Tremonti in Parlamento, in arrivo decreto ‘lacrime e sangue’

di isayblog4 21 views0

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Pensioni, patrimoniale, ‘eurotassa’ sono i possibili capitoli del nuovo decreto.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti commenta: “Un incontro positivo e costruttivo pur nella dialettica di una sede parlamentare così vasta. Un contributo sicuramente importante in vista del difficile lavoro che ci aspetta per la discussione del prossimo provvedimento predisposto nell’interesse del Paese. Sono sicuro che ci saranno altre occasioni di confronto e di discussione con il contributo determinante dell’opposizione. Sulle rendite finanziarie la scelta è stata definita con un allineamento delle aliquote. La scelta è stata fatta in sede di riforma ma non abbiamo nulla in contrario ad un intervento diretto”.

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha spiegato:La riforma del mercato del lavoro, con anche un più facile diritto a licenziare, così come anche l’ipotesi di taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici, sono i suggerimenti della Banca Centrale Europea. La lettera è “strettamente confidenziale e la diffonde chi la manda. Il governo intanto studia forme più forti di contrasto all’evasione fiscale, soprattutto nei casi di omessa fattura o scontrino”.
Sul lato delle entrate sono possibili contributi di solidarietà – prosegue Tremonti – Tra le ipotesi allo studio figurano interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato. Occorre evitare forme di abuso dei contratti a tempo determinato, da quelle parti crea effetti di instabilità della persona che possono essere negativi sull’economia. Finisce che sono tutti dei ‘subprime'”.
”Sul lato della crescita serve la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali. Il decreto che pone il pareggio di bilancio al 2014 è stato votato dal Parlamento a metà luglio. Da allora ci sono stati fatti nuovi, successivi, concatenati, che hanno modificato il corso delle nostre attività, tanto è che siamo qui. C’è un’intensificazione verticale della crisi finanziaria”.
Prosegue ancora Tremonti: ”Da giugno, quando si è scritta la manovra, la crisi ha preso un corso diverso, non ancora finito e non facile da prevedere nella sua dinamica. Io non sono accreditabile per formule ottimistiche, casomai per prudenza. Data la dimensione del debito pubblico italiano più forte è il passaggio costituzionale meglio è per il pareggio di bilancio. Il vincolo viene dall’Europa, si potrebbe anche importare la norma con il combinato tra articolo 11 e 117 della Costituzione. Ma nel nostro caso sarebbe meglio un passaggio “forte”.
”La scelta di inserire il pareggio di bilancio in Costituzione è una scelta che segna la fine di un’epoca nella quale l’Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva. Oggi viviamo in un’ epoca che costringe a scelte di maggior rigore: non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli”.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in una conferenza stampa a Montecitorio: “Dopo l’informativa di Tremonti alle Camere siamo ancora una volta sconcertati. Noi diciamo che al governo non deve tremare il polso, ma abbiamo impressione che ci sia qualcosa di peggio di un tremore di polso: c’è assenza di idee e di compattezza del governo e della maggioranza e l’incapacità di usare i toni giusti verso il Paese e anche verso le opposizioni, che stamattina hanno detto le uniche cose concrete e propositive”.
“C’è l’esigenza di una presa di coscienza europea. Se non facciamo una seconda Maastricht, a uno a uno il mercato ci ammazza tutti – prosegue Bersani – Dopo l’euro c’è stato un irresponsabile arretramento delle politiche dei governi. L’Italia deve riprendere il suo ruolo in Europa che è sempre stato di punta. Che la Bce debba sostituire la politica per dare indicazioni, non può essere una cosa fisiologica. Ma constatiamo con amarezza che dalla Bce stiamo prendendo anche le ricette. Questo non mi sta bene per la settima potenza industriale del mondo. A questo ci siamo ridotti”.

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