La manovra d’estate del governo Berlusconi “è depressiva, non trasparente e umilia il Parlamento”. Questo è il giudizio del ministro dell’Economia per il governo ombra Pierluigi Bersani, nella dichiarazione di voto alla Camera dei deputati che conferma il no del Partito democratico alla fiducia chiesta dal governo sulla finanziaria 2009.
“Che cosa c’entra questa manovra economica con la crisi che denunciate con toni apocalittici”, per colpa dei “mondialisti, all’occorrenza comunisti, e da centrali di speculazione?”. Pierluigi Bersani, prima del voto di fiducia, muove all’attacco del governo liquidando il maxi-emendamento come una “manovra regressiva di consumi e investimenti”.
Il Governo alla Camera ha incassato la fiducia sul maxiemendamento alla manovra economica con 323 sì e 253 no.
Interviene sulla questione giustizia con un messaggio a Torino, durante un convegno in ricordo dell’avvocato Vittorio Chiusano. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha lanciato un appello contro la spettacolarizzazione dei processi: “Nel momento in cui si riscontra una tendenza alla spettacolarizzazione dei processi, connotata dalla divulgazione di notizie attinenti a terzi estranei alle vicende, occorre recuperare equilibrio per assicurare dignità e decoro delle persone” scrive il Capo dello Stato.
“Le dichiarazioni di Bossi sul federalismo e la riforma della giustizia rafforzano la maggioranza, sono un atto di grande intelligenza politica e danno il senso che queste riforme potranno essere entrambe realizzate nel prossimo autunno, e comunque nel secondo semestre di quest’anno. Inoltre, viene ridicolizzato il tatticismo della componente diessina del Pd che, nei giorni pari, parla dei leghisti come se fossero nazisti-razzisti da affidare alle cure di qualche selezionato Pm e, nei giorni dispari, come una ’costola della sinistra’ che puo’ essere il grimaldello per far cadere il governo, far saltare la maggioranza ed isolare Berlusconi”.
Si è concluso ieri il V Congresso nazionale dei Comunisti Italiani. Alla fine dei lavori, Oliviero Diliberto è stato confermato segretario all’unanimità. Confermato anche Antonino Cuffaro come presidente del Pdci. Anche per lui un voto unanime dai componenti del Comitato Centrale.
Torna l’Umberto Bossi degli anni ’90. Dito medio alzato contro l’inno d’Italia, attacco ai professori “terroni”, chiamata alla rivolta di 15 milioni di padani. E la definizione della nostra repubblica come di uno stato fascista. Niente male per il Ministro delle Riforme per il Federalismo del IV governo Berlusconi. Teatro dello show che agita la domenica di luglio è il congresso nazionale della Liga Veneta, a Padova. Parte dialogante, dice di essere pronto “ad accogliere le proposte del centrosinistra sul federalismo”. Poi deraglia. Inizia attaccando l’Inno di Mameli. “Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L’Inno dice che l’Italia è schiava di Roma…’, toh! dico io”. Un TOH sottolineato per chi non avesse capito dal dito medio levato, di fronte ai delegati. Sembra essere tornato il Bossi che invitava a usare il tricolore in bagno. Ed è così. L’amarcord prosegue sulle orme dei 300.000 fucili delle valli bergamasche dell’estate 1994. “Dobbiamo lottare contro la canaglia centralista. Ci sono quindici milioni di uomini disposti a battersi per la loro libertà. O otterremo le riforme, oppure sarà battaglia e la conquisteremo, la nostra libertà” Le parole corrono e così il ministro della repubblica italiana arriva a parlare di fascismo!