Giorgio Napolitano chiede atteggiamenti più ponderati, uno sforzo di coesione, un clima molto diverso da quello degli ultimi giorni. Chiudendo i festeggiamenti per il 2 giugno, il Capo dello Stato denuncia una campagna elettorale incarognita e auspica che fra tre giorni si metta un punto» a tutto questo.
“Di periodi elettorali ne ho vissuti tanti, e tanti che si erano incarogniti, ha spiegato, mi auguro che un punto venga messo fra tre giorni e tutti traggano motivo per assumere atteggiamenti più ponderati. La richiesta di coesione è un sentimento diffuso tra gli italiani più di quanto non si percepisca in tante stanze della politica“.
Il monito del Colle arriva dopo una giornata in cui la celebrazione della festa del 2 giugno è stata ridimensionata in segno di solidarietà ai terremotati d’ Abruzzo. Una impostazione più sobria, dunque, ampiamente condivisa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che in un messaggio al ministro della Difesa La Russa scrive “di aver molto apprezzato come, nella difficile contingenza che il Paese sta attraversando, ella abbia voluto adottare misure atte a conferire all’ evento toni di sobrietà e rigore, senza nulla togliere alla celebrazione, e contribuire al conferimento di risorse per l’ assistenza e la ricostruzione in Abruzzo”.
“Si pone oggi l’esigenza di un rinnovato, consapevole ancoraggio alla Costituzione: esigenza che appare tanto più forte quanto più si avverta un pericolo di disorientamento della comunità nazionale, per l’indebolirsi della sua coesione e del suo tessuto ideale e civile”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Venezia nel corso del suo intervento al Convegno ‘La Costituzione domani nel 60° anniversario della Carta fondamentale della Repubblica’. “La Carta del ’48 – ha aggiunto il Capo dello Stato – è sotto questo profilo una riserva preziosa su cui far leva, purché ci si impegni innanzitutto a ‘bucare il velo d’ignoranza che la circonda’: facendone conoscere e studiare il testo, facendone cogliere le virtualità e gli stimoli critici. E’ un impegno che deve assolutamente continuare, ben oltre il 60° anniversario della Costituzione repubblicana”.