Festa della Repubblica. Austerity: la parata sarà più sobria

di isayblog4 27 views0

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Per la festa del Due Giugno Giorgio Napolitano ha deciso un drastrico ridimensionamento del tradizionale ricevimento nei giardini del Quirinale. Una misura in sintonia con i tempi che corrono e volta a risparmiare almeno un 30 percento dei costi rispetto allo scorso anno.

Crisi e terremoto: non è tempo di festeggiare troppo. Giorgio Napolitano intende dare un segnale di sobrietà ad un paese che sta vivendo un periodo poco felice. Per questo il Capo dello Stato ha pensato prima di abolire del tutto il ricevimento, poi ne ha ordinato il drastico ridimensionamento.

L’ idea originale, infatti, era quella di ridurre tutto ad un semplice cocktail. Aperitivi, tartine e null’ altro, salvo la splendida veduta di Roma dalla terrazza che chiude i Giardini ad ovest e dalla quale gli invitati dell’ evento più politico – mondano dell’ anno osservano il meraviglioso tramonto su San Pietro. Napolitano in persona pare abbia caldeggiato l’ iniziativa dell’ aperitivo in piedi.

I meccanismi dell’ organizzazione, però, si erano mesi in moto già da tempo, come inevitabilmente accade, quando si tratta di far partire una macchina di centinaia di persone tra cuochi, sommelier, camerieri e esperti di protocollo. Quindi è stato deciso di ripiegare sul Piano B, che comunque non sarà una cosa indolore: taglio dal 25 al 30 percento degli invitati, e chi resta fuori non metta il broncio.

Ora, il punto pare essere proprio questo: chi resta fuori? Con il passare degli anni, infatti, il ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica si è trasformato in un appuntamento molto in. Scalfaro non lo amava, tanto che lo abolì come aveva già cancellato, appena messo piede al Quirinale, la parata militare. Ciampi ripristinò l’ una e l’ altro, abbinandolo al concerto di musica classica che invece Scalfaro aveva voluto introdurre per sottolineare la solennità della ricorrenza.

Napolitano, che pure è un noto melomane, lo scorso hanno ha tagliato il concerto ma mantenuto il ricevimento. Oggi è stato tentato di fare piazza pulita. Inevitabile il ritardo nell’ inoltro degli inviti, che una volta (ai tempi di Cossiga) venivano consegnati a mano da un corazziere motociclista. L’ ufficio del cerimoniale della Presidenza è stato subissato di chiamate di persone che, con discrezione, ne chiedevano il motivo. Tutti con l’ angoscia inespressa di essere finiti nella lista nera, cioè in nessuna lista. C’ è da giurarci: quest’ anno, più degli altri, ci sarà molta attenzione nel valutare bene chi c’ era e chi no.

Tutti i festeggiamenti per il Due Giugno, quest’ anno, saranno in tono minore. La stessa parata, che pure sfilerà come da tradizione per via dei Fori Imperiali, ha subito un drastico colpo di forbici. Proprio per sottolineare la necessità di dimostrare solidarietà con le popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo, il Ministero della Difesa ha fatto sapere nei giorni scorsi che l’ edizione 2009 costerà un milione di euro in meno rispetto all’ anno precedente. Il Quirinale non ha voluto essere da meno.

La riduzione di un buon quarto degli invitati dovrebbe portare al risparmio di diverse centinaia di coperti, più tutto quello che ci ruota intorno: apparati di sicurezza, impiego dei vigili urbani per la regolamentazione del traffico esterno, straordinari ai dipendenti. Austerità e sobrietà sono due principi cui Napolitano ha fatto sapere fin dall’ inizio del settennato di avere a cuore.

Ogni anno, in occasione della pubblicazione del bilancio consuntivo della Presidenza della Repubblica, una lunga nota firmata dal segretario generale Donato Marra spiega con cura i tagli operati agli organici, alle spese vive, ai viaggi. Oggi Napolitano chiede la stessa sobrietà a quello che a Roma viene chiamato il generone, traduzione capitolina del termine jet set. C’ è la crisi, signori, non si può fare altro.

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