Napolitano: Si al decentramento, ma l’indivisibilità della Repubblica è un principio non negoziabile

di isayblog4 16 views0

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“Si pone oggi l’esigenza di un rinnovato, consapevole ancoraggio alla Costituzione: esigenza che appare tanto più forte quanto più si avverta un pericolo di disorientamento della comunità nazionale, per l’indebolirsi della sua coesione e del suo tessuto ideale e civile”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Venezia nel corso del suo intervento al Convegno ‘La Costituzione domani nel 60° anniversario della Carta fondamentale della Repubblica’. “La Carta del ’48 – ha aggiunto il Capo dello Stato – è sotto questo profilo una riserva preziosa su cui far leva, purché ci si impegni innanzitutto a ‘bucare il velo d’ignoranza che la circonda’: facendone conoscere e studiare il testo, facendone cogliere le virtualità e gli stimoli critici. E’ un impegno che deve assolutamente continuare, ben oltre il 60° anniversario della Costituzione repubblicana”.
“Della Carta del ’48 – ha proseguito il Presidente Napolitano – si deve però innanzitutto registrare – e questo non è un omaggio rituale – la tenuta e la vitalità di fronte all’urgere e al compiersi del processo di grande trasformazione e modernizzazione che l’Italia ha conosciuto nei decenni successivi. La Carta ha saputo presiedere a un tale processo, accompagnarne anche le molteplici tensioni, grazie, tra l’altro, alla saggezza e lungimiranza di formulazioni che vennero pensate in modo da poter risultare non chiuse ma idonee al recepimento di istanze e sollecitazioni poco o per nulla prevedibili al momento della definizione di quel testo”.
“Quel che ci interessa – ha inoltre affermato il Presidente della Repubblica – è come far vivere in questa fase storica la Costituzione repubblicana, in rapporto a domande della società e attese dei cittadini che non hanno finora trovato sbocco. Esse richiedono sforzi ulteriori sul piano dell’analisi e dell’interpretazione del dettato costituzionale, scelte di riforma o di più conseguente attuazione di norme insoddisfacenti o rimaste lettera morta”.
“L’unità e indivisibilità della Repubblica – ha concluso il Capo dello Stato – resta valore storico e principio regolatore fondamentale, di certo non negoziabile, che dubito possa avere operato da ‘narcotico’, come qualche volta si è detto, ma che non è stato colto – molti sono gli esempi che lo confermano – nella sua inscindibilità dall’impegno, sancito nello stesso articolo 5 della Carta, a ‘riconoscere e promuovere’ le autonomie locali, ad adeguare la legislazione ‘alle esigenze dell’autonomia e del decentramento’.

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