Un progetto del leader della Lega Nord: “Rendere il Po navigabile”

di isayblog4 31 views0

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È questo il progetto da 2,4 miliardi di euro che il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, cercherà di trasformare in realtà dopo decenni di inutili tentativi, il primo dei quali risale al 1917: rendere il Po di nuovo navigabile tutto l’ anno come negli anni Cinquanta e collegare via acqua Milano e Venezia per il trasporto delle merci.

“Portare le industrie della Lombardia al mare», come ha sintetizzato il ministro per le Riforme durante una sopralluogo nel comune alle porte di Milano dove dovrebbe sorgere il nuovo porto fluviale, sarà però un’ impresa difficile. Serviranno almeno sei anni di lavori e soprattutto un lunghissimo iter autorizzativo che coinvolgerà decine di amministrazioni locali affacciate lungo il Grande fiume”.

Il progetto, seguito dall’ Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e dalla Regione Lombardia in collaborazione con il ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, prevede due grandi opere: la realizzazione di cinque dighe sul Po che rendano costante il livello dell’ acqua durante tutto l’ anno e l’ adattamento del canale delle Muzza (900 milioni di euro) per collegare Truccazzano (Milano) e Pizzighettone (Cremona) e raggiungere così il Grande fiume attraverso il canale navigabile già esistente.

Il percorso è stato visitato da Bossi, dal vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Roberto Castelli, dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dall’ ex ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi. “Non siamo nemmeno al progetto preliminare – ha precisato Castelli – però stiamo lavorando su questo tema che un grande sogno di Milano da tantissimo tempo e che Umberto Bossi vorrebbe tradurre in realtà”.

Un sogno appoggiato anche dal ministro Altero Matteoli. “Oggi cominciamo un iter – ha aggiunto l’ ex guardasigilli – che sarà relativamente lungo. Quando si va a mettere mano al più grande fiume d’ Italia bisogna farlo anche con cognizione di causa. Ho parlato con il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che si è detto assolutamente favorevole a questo progetto. Restano da sciogliere le perplessità legittime dell’ Emilia Romagna, anche di natura costituzionale, visto che l’ articolo 117 dà grande potere anche alle Regioni. C’ è dunque anche un’ opera di convincimento delle Regioni».

Realizzare un sistema completo di navigazione fluviale, ha aggiunto Formigoni, significherebbe un investimento di miliardi di euro e “per ora sarebbe impossibile, ma si può fare per alcuni tratti del Po con alcuni progetti diversificati”. Secondo i promotori l’ opera potrebbe però finanziarsi da sola attraverso la vendita dell’ energia prodotta dalle cinque nuove centrali idroelettriche previste in ciascuna delle nuove dighe. Una volta conclusi i lavori le merci potranno viaggiare su chiatte lunghe fino a un centinaio di metri e larghe al massimo 11,5.

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