L’alto rappresentante Borrell ha indicato l’ex ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, proposto dal precedente premier Mario Draghi, come il “candidato più idoneo”. L’attuale governo ha chiarito che non è la sua prima scelta ma, come ha notato Nathalie Tocci, la nomina è sia circoscritta che significativa. “Domenica, l’ex ministro degli Esteri italiano è stato indicato dall’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea, Josep Borrell, come la sua scelta per diventare l’Inviato Speciale dell’Unione Europea per la regione del Golfo. Dopo un’attenta valutazione, considero Luigi Di Maio il candidato più adatto“, ha scritto Borrell in una lettera inviata agli Stati membri, osservando che, in quanto ex FM italiano, “ha il profilo politico necessario a livello internazionale per questo ruolo .”
“Gli ampi contatti di Di Maio con i paesi del Golfo gli consentiranno di impegnarsi con gli interlocutori pertinenti nel modo più appropriato“, ha aggiunto l’Alto Rappresentante, invitando i leader europei a “mantenere lo slancio del nostro maggiore impegno con il Golfo. Conto sul sostegno di [Mr] Di Maio per realizzare la nostra partnership strategica con i partner del Golfo“. Cosa succede dopo? Borrell ha proposto “un periodo iniziale di 21 mesi, dal 1° giugno al 28 febbraio 2025”, come primo mandato di Di Maio. Un portavoce della Commissione europea ha poi chiarito che “l’iter per la selezione e la nomina del rappresentante speciale Ue per il Golfo non è ancora concluso“.
Spetta ora al Consiglio finalizzare tale procedura, con tutti i 27 Stati membri che concordano sulla nomina di Di Maio. La reazione di Roma, nonostante abbia definito la nomina una “scelta legittima di [Mr] Borrell nell’ambito dei suoi poteri di Alto rappresentante dell’UE“, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha rimarcato in un programma di Rai 3 che Di Maio era stato indicato dal precedente governo, guidato da Mario Draghi, e “non è il candidato dell’attuale governo“.
Scrivendo su La Stampa, Nathalie Tocci – direttrice dell’Istituto Italiano per gli Affari Internazionali, un think tank con sede a Roma – ha respinto le polemiche che ne sono seguite osservando che Di Maio, nel suo mandato come FM italiano, era stato “apprezzato dal suo Colleghi europei e mediorientali“. Shen ha poi sottolineato che gli inviati speciali dell’UE hanno un potere limitato, soprattutto perché il blocco è terribile. Intanto forti le critiche del suo ex collega di partitoo M5S Alessandro Di Battista che ha commentato la carica “Nomina legata alla pavidità e al tradimento politico questo è evidente. Se non avesse preso le parti di Draghi e se non si fosse piegato agli interessi statunitensi e ai diktat rispetto alla guerra in Ucraina non avrebbe ottenuto questo incarico” (da ilfattoquotidiano)