Luca Cordero di Montezemolo: “Spirito di rispetto e collaborazione e riforme condivise”

 I due schieramenti devono abbassare i toni per realizzare le riforme di cui il Paese ha urgente bisogno. Così il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che a Genova ha presentato la Fondazione “ItaliaFutura” sottolineando come in Italia si senta “la mancanza e l’ esigenza di una coraggiosa, forte e chiara politica industriale”.

“Ci aspettiamo che le persone più responsabili dei due schieramenti abbassino i toni. Finiscano i veleni. Ci sia uno spirito di rispetto e collaborazione, e ognuno nel proprio ruolo, cerchi di condividere quelle poche cose fondamentali per il futuro del nostro Paese», ha affermato Montezemolo, il quale ha individuato tra le prime riforme da attuare, quella dello Stato, “semplificando la vita dei cittadini, recuperando efficienza e risorse per gli investimenti, ed eliminando sprechi e una burocrazia asfissiante.

News del Decreto anticrisi. Scudo, pensioni, badanti e piccole imprese: le principali norme del testo

 Scudo fiscale per i capitali esportati illegalmente alla ministretta sull’ età pensionabile, aiuti per le imprese grandi (Tremonti – ter per chi reinveste gli utili) e piccole (moratoria dei debiti bancari e incentivi alla capitalizzazione), sanatoria di colf e badanti. Sono queste le misure principali del decreto anticrisi che passa ora all’ esame del Senato per diventare legge prima delle ferie, dopo aver ottenuto il voto favorevole della Camera.

Scudo fiscale
Sarà possibile rimpatriare fino al prossimo aprile, pagando un’ imposta sostitutiva, i capitali esportati illegalmente fuori dalla Ue o anche solo regolarizzarli se si tratta di Paesi europei o in Paesi aderenti – secondo l’ ultima versione della norma – allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali. Lo scudo fiscale in Svizzera sarà utilizzabile solo con l’ effettivo rimpatrio, mentre potrebbe aprirsi la possibilità di regolarizzazione senza rimpatrio per Paesi come Liechtenstein se ci sarà collaborazione informativa. L’ aliquota da pagare è pari ad un forfait del 5%, ma esiste ancora qualche incertezza interpretativa.

Pensioni, mini stretta dal 2015
Arriva una mini stretta sulle pensioni. Partirà dal primo gennaio 2015 e comporterà, come primo passo, al massimo tre mesi di aumento dell’ età pensionabile. Il decreto contiene anche l’ innalzamento a 65 anni di età per il pensionamento delle donne che lavorano nella pubblica amministrazione: partirà dal 2010 con l’ innalzamento di un anno ogni due fino ad arrivare nel 2018 a 65 anni. Rientra nel capitolo pensioni anche la possibilità di rottamare gli impiegati pubblici con 40 anni di contributi (anche figurativi), con la sola esclusione dei primari, dei professori universitari, dei dirigenti e dei magistrati.

Aiuti pmi, da moratoria a capitale
Il decreto introduce norme per rendere più solide le piccole imprese con uno sconto fiscale. Per investimenti fino a 500.000 euro viene considerato un rendimento del 3% annuo escluso dalle tasse per cinque anni. Sul fronte bancario, invece, arriva una norma ponte per la moratoria dei debiti nei confronti delle banche: consente di prevedere agevolazioni (anche temporali) per i costi finanziari delle sole piccole e medie imprese da realizzare con una convenzione con l’ Associazione Bancaria Italiana (Abi) entro 4 mesi dall’ entrata in vigore della legge di conversione.

Economia. Sgravi fiscali per le piccole imprese

 Uno sgravio fiscale del 3% per l’ aumento di capitale delle imprese fino ad un importo massimo di 500mila euro. È quanto previsto da un emendamento al dl anticrisi all’ esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

La norma stabilisce inoltre come lo sgravio possa essere goduto per il periodo di imposta in corso alla data dell’ aumento di capitale e per i 4 anni successivi. L’ emendamento, di cui erano già trapelate indiscrezioni, è stato presentato ieri mattina dai relatori, Maurizio Fugatti e Chiara Moroni. Inoltre la norma precisa che l’ agevolazione può essere fruita esclusivamente in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta di effettuazione degli investimenti.

Intanto da Udine il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, a margine di un incontro con la Giunta del Friuli Venezia Giulia, dichiara: “È difficile dire oggi se il Governo porrà la fiducia sulle norme anticrisi in discussione in Parlamento. È urgente l’ entrata in vigore di quelle norme che sono rivolte a sostenere la liquidità delle imprese e l’ occupabilità delle persone. Le norme contenute nel provvedimento – ha precisato – confermano il primario bisogno di stabilità della finanza pubblica soprattutto per imprese dal grande debito che devono collocare quei titoli sul mercato finanziario. Penso che alcune norme sulla legge si sapranno prima della pausa estiva”.

L’ ultimo Dpef presentato dal governo alle parti sociali. Con la riforma della Finanziaria si chiamerà “Decisione quadro”

 Il Dpef varato il 15 luglio dal Consiglio dei ministri è stato l’ ultimo. Lo ha ricordato alle parti sociali il titolare dell’ Economia, Giulio Tremonti, ricordando che la riforma della Finanziaria in via di approvazione introdurrà la Dfp, Decisione di finanza pubblica. Il governo, ha detto Tremonti, confermerà le prestazioni per quanto riguarda pensioni, assistenza e sanità perché “la pace sociale è necessaria”. Fondamentale l’ attuazione del federalismo fiscale e la lotta all’ evasione, a suo giudizio, e il Dpef conterrà anche i finanziamenti della Banca mondiale.

“Ancora una volta non c’ è nulla per il lavoro dipendente” e i pensionati. Così ha si è espresso il segretario della Cgil Guglielmo Epifani al termine dell’ incontro con le parti sociali sul Dpef. Epifani ha anche sottolineato che “il governo non ci ha detto nulla né sulle pensioni né sullo scudo fiscale. L’ unica cosa che ci hanno detto è che per il lavoro dipendente dal fisco non verrà nulla. Cosa dobbiamo fare? Tutto questo è inammissibile”.

Per la Cgil è stato un incontro generico: “I problemi sono da affrontare con più forza, ha detto Epifani. Le risposte non sono venute e di questo mi rammarico. Abbiamo sollecitato il governo a stanziare risorse per i contratti pubblici e chiesto, stante la situazione relativa agli ammortizzatori sociali, che il governo dovrebbe pensare di aumentare in via straordinaria la durata della disoccupazione”.

Durante l’ incontro, secondo quanto riferiscono le agenzie, Epifani ha detto che”“la Cgil è disposta a parlare di pensioni, ma in modo organico e puntando sulla flessibilità in uscita come previsto dalla riforma Dini. Si sarebbe dovuto fare di più a sostegno della domanda, evitando il crollo del Pil da cui dipende anche il cattivo andamento del deficit, malgrado l’ impegno del governo sui conti pubblici”.

Bersani (PD): Nella manovra economica nessuna risposta su salari e pensioni

 “Dalla Finanziaria è scomparsa la questione sociale: la difesa del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. C’è un mix di demagogia e misure compassionevoli. In realtà questo governo ha introdotto un meccanismo di concertazione corporativa con alcuni soggetti forti”. Non usa mezze parole il ministro ombra dell’Economia Pier Luigi Bersani per bocciare la manovra varata ieri dal governo Berlusconi.

Un piano triennale, dal 2009 al 2011, da 35 miliardi di euro e “circa cento articoli” per raggiungere nel 2011 “l’ineludibile obiettivo” del pareggio di bilancio. A presentarla così, affiancato dal premier, è stato il ministro del Tesoro Giulio Tremonti, vero padre ideatore della maxi-manovra che, si vanta Tremonti, “è stata approvata in 9 minuti e mezzo”.

Nella trasmissione Porta a Porta, Veltroni consegna a Vespa 12 ddl del programma

 Walter Veltroni ha consegnato a Bruno Vespa i 12 disegni di legge che traducono il programma del PD e che saranno presentati e approvati al primo consiglio dei ministri. Nella prima parte della trasmissione, Veltroni aveva affermato che Berlusconi non ha mai rispettato il famoso contratto con gli italiani siglato proprio durante la trasmissione ‘Porta a porta’. “Per un fatto di serietà – ha detto Veltroni al conduttore – voglio darle una cosa e cioé tutti i disegni di legge che presenteremo al nostro primo consiglio dei ministri”.

Voglio voto italiani 2008. Non ultimi giapponesi
“Io voglio il voto di quegli italiani che vogliono girare pagina. Se l’Italia continuerà con questa instabilità andremo a rotoli. Non restiamo con i figuranti vestiti con le armature a Pontida, non restiamo con esponenti della destra che vogliono scomunicare il presidente della Repubblica, non restiamo con quelli che parlano di stalinismo e brogli. Ma di che stiamo parlando? Siamo nel 2008, la guerra è finita, ditelo ai giapponesi”.

Armature e stalinismo. Ma di che parliamo?
L’Italia non può continuare ad avere una politica che parla di “stalinismo” e che organizza manifestazioni “con le armature medievali”, è ora “di dire ai giapponesi sull’isola che la guerra è finita”. Il segretario del PD spiega: “Immaginatevi un giornalista straniero che va a Pontida per il giuramento dei leghisti e vede quelli con le armature… Poi c’è quest’altro che parla di stalinismo, di brogli… ma di cosa stiamo parlando? Così l’Italia va a rotoli. Siamo entrati in Europa con l’Euro e con Schengen, adesso dobbiamo entrare anche politicamente in Europa”.

Boselli (Ps): Sulle pensioni è una gara di promesse ingannevoli tra PD e PDL

 “Incrementi gia’ da luglio” delle pensioni promette Walter Veltroni nel suo piano. Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, rilancia: “Intervenire sulle piu’ basse. Noi le adegueremo al caro vita”. Il botta e risposta tra Pd e Pdl in una gara a chi promette di più nel tentativo di raccimolare voti, illudendo gli elettori. A “riportare con i piedi per terra” i due leader di Pd e Pdl e’ Enrico Boselli che invita Veltroni e Berlusconi a “spararle meno grosse” visto che in Italia, sottolinea, “c’e’ la palla al piede del debito pubblico”.
Cosa, prosegue, che va ricordata agli italiani “Walter Veltroni, – ha commentato Enrico Boselli, intervenuto sulla video-chat del Corriere.it – proponendo ‘pensioni piu’ alte, di fatto parla a vanvera perche’ si dimentica di dire agli italiani da dove prenderà le risorse per pagarle visto che l’Italia ha il debito pubblico piu’ pesante di tutti gli altri Paesi europei’ e che ogni volta che si fa il bilancio dello Stato si devono ‘aggiungere almeno 30 miliardi’ proprio per colpa di questo debito”.