Immigrazione. Il ddl sicurezza, approvato dalla Camera, torna al Senato per il sì definitivo

di isayblog4 20 views0

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La tripla fiducia ha dato il via libera ai tre maxiemendamenti del decreto. Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: “È una legge assolutamente necessaria. Bisogna affrontare il fenomeno dell’ immigrazione con senso della giustizia, ma anche con determinazione, perché non possiamo lasciare che la situazione resti quella che c’ era con la sinistra, che incentivava l’ immigrazione clandestina”.

Netta la presa di posizione del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli: “La retorica pubblica non ci appartiene. La Lega e il governo hanno scelto la strada non delle parole, ma dei fatti e del rigore contro un fenomeno, quello dell’ immigrazione clandestina, che è già emergenza. La retorica è di chi, attraverso l’ immigrazione incontrollata, vorrebbe scatenare una guerra dei poveri”.

Intanto, il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, conferma che il contrasto del traffico di esseri umani è un obbligo morale e che proseguirà in ogni modo e con ogni mezzo. Questo non vuol dire chiudere le porte a chi scappa dalla guerra e dalla fame. Con l’ approvazione del ddl sicurezza le forze dell’ ordine avranno altri strumenti, che però non possono essere sufficienti se manca la collaborazione internazionale.

Insorge l’ opposizione. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, afferma: “Noi siamo pronti a usare la durezza che serve per contrastare tutto ciò che c’ è di criminale legato all’ immigrazione clandestina, ma vogliamo aiutare l’ immigrazione regolare. È il metodo migliore per contrastare l’ immigrazione irregolare. La maggioranza ha scelto di trasformare i barconi in spot elettorali per qualche voto in più”.

Per Antonio Di Pietro, leader Idv, “introducendo il reato di clandestinità non solo non si risolveranno i problemi, ma si complicheranno. La verità è che questo governo e questa maggioranza vogliono trasformare l’ Italia in un paese intollerante e fascista, xenofobo e piduista”.

Il leader centrista, Pier Ferdinando Casini, rileva: “Lo Stato deve governare, non può eccitare gli animi e non deve essere né cattivo né buono. Deve essere giusto, includente verso gli immigrati disperati ma non criminali, perché senza di loro parti del nostro paese si fermerebbero”.

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