“È morto un grande amico, un protagonista della storia della tv italiana. Mi dispiace molto, anche perchè aveva un grande sogno, di diventare senatore della Repubblica italiana”. È il commento alla morte di Mike Bongiorno del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sentito dai giornalisti mentre visitava gli stand del Salone del tessile.
La prima reazione di Silvio Berlusconi alla scomparsa di Mike Bongiorno è però di incredulità. “L’ ho sentito una settimana fa al telefono – ha sottolineato – e gli avevo detto che negli spot l’ avevo visto in forma spettacolare. Mamma mia, non mi capacito… Era in gran forma. Una morte così si spiega solo con un ictus o un infarto. Mi spiace tantissimo…”.
Secondo Maurizio Costanzo Mike Bongiorno era l’ essenza della televisione italiana. “Inaugurò la tv italiana, era l’ essenza della televisione italiana, su questo non c’ è dubbio, ha detto Costanzo. Mi colpiva la sua professionalità, la sua capacità di costruire i suoi errori e le sue gaffes. Gliel’ ho detto pure in faccia e non mi ha smentito”.
“Personalmente lo rimpiango come professionista e come amico. Per quel che può servire a consolare, non a tutti capita di andarsene e rimanere nella storia della tv e del costume. E pensare che forse era a un passo dal realizzare il suo ultimo sogno, diventare senatore a vita”. Così Emilio Fede ricorda all’ Adnkronos Mike Bongiorno. “Lo ricorderei come il più intelligente e furbo gaffista che ha fatto della gaffe motivo di popolarità”.
“Veltroni ha già la risposta alla domanda che ha posto al suo partito sulla scelta tra innovazione o fallimento.” Lo ha dichiarato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: “Il Pd ha scelto il fallimento. Non ha più una linea su nulla. Travolto dalla questione morale che dimostra la scarsa tenuta del partito soprattutto sul territorio, il Pd non sa che linea seguire sulla riforma della giustizia, non sa dove collocarsi in Europa dove pure essendo un partito di sinistra finge di prendere le distanze dai socialisti europei, non ha indicazioni chiare su tutti gli argomenti principali sul tappeto. E’ dilaniato da una lotta di potere tipica degli apparati in uno stato di decadenza. Pertanto la strada dell’innovazione è preclusa ad un partito che sta scendendo rapidamente verso il baratro del fallimento. E Veltroni è uno dei massimi responsabili di questo risultato favorito dalla politica dell’insulto, dell’aggressione nei confronti del centrodestra, della subordinazione a neofiti della politica come Di Pietro, che perseguono soltanto posizioni estremistiche e di rendita.