Italia Nostra, una lettera al Governo e al Parlamento sulla protezione civile

 Italia Nostra, vista la gravità dei fatti che stanno emergendo dall’ indagine della procura di Firenze sulla gestione dei lavori da parte della Protezione Civile, chiede la revoca delle ordinanze straordinarie e delle nomine dei commissari straordinari con poteri di gestire in deroga alla legislazione ordinaria i beni culturali, paesaggi, musei, monumenti, scavi archeologici. Con una lettera inviata il 19 febbraio u.s. al Governo e al Parlamento italiano, l’ Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione chiede che, in settori così importanti e delicati per la nostra storia, la nostra cultura ed il nostro patrimonio culturale e naturale, sia ripristinata la legalità ordinaria e le competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la partecipazione degli enti locali, delle associazioni e dei cittadini. Italia Nostra chiede, inoltre, che siano riconosciute le professionalità del settore e che le competenze specifiche sui beni culturali, una eccellenza dell’ Italia ammirata a livello internazionale, tornino ad essere centrali e non siano marginalizzate o escluse.

Silvio Berlusconi a “Radio Anch’ io”: “Basta disfattismo, la ripresa ci sarà nel 2010”

 Silvio Berlusconi interviene a sorpresa in collegamento telefonico con Radio Anch’ io. Intervistato dal direttore del Giornale Radio Rai, Antonio Preziosi, dice basta con l’ odio, il disfattismo, il pessimismo, voci negative per la politica ma anche sul piano dei consumi e degli investimenti. Berlusconi mette in risalto i 19 mesi di lavoro straordinario di tutto l’ esecutivo, composto “da un squadra eccezionale”, e l’ impegno del governo nella lotta alla mafia, che “sarà sconfitta entro la fine della legislatura”.

Carlo Azeglio Ciampi, ex Presidente della Repubblica: “Nel governo qualcuno frena i lavori per il 150esimo anniversario dell’ Unità d’ Italia”

 Il senatore Ciampi è ormai giunto alla triste conclusione che manca la volontà politica, oppure che alcuni membri dell’ attuale governo stanno imponendo la tendenza a non decidere niente. Se è vero, come ritiene anche il Presidente della Repubblica, che si registra un deplorevole ritardo nella preparazione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’ Unità d’ Italia, sembra altrettanto vero che questo non è il frutto di una distrazione, ma di una preferenza che l’ ex presidente della Repubblica considera irresponsabile e contraria ai sentimenti della maggioranza degli italiani.

Il fatto che adesso il governo, in risposta alla sollecitazione di Napolitano, assicuri che, nella prima riunione della ripresa, il 28 agosto, completerà il finanziamento di quella decina di opere pubbliche di cui si parla da anni in relazione all’ anniversario, aumenta l’ irritazione di Ciampi.

“Quelle opere sono già state deliberate da anni, alcune di esse sono addirittura già iniziate – spiega il senatore -. Furono deliberate prima che venisse costituito il Comitato dei garanti, di cui mi fu poi affidata la presidenza. E, infatti, il Comitato non ne ha mai discusso, non solo perché erano già state decise, ma perché non ne aveva la competenza. Il Comitato è tenuto a pronunciarsi in seconda battuta, come garante, appunto, su iniziative del governo di carattere culturale o celebrativo, non ad approvare o disapprovare la realizzazione di infrastrutture pubbliche. Nessuna iniziativa del genere è stata finora proposta, pertanto il Comitato non ha alcuna materia su cui esprimersi”.

“Nel giugno scorso – ricorda amaramente Ciampi – alla prima riunione importante del nuovo Comitato ci fu la sorpresa: c’ eravamo tutti, proprio tutti, ma non c’ era alcun rappresentante del governo. Sta di fatto che, quando si tratta di lanciare qualche iniziativa più propria, mancano i soldi, prima per la crisi economica mondiale, poi per il terremoto d’ Abruzzo… Tutte ragioni serissime, ma io non credo sia un problema di soldi”.

Decreto legge Abruzzo alla Camera. Proteste dei terremotati

 La Camera riprende l’ esame del decreto legge che contiene gli interventi di ricostruzione per il terremoto in Abruzzo. Oggi bisognerà votare i circa 500 emendamenti al testo, per la maggior parte presentati dall’ opposizione. Il governo, con il sottosegretario all’ Ambiente Roberto Menia, ribadisce di non voler porre la fiducia sul testo: ogni decisione, ha spiegato il rappresentante del governo, dipenderà dall’ atteggiamento che verrà assunto dall’ opposizione.

Intanto fuori da Montecitorio è in corso la manifestazione di protesta dei terremotati abruzzesi contro il dl. Il corteo organizzato dai Comitati dei cittadini colpiti dal sisma ha attraversato via del Corso, proveniente da piazza Venezia, per dirigersi davanti alla sede della Camera. La manifestazione è stata aperto da uno striscione che recita Forti e gentili sì, fessi no. La maggior parte dei manifestanti, molti dei quali indossano un caschetto giallo, grida slogan contro il decreto Abruzzo e il governo Berlusconi. Secondo le forze dell’ ordine i manifestanti sarebbero circa un migliaio.

Un appello dal presidente della Repubblica: “Spirito di coesione contro la crisi”

 Giorgio Napolitano, in occasione della Festa della Repubblica, invia un messaggio ai Prefetti d’ Italia: chiede che la crisi “venga affrontata con spirito di forte coesione e di generosità. Come accaduto con la risposta della comunità nazionale per il terremoto in Abruzzo, unita in uno straordinario slancio di solidarietà nei confronti di popolazioni che hanno dato prova di grande dignità e coraggio, altrettanto è da auspicare per la difficile fase economica che il nostro Paese sta vivendo, e che genera persistenti gravi difficoltà e molteplici inquietudini”.

“Ai Prefetti – sottolinea il Capo dello Stato – è affidato il compito di seguire con sistematicità gli sviluppi di situazioni e fenomeni emergenti per individuare soluzioni condivise e per sviluppare tutte le necessarie sinergie istituzionali. A tale attività di raccordo è da affiancare una assidua azione di mediazione al fine di prevenire situazioni di tensione sociale che possono generare pericolose turbative. Occorre mediare per evitare tensioni sociali”.

Expo 2015, Formigoni annuncia gli Stati Generali. Nessun taglio alle risorse, il progetto realizzato integralmente

 L’ Expo dovrà essere una manifestazione con una forte dimensione popolare, alla cui organizzazione dovrà contribuire tutta la società lombarda e non solo gli specialisti e le istituzioni. Strumento di questo ampio coinvolgimento saranno gli Stati Generali Expo, il terzo pilastro della manifestazione, dopo il Tavolo infrastrutture e la Società.

A delinearne scopi e caratteristiche in una conferenza stampa è stato il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha annunciato la nascita entro pochi giorni di un sito internet dedicato alla raccolta di idee e proposte, in vista del primo grande appuntamento in un fine settimana della prima metà di luglio. Formigoni ha riferito di aver già raccolto un ampio consenso su questa iniziativa, discutendone in questi giorni con Letizia Moratti, Filippo Penati, Leonardo Carioni, Carlo Sangalli e Lucio Stanca.

“Al Tavolo Lombardia, convocato per il prossimo lunedì – ha spiegato Formigoni – formalizzeremo la nascita degli Stati Generali. L’ organizzazione dell’ Expo non dovrà riguardare solo le istituzioni, ma al contrario ci dovrà essere spazio per il coinvolgimento del popolo lombardo. Senza questo elemento, l’ Expo non starebbe in piedi e non interesserebbe”.

“Il sito internet che sarà aperto tra pochi giorni – ha spiegato Formigoni – sarà un luogo libero per le riflessioni di chiunque, in cui i singoli cittadini, ma anche le mille associazioni e movimenti del territorio potranno segnalare suggerimenti, riflessioni e proposte che saranno utilizzate nella tre giorni degli Stati Generali”.

Alla tre giorni saranno invitati a partecipare tutti: istituzioni del territorio, le associazioni di imprenditori di ogni settore, i sindacati, gli enti camerali, il mondo cooperativo, gli ordini professionali, il mondo del volontariato, della solidarietà e dell’ associazionismo di ogni tipo. Ma anche il mondo della comunicazione, della cultura, del turismo, del teatro, del welfare, delle scuole, senza escludere la partecipazione anche di singoli cittadini.

Piano casa. Nuove misure sui vincoli di sicurezza

 Nelle modifiche apportate al decreto legge del piano casa dopo il terremoto in Abruzzo, l’ ultima è del 16 aprile u.s. Il documento è stato esaminato in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. Il documento vede un’ anticipazione per l’ entrata in vigore delle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti. Entrerebbero in vigore dal 30 giugno 2009, anziché il 30 giugno 2010.

La bozza del decreto legge prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica.

Norme Tecniche di Costruzione: chiesta la cancellazione della proroga

 Dal 2003 ad oggi sono stati emanati tre testi normativi diversi con standard di sicurezza differenziati. Il terremoto in Abruzzo ha riportato l’ attenzione sulla normativa in materia di progettazione antisismica, facendo riemergere tutti i problemi di redazione delle norme e i ritardi nell’ applicazione.

Lo scorso 8 aprile la Commissione Ambiente della Camera ha approvato una Risoluzione (proposta il 1° aprile dai deputati Dussin della Lega Nord e Realacci del PD) che impegna il Governo ad anticipare l’ entrata in vigore delle NTC di cui al DM 14 gennaio 2008, abrogando la proroga al 30 giugno 2010 fissata dalla Legge n. 14 del 27 febbraio 2009, di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Milleproroghe. Il ritiro della proroga potrebbe essere inserito tra le misure per la semplificazione dell’ attività edilizia previste dal Piano Casa.

La storia infinita delle proroghe
Il riordino della normativa in Italia inizia nel 2003 con l’ Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 che – pochi mesi dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia – fornisce i primi elementi in materia di classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. Si tratta di una disciplina transitoria in vista di un riordino organico della materia, necessario a colmare un vuoto normativo che si trascina ormai da molti anni. L’ ordinanza riclassifica le zone a rischio sismico, dopo quasi vent’ anni dalla precedente classificazione, anche in considerazione degli eventi calamitosi accaduti in diverse regioni italiane.