“Un giudice non deve essere soltanto imparziale. Deve anche apparirlo. È curioso sostenere, come ha fatto la Corte d’Appello, che Nicoletta Gandus, pur essendo un mio palese nemico politico, nel momento in cui arrivasse a scrivere una sentenza nei miei confronti saprebbe non venir meno al vincolo d’imparzialità impostole dalla Costituzione”. Lo dice Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il libro «Viaggio in un’Italia diversa» in uscita venerdì 3 ottobre per Mondadori-Rai Eri. «Mi sono trovato di fronte – aggiunge Berlusconi, riferendosi al processo Mills – a un processo con due anomalie evidenti: le prove a mio discarico sono state intenzionalmente ignorate e il giudice che deve emettere la sentenza è un giudice politicamente impegnato, un mio avversario dichiarato».
lodo Alfano
Cesa (UDC): Su giustizia disponibili al dialogo, no a linea Di Pietro
L’Udc apre al governo e alla maggioranza sulla riforma della giustizia in autunno.
In una intervista al quotidiano on line Affaritaliani.it, Lorenzo Cesa dice di essere disposto a trattare con il centrodestra ‘Anzi -spiega il segretario dei centristi- abbiamo promosso per il 2 e il 3 settembre un’iniziativa dove abbiamo invitato tutti i rappresentanti dei partiti che si occupano di giustizia e non solo, quindi anche personalità che hanno rilievo in questo settore: ex presidenti di Corte Costituzionale e professori universitari.
Approvata la relazione del reggente di Alleanza nazionale per la confluenza nel PdL
L’Assemblea nazionale di An, riunitasi oggi a Roma, ha approvato la relazione del reggente del partito Ignazio La Russa contenente la tabella di marcia, in termini cronologici ma anche organizzativi, del percorso del partito verso il congresso fondativo del Pdl.
“La classe dirigente di An sarà la prima a capire le potenzialità del Pdl, non come scontro tra componenti, ma semmai come confronto culturale. Non avremo paura di navigare nel mare più ampio, nell’oceano che abbiamo davanti”, consapevoli che “la sfida sarà sui valori”. Questo uno dei passaggi della relazione del reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, durante l’assemblea nazionale del partito.
“Se avessimo scelto solo la visibilità, se avessimo voluto, avremmo creato momenti di tensione”, dice La Russa che cita “ad esempio il fatto che le ronde non le fanno i cittadini ma i soldati: alla fine sarà così”. Oppure “avremmo pompato sulla decisione di prendere le impronte per tutti: è un emendamento che abbiamo suggerito noi, noi abbiamo dato la soluzione”.
La provocazione di Beppe Grillo sulla salute del Presidente Napolitano
“Steve Jobs, 53 anni, nella sua ultima apparizione pubblica è apparso dimagrito, pallido. Steve Jobs soffre da tempo di un cancro al pancreas da cui sembrava guarito. Steve Jobs è il creatore della Apple. Molti pensano che sia lui il vero innovatore, l’unico genio dell’informatica. Non Bill Gates.
Steve Jobs è la Apple. La sua salute non è solo un fatto privato, è anche un fatto economico di rilevanza mondiale. La Apple non rilascia dichiarazioni sullo stato di salute di Steve Jobs. Gli analisti finanziari e gli azionisti vorrebbero sapere se Jobs può o meno continuare a ricoprire il suo incarico di presidente della Apple e per quanto tempo. Un analista ha spiegato che se la Apple vuole considerare la salute di Jobs un fatto privato, deve trasformarsi in società privata e ritirarsi dalla Borsa.
Giorgio Napolitano, 83 anni, trenta più di Jobs, nelle sue ultime apparizioni pubbliche è apparso sempre più distante, etereo. Giorgio Napolitano è in apparente buona salute, ma ricordando il suo passato, non trovano giustificazioni le sue prese di posizione e le sue azioni. Si è pronunciato contro la spettacolarizzazione dei processi quando le procure sono sotto l’attacco del governo. Ha firmato senza battere ciglio il lodo Alfano.
Casini (UDC): Dissennati gli attacchi Di Pietro al Colle. Il Lodo? Certo Berlusconi non se ne avvarrà
“Gli attacchi dissennati di Di Pietro al Capo dello Stato contribuiscono a una grave perdita di credibilità dell’intera opposizione”. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, risponde alle domande durante un’intervista pubblica alla manifestazione ‘Roma Estate’ e interviene sulle ultime polemiche in tema di giustizia .
“La firma del Lodo Alfano – ha detto Casini – era un atto dovuto e atteso. L’attacco di Di Pietro è perciò lesivo della credibilità che nel sistema parlamentare italiano l’opposizione deve avere”.
Il leader dell’Udc ha quindi manifestato solidarietà al Capo dello Stato per la sua “guida credibile”. “Bisogna avere il senso della misura – ha sottolineato rivolgendosi al leader dell’Idv – per distinguere la polemica politica dal rispetto delle istituzioni imparzialmente rappresentate dal Capo dello Stato”.
Napolitano ha promulgato la legge in materia di sospensione del processo per le alte Cariche dello Stato
Al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata sottoposta oggi, per la promulgazione, la legge in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato. Già il 2 luglio, in riferimento alla autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge (ora approvato dal Parlamento), si era reso noto che “punto di riferimento per la decisione del Capo dello Stato è stata la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato. A un primo esame – quale compete al Capo dello Stato in questa fase – il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza. La Corte, infatti, non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale.
Dichiarazione di voto di Anna Finocchiaro sul Lodo Alfano
Il Senato ha approvato il lodo Alfano, il provvedimento che introduce l’immunità per le quattro più alte cariche dello Stato, che così è diventato legge. 171 sono stati i voti favorevoli. I contrari sono stati 128, gli astenuti 6, tra cui il senatore a vita Emilio Colombo.
Il Pd ha vota contro e ha respinto gli inviti al dialogo. per Anna Finocchiaro è evidente “l’intenzione della maggioranza è costruire un sovrano senza limiti”.
Di seguito la dichiarazione di voto di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori PD.
“Altro che possiblita’ di governare, questo e’ un presidenzialismo di fatto. Siamo alla dittatura della maggioranza che cancella l’autonomia del Parlamento”.
Lodo Alfano: sì definitivo
Con 171 voti a favore, 128 contrari e 6 astenuti l’Assemblea ha approvato in via definitiva il disegno di legge recante: “Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei
Il Governo incassa la fiducia sul maxiemendamento alla manovra
Il Governo alla Camera ha incassato la fiducia sul maxiemendamento alla manovra economica con 323 sì e 253 no.
Domani saranno discussi gli ordini del giorno. Mercoledì o giovedì il provvedimento passerà al Senato, in modo da poter essere approvato entro i primi giorni di agosto.
Le maggiori polemiche riguardano ancora le risorse da destinare ai contratti del pubblico impiego, in particolare il taglio di 400 milioni dei fondi accantonati per i rinnovi dei contratti pubblici per il triennio 2009-2011.
“Se si continua su questa linea – dice Carlo Podda, segretario della Cgil funzione pubblica – a settembre lo sciopero sarà inevitabile per sostenere la nostra piattaforma”.
Per Podda, i tagli non ricadranno solo sugli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione ma ci saranno anche meno servizi per i cittadini.
Berlusconi: Sulla giustizia non mi fermerò
L’ennesima bufera in casa PDL. Questa volta il pomo della discordia è la riforma della giustizia e i due avversari sono il premier Silvio Berlsuconi e il super leghista Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione . Tra due è nata una dura polemica: Berlusconi proclama di voler procedere già da settembre alla riforma della giustizia. Calderoli frena, anche perché gli accordi presi con il Carroccio sono altri: “prima di tutto il federalismo fiscale”. Anzi il ministro è più preciso e parla di agenda politica: “Abbiamo fatto una tabella temporale delle riforme e in quella tabella la riforma della giustizia non c’è. Questo non vuol dire che non si farà, ma viene dopo”. E avverte il Cavaliere: “In autunno abbiamo il federalismo fiscale, il codice delle autonomie e poi la finanziaria. A seguire, la riforma costituzionale. Una riforma della giustizia ci può anche stare, ma il 2008 è piuttosto pieno…”. Insomma per la Lega la riforma della giustizia può aspettare, ma Berlusconi ripete: “Vado avanti. Mai stato determinato come adesso. Serve una riforma della giustizia dalle fondamenta”.