Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intenta causa a Repubblica e chiede un risarcimento danni per un milione di euro al Gruppo L’ Espresso, oltre a una somma da stabilire “a titolo di riparazione”. Per i legali del premier, infatti, sono “diffamatorie” le ormai famose “10 domande” formulate dal quotidiano il 26 giugno scorso. La citazione in giudizio – riferisce il quotidiano Repubblica – firmata il 24 agosto, riguarda anche un articolo del 6 agosto dal titolo “Berlusconi ormai ricattabile”.
Invitati a comparire al Tribunale di Roma sono Giampiero Martinotti, autore del pezzo contestato, il direttore responsabile di Repubblica, Ezio Mauro, e il gruppo L’ Espresso. Quanto alle 10 domande queste sono per i legali di Berlusconi palesemente diffamatorie, perchè il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti.
L’ avvocato del premier, Niccolò Ghedini, ha inoltre annunciato di essere pronto ad avviare azioni legali per diffamazione anche contro media britannici, francesi e spagnoli che hanno pubblicato notizie sulla vita privata di Berlusconi. Secca la replica del direttore di Repubblica, in un editoriale in prima pagina dal titolo: Insabbiare.
Mauro scrive: “Non potendo rispondere, se non con la menzogna, Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, insabbiando così – almeno in Italia – la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente. È la prima volta, nella memoria di un Paese libero, che un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte”.