Un progetto del leader della Lega Nord: “Rendere il Po navigabile”

 È questo il progetto da 2,4 miliardi di euro che il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, cercherà di trasformare in realtà dopo decenni di inutili tentativi, il primo dei quali risale al 1917: rendere il Po di nuovo navigabile tutto l’ anno come negli anni Cinquanta e collegare via acqua Milano e Venezia per il trasporto delle merci.

“Portare le industrie della Lombardia al mare», come ha sintetizzato il ministro per le Riforme durante una sopralluogo nel comune alle porte di Milano dove dovrebbe sorgere il nuovo porto fluviale, sarà però un’ impresa difficile. Serviranno almeno sei anni di lavori e soprattutto un lunghissimo iter autorizzativo che coinvolgerà decine di amministrazioni locali affacciate lungo il Grande fiume”.

Il progetto, seguito dall’ Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e dalla Regione Lombardia in collaborazione con il ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, prevede due grandi opere: la realizzazione di cinque dighe sul Po che rendano costante il livello dell’ acqua durante tutto l’ anno e l’ adattamento del canale delle Muzza (900 milioni di euro) per collegare Truccazzano (Milano) e Pizzighettone (Cremona) e raggiungere così il Grande fiume attraverso il canale navigabile già esistente.

Intervista ad Achille Colombo Clerici. “L’ impatto della crisi sul mercato immobiliare e le previsioni sulla ripresa”

 Class Cnbc, la televisione del Gruppo Class, ha intervistato il Presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici sull’ impatto della crisi economica sul mercato immobiliare italiano e sulle prospettive di ripresa.

Dopo aver riaffermato che non si può parlare di scoppio della bolla immobiliare perché, a differenza di altri Paesi, bolla immobiliare in Italia non c’ è stata nonostante il calo delle compravendite e del prezzo degli alloggi (da luglio 2008 a giugno 2009 rispettivamente -15% e -8%), Colombo Clerici ha rilevato come, a causa delle aspettative di mercato, rivelatesi errate, si sia costruito troppo rivolgendosi alle classi economiche medie e medio – basse, proprio quelle che risentono maggiormente della congiuntura economica sfavorevole. Perciò oggi si contano, nel residenziale, in Italia, almeno 250.000 nuovi alloggi ultimati o in fase di ultimazione in attesa di essere venduti, e 50.000 solo in Lombardia.

Tra l’ altro gli ingenti investimenti edilizi che si stanno impostando in alcune città, fra le quali Milano, per operazioni di trasformazione urbanistica e di sostituzione edilizia, che beneficieranno anche dei premi volumetrici previsti dalle diverse leggi regionali, rischiano di inflazionare il mercato con un’ offerta esorbitante di nuovo prodotto edilizio.

Il mercato dunque manterrà una certa stabilità dei prezzi e dei valori se non si innalzerà sensibilmente il cosiddetto flottante (l’ ammontare annuale delle transazioni relative agli investimenti non strutturali; cioè legati all’ utilizzazione diretta dell’ immobile) che storicamente si è aggirato attorno all’ 1-1,5 % del valore dello stock immobiliare complessivo.

Questo innalzamento può derivare o da una sovraproduzione edilizia o dall’ esigenza dei proprietari di monetizzare l’ investimento a causa della crisi economica in atto, ovvero ancora dallo scarso interesse economico a mantenerlo a causa di una riduzione della remuneratività o dell’ aumento dei costi di gestione e del carico fiscale.

Ambiente. Formigoni chiede al Governo di trasferire le competenze a Regione Lombardia

 Trasferire a Regione Lombardia le competenze in materia di ambiente. È questo l’ invito forte rivolto al Governo italiano dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto al convegno di apertura del Festival Internazionale dell’ Ambiente ospitato a Palazzo Pirelli.

Un festival, giunto alla seconda edizione, che Formigoni vede come grande occasione per le istituzioni lombarde di porsi come laboratorio permanente e trasparente di sperimentazione di politica e di cultura ambientale e per i cittadini di essere coinvolti e corresponsabilizzati in scelte e comportamenti virtuosi decisivi per il futuro delle nostre società. Dunque la richiesta di piena competenza regionale in materia ambientale.

“Chiediamo piena attuazione dell’ art. 116 della Costituzione – ha detto il presidente Formigoni – che al suo terzo comma prevede possono essere attribuite alle Regioni, con legge dello Stato e su iniziativa della Regione interessata, le competenze su tutela dell’ ambiente e dell’ ecosistema”.

30 milioni di ecoincentivi

Il presidente Formigoni, ha ricordato che l’ impegno di Regione Lombardia nella lotta allo smog per la stagione invernale 2009 – 2010 ha portato a stanziare 30 milioni di euro di incentivi.

Case per le giovani coppie. Il presidente del Consiglio lancia il modello Abruzzo per tutto il Paese

 Utilizzare il modello L’ Aquila anche per dare case alle giovani coppie in tutta l’ Italia: questa ipotesi ha avanzato Silvio Berlusconi in Abruzzo, dove ha consegnato 400 alloggi antisismici nella località di Bazzano.

Il presidente del Consiglio ha lanciato l’ idea durante il pranzo, nella mensa della Caserma di Coppito, al quale hanno partecipato anche il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi, il prefetto Franco Gabrieli, il comandante della Caserma e varie maestranze della protezione civile e delle forze armate.

Si tratta di una sorta di pranzo di compleanno per i 73 anni di Berlusconi, che ha ringraziato i commensali. “Grazie – ha detto – per il miracolo che siete riusciti a compiere. Mi sono rimaste impresse molte scene coraggiose del lavoro fatto. Ricordo in particolare una signora che mi ha detto che nella vita non ha mai avuto una casa così bella. Questo dimostra che dal male si può avere del bene. Questo modello operativo è da ripetere in futuro in tutta l’ Italia. Se si è positivi succedono i miracoli. Stiamo pensando alla possibilità di utilizzare questo modello di case anche per le giovani coppie in altre città d’ Italia. Bisogna lavorare come con tre turni senza sosta”.

Il Patto di Pittsburgh. D’ accordo i leader che l’ hanno siglato per “uno sviluppo forte, sostenibile ed equilibrato”

 Il G8 cede il passo al G20, che diventa il «forum privilegiato» di coordinamento delle politiche economiche internazionali, in cui le potenze mondiali si misureranno con la sfida della ripresa globale. Questo hanno concordato i leader del gruppo delle venti grandi economie globali che hanno siglato oggi il Patto di Pittsburgh per “uno sviluppo forte, sostenibile ed equilibrato”.

I leader del gruppo si incontreranno ancora due volte il prossimo anno: in Corea del Sud e poi in Canada, che presiederà il G8 nel 2010. Le fonti spiegano che il G8 e il G7 resteranno in vita, ma diverrano sedi di consultazione per la politica estera e le relazioni internazionali, mentre il G20 si occuperà dei temi economici.

I leader riuniti nel G20 detteranno gli obiettivi, riceveranno relazioni dai paesi membri sui progressi fatti nel raggiungerli, sotto il monitoraggio del Fondo monetario internazionale. Non ci saranno sanzioni formali in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi e le politiche dei singoli paesi saranno piuttosto oggetto di un controllo collettivo.

Riguardo alle politiche per la crisi, i leader dei Venti nel comunicato finale del vertice di Pittsburgh si appelleranno al proseguimento delle politiche straordinarie di stimolo fiscale monetario finchè sia garantita una ripresa durevole. Inoltre sottolineeranno che senza misure di sostegno la disoccupazione rischia di crescere anche nei Paesi con economie in ripresa. Per questo i paesi devono rafforzare le misure a favore dei lavoratori.

A s s o e d i l i z i a. Richiesta al Governo Italiano di moratoria dei termini per le certificazioni energetiche degli edifici

 Dichiarazione del presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici.

“Dopo la sentenza, in data 23 settembre 2009, del Tribunale U.E. rischia di andare in pezzi tutto il sistema europeo impositivo dei tetti di emissione di gas serra. L’ operazione comporta costi individuali e sociali elevatissimi, senza equivalenti benefici sul piano della riduzione delle emissioni. Perché nel mondo e nei diversi settori di attività si interviene a macchia di leopardo.

Infatti, non si attivano (o si attivano in modo diseguale) tutti i paesi ed all’ interno dei singoli paesi le diverse regioni; e non si attivano tutti i settori economici. E ciò è particolarmente grave in un momento di crisi economica: a fronte di attuali costi sociali ed individuali ingentissimi, scarsissimi sono i risultati ed il beneficio futuro assolutamente non proporzionato al sacrificio.

In questo quadro la nostra Regione, nell’ attuare la legge nazionale, procede
acriticamente con il rigidissimo sistema normativo delle certificazioni energetiche, prevedendo addirittura un pesante sistema sanzionatorio, in termini monetari. Come se si trattasse di questione di ordine superiore.

Clima. Barbara Helfferich a Bruxelles: “I piani nazionali di assegnazioni delle emissioni non sono più negoziabili”

 I piani nazionali di assegnazioni delle emissioni (Nap) che ogni Stato membro dell’ Ue ha stabilito per il periodo 2008 – 2012, con l’ approvazione della Commissione europea, non sono più negoziabili. Lo ha affermato a Bruxelles Barbara Helfferich, portavoce del commissario europeo all’ Ambiente, Stravos Dimas, rispondendo alle domande dei cronisti sulla lettera che il premier italiano, Silvio Berlusconi, ha scritto al capo dell’ Esecutivo comunitario, Josè Manuel Barroso, lamentando i sovracosti del piano italiano di riduzione delle emissioni, e annunciando l’ apertura di un negoziato con lo stesso Dimas.

I tetti nazionali alle emissioni “sono stati stabiliti, i piani nazionali di assegnazione sono stati adottati con una procedura fissata dalla legislazione europea, e non sono più negoziabili”, ha detto Helfferich. Quanto alla sentenza del Tribunale di primo grado dell’ Ue, che ha annullato le decisioni con cui la Commissione aveva imposto una riduzione dei tetti delle emissioni di Polonia ed Estonia, la portavoce ha ribadito che i servizi di Bruxelles stanno ancora studiando il caso, in vista di un eventuale ricorso in appello.

La sentenza di mercoledì, negando alla Commissione il potere di stabilire dei tetti alle emissioni degli Stati membri, nei casi specifici di Polonia ed Estonia, rischia in effetti di avere conseguenze di principio, se si estendesse il ragionamento a tutti i paesi membri, creando così una situazione di incertezza giuridica alla base dell’ intero sistema europeo di commercio delle emissioni, stabilito nell’ ambito della legislazione per l’ attuazione del Protocollo di Kyoto nell’ Ue.

Estero. Obama all’ Onu per la prima volta: “Insieme per la pace”. La Casa Bianca ad una svolta

 Nel suo primo discorso alle Nazioni Unite, il presidente americano Barack Obama ha battezzato una “nuova era” per la comunità internazionale, con una vera e propria svolta rispetto all’ unilateralismo di George W. Bush.

“La democrazia non può essere imposta a una nazione dall’ esterno” ha detto a chiare lettere Obama nel suo intervento all’ apertura della 64esima Assemblea Generale, “la speranza e il cambiamento sono possibili”. Il presidente americano ha presentato al mondo i “quattro pilastri” della politica americana: “Disarmo, pace, clima ed economia”.

E ha lanciato un appello per una nuova era di impegno: “Coloro che criticavano l’ America perché agiva da sola sul piano internazionale – ha fatto notare – non possono ora tirarsi indietro e aspettarsi che sia l’ America a risolvere da sola i problemi del mondo”.

Problemi che Obama ha elencato: “Estremisti che stanno cercando di seminare il terrore, conflitti che si protraggono all’ infinito, genocidi e atrocità di massa, sempre più nazioni con armi nucleari, calotte polari che si sciolgono, persistente povertà e malattie pandemiche”. Il presidente Usa ha parlato di una direzione nuova, della necessità di un impegno comune per il reciproco rispetto.

Ha toccato le questioni del disarmo e della pace, la crisi economica, il clima e il Medio Oriente. “Sono consapevole dell’ aspettativa che circonda il mio incarico – ha dichiarato – ma so che non ha radici in quello che io rappresento, quanto nel fatto che il mondo è scontento dello stato attuale delle cose e vuole cambiare. L’ America è pronta a guidare questo cambiamento”.