancio della crescita e della credibilità sta costando moltissimo in termini di occupazione, valore dei beni e dei risparmi delle famiglie, investimenti e valore delle imprese”.
Scontri a Roma, Maroni: ”Ora nuove misure legislative”
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni oggi in Senato annuncerà una proposta per nuove leggi.
L’obiettivo è quello di consentire alle forze dell’ordine di prevenire più efficacemente le violenze come quelle di sabato. Lo stesso Maroni lo ha riferito ai giornalisti: “Domani riferirò in Senato e devo dire che per una volta sono d’accordo con l’onorevole Antonio Di Pietro, che ha detto che servono nuove norme per prevenire, una legge Reale Bis: esattamente quello che voglio dire domani”.
Indignati a Roma, ”cercavano di uccidere”
Maroni e La Russa, sulla manifestazione degli indignati, commentano: ”Cercavano di uccidere”.
I danni ammonterebbero a circa un milione di euro, secondo una prima stima del sindaco di Roma, Alemanno. Al vaglio degli inquirenti le posizioni dei venti fermati e dei 12 arrestati. Ferma la condanna delle violenze da parte di tutti i movimenti che hanno preso parte alla giornata di protesta che si è svolta con manifestazioni pacifiche in tutto il mondo, mentre monta la polemica politica su chi alimenta la violenza.
Governo, fiducia con 316 sì
La Camera ha confermato la fiducia al governo con 316 voti, 301 i contrari. La maggioranza richiesta era di 309 voti.
Berlusconi dopo il voto di fiducia: ”Abbiamo sventato l’agguato che hanno tentato di portarci per non farci raggiungere il numero legale, secondo un trucco del più bieco vecchio parlamentarismo. Una fiducia a numeri pieni: abbiamo la maggioranza numerica e politica”. Il segretario del Pdl Angelino Alfano, dopo il voto di fiducia: ”Il governo esce rafforzato e prosegue nell’attività di governo e nelle riforme. Insomma, la maggioranza è certamente più forte”.
Berlusconi: ‘Fiducia o si va a elezioni’
Berlusconi non ha nessuna intenzione di fare passi indietro, piuttosto le elezioni.
Silvio Berlusconi lo ha ripetuto più volte nel corso del suo intervento alla Camera: un messaggio chiaro alle opposizioni, ai malpancisti ma anche a Napolitano. Tensione nel Pdl e preoccupazione di Berlusconi sui numeri, sul rischio di un ‘trappola’ o, quanto meno, di una fiducia risicata. Per questo motivo, ieri pomeriggio la maggioranza è stata impegnata in un susseguirsi di trattative e riunioni.
Napolitano a Berlusconi: ”Indichi lui la soluzione”
Giorgio Napolitano ha chiesto a Berlusconi di garantire se gli attuali gruppi parlamentari che sostengono il governo siano in grado di adempiere ad impegni imprescindibili come l’insieme delle decisioni di bilancio. Il Capo dello Stato si riferisce chiaramente alla bocciatura dell’articolo 1 della legge sul Rendiconto generale dello Stato, provvedimento definitivamente stoppato dalla Giunta per il Regolamento della Camera.
Camera, conti pubblici: battuto il governo
Dopo la bocciatura di governo e maggioranza sul primo articolo del rendiconto generale dello Stato, il relatore Giorgetti ha sospeso la seduta alla Camera.
I commenti di Fini e Bersani
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo il no dell’Aula all’articolo 1 del ddl, ha dichiarato: ”Il presidente della commissione Giorgetti ha chiesto di sospendere la seduta. Mi sembra giusto, date anche le evidenti implicazioni di carattere politico dell’accaduto”. E Bersani: ”Mi aspetto che Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale. Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento e senza assestamento il governo non c’è più”.
Vertice Ue, Frattini: “Italia contraria ad assi bilaterali”
Un asse bilaterale Francia-Germania per risolvere la crisi, i dubbi di Frattini
All’indomani del vertice a Berlino tra la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Nicolas Sarkozy, il ministro degli Esteri italiano commenta: ”Noi pensiamo che una situazione globale non si possa risolvere così. Mi auguraro che il Consiglio europeo, la prossima settimana o quando sarà, adotti misure concrete e affermi non solo in modo solenne ma in modo molto puntuale quando sarà rilasciato il pacchetto per la Grecia, approvato al vertice del 21 luglio scorso”.