Nuove registrazioni D’ Addario – Berlusconi. Polemica sulla violazione degli atti segreti di indagine

 Seconda puntata delle registrazioni D’ Addario – Berlusconi. Sul sito dell’ Espresso sono infatti state pubblicati altri quattro audio realizzati, si legge, «dalla escort sugli incontri con Berlusconi a Palazzo Grazioli”. In particolare, tre sarebbero conversazioni tra la donna barese e il presidente del Consiglio, relativi a incontri di metà ottobre e alla mattina del 5 novembre 2008. Un’ altra registrazione, invece, avrebbe come protagonisti la stessa D’ Addario e Giampaolo Tarantini.

Sullo sfondo intanto infuria la polemica sulla violazione degli atti segreti di indagine. La procura di Bari si difende. Il procuratore Marzano fa sapere che si tratta di materiale informatico che Patrizia D’ Addario ha consegnato, a seguito delle dichiarazioni rese al pubblico ministero ed alla polizia giudiziaria.

Materiale ritualmente acquisito e adeguatamente custodito in plichi sigillati collocati in una cassaforte blindata di questo ufficio. “La pubblicazione – sostiene il procuratore – di conversazioni asseritamente registrate non è pertanto riferibile in modo alcuno agli uffici di Procura, che non hanno ancora proceduto all’ apertura dei plichi sigillati, all’ ascolto ed alla riproduzione del contenuto del suddetto materiale”.

S’ infiamma anche lo scontro politico. Il Pd attacca Berlusconi sostenendo che “la versione dei fatti data dal premier è stata smentita di nuovo da questi nastri” e pertanto il premier “adesso avrebbe l’ elementare dovere di chiarire davanti all’ opinione pubblica senza esagerare con le polemiche verso i giornali che fanno solo il loro lavoro” spiega Gentiloni.

Expo. Formigoni: 5 stati generali chiusi con successo, appuntamento a luglio 2010

 “La libertà è partecipazione”. Gli Stati Generali di Expo si chiudono con pieno successo di pubblico e di idee con la canzone di Gaber con cui si erano aperti al Teatro Dal Verme di Milano. Due giorni di grande semina, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ascoltata la mattinata ricca di interventi di esperti di verde, alimentazione ed agricoltura, di esponenti delle associazioni e delle istituzioni; ricevuta, infine, la lunga telefonata ovviamente “in viva voce” del capo del Governo, ha subito rilanciato indicando le primizie delle messi da raccogliere.

Sintetizzandole in quattro proposte
La prima

Con questi Stati generali “Expo ha messo il turbo”? Bene. “Devono diventare una dimensione permanente del lavoro di avvicinamento all’ evento del 2015”. In due modi. Dal un lato con il forum virtuale che rimane aperto sul sito (www.statigenerali.it, attraverso il quale 4000 persone hanno seguito i lavori dei due giorni dal loro pc, aggiungendosi ai 1500 del Dal Verme). Dall’ altro, rendendo gli Stati generali un appuntamento annuale.

“Per l’ inizio luglio 2010 – annuncia il presidente lombardo – ho in mente una seconda edizione che si allarghi a tutte le altre regioni, coinvolgendo insomma tutto il Paese. Perché Expo è di Milano e della Lombardia, ma è un’ occasione per tutta l’ Italia”. E sarà, aveva ricordato sempre Formigoni, il primo Expo del dopo crisi.

La seconda
È un invito, a tutti, e specialmente ai giovani, ad una grande opera di comunicazione di massa attraverso i nuovi mezzi e i nuovi linguaggi: web, social – network, youtube, radio su web (Formigoni ne ha fondato una sua, primo politico italiano, tre anni e mezzo fa), blog e anche sms e mms perché nell’ era di internet il convegno, il raduno non sono certo più l’ unico modo di comunicare e interagire, nota Formigoni. Il quale suggerisce anche uno smart – box con l’ offerta di pacchetti turistici – 100, 200 itinerari – Expo. E ai giovani raccomanda anche di imparare bene le lingue.

La terza
Non è di uno spazio virtuale ma fisico: il 31° piano del Palazzo della Regione, il belvedere pontiano più alto di Milano, da poco ristrutturato e reso pienamente fruibile, offerto permanentemente a esposizioni di prestigio dedicate a Expo 2015.

Expo. Formigoni: “Un’ avventura straordinaria e di popolo”. Gli Stati Generali aperti dal Presidente e dal sindaco Moratti. I messaggi di Napolitano e Berlusconi

 Più di 1500 persone hanno gremito giovedì 16 luglio fino all’ ultimo posto il Teatro Dal Verme di Milano per l’ inizio degli Stati Generali di Expo, aperti dalla canzone “La libertà” di Giorgio Gaber. “La libertà è partecipazione…” dice la canzone; “Expo ha bisogno di una forte partecipazione popolare”, ha esordito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che, con il Sindaco di Milano e Commissario Expo Letizia Moratti, ha dato il via ai lavori

Noi, le istituzioni, dice Formigoni, abbiamo certamente il nostro compito: la società Expo “015 la realizzazione del sito; il Tavolo Lombardia (che Formgioni presiede) la realizzazione delle infrastrutture di collegamento; il Commissario, il compito di stimolo e sorveglianza sull’ insieme dell’ evento; tutte le istituzioni insieme lo sviluppo delle rete di relazioni internazionali.

“Ma Expo deve soprattutto essere costruito dal basso, appunto da una grande partecipazione. Ed essere un Expo straordinario, diverso dai precedenti. Un’ avventura nuova”. Sono concetti che il presidente lombardo ripete più volte nel suo intervento.

“Nel mondo di internet – si è chiesto il presidente lombardo – perché un giapponese o un sudafricano dovrebbe scomodarsi per venire a Milano per visitare un’ esposizione che potrebbe benissimo vedere dal suo pc?”. Ed ecco la risposta: “Verrà se percepirà il senso di una grande avventura in cui essere coinvolto. Verrà se la magia e il fascino che l’ Italia ha nel mondo saranno come accompagnati e avvalorati da un invito personalizzato: migliaia, milioni di milanesi e di lombardi che rivolgono al mondo milioni, decine di milioni di inviti a venire a casa loro. E allora, se si attende l’ ospite, si rassetta e si abbellisce la casa perché sia accogliente ed ospitale”.

In pratica Formigoni ha invitato tutti – uomini di cultura, di spettacolo, associazioni, imprenditori, semplici cittadini – a inventare per i sei mesi fatidici del 2015 qualcosa di bello, unico e irripetibile, qualcosa che accadrà solo in quell’ ora e in quel posto per cui valga la pena venire da ogni parte del mondo.

Pacchetto sicurezza: i dubbi del Presidente della Repubblica

 La lettera di Giorgio Napolitano sulla legge – sicurezza era stata annunciata a grandi linee attraverso il sottosegretario Gianni Letta, ma Palazzo Chigi non si aspettava un contenuto così duro. Silvio Berlusconi non si aspettava, insomma, che il Quirinale sollevasse tanti rilievi, entrando nel merito delle questioni rispetto a una legge appena approvata dal Parlamento.

Ma l’ ordine del premier è di non polemizzare con il Capo dello Stato che in diverse occasioni ha dato una mano al governo: l’ ultima delle quali è stato l’ appello alla tregua prima del G8 e al clima civile tra maggioranza e opposizione. Quindi far finta di niente, perché poteva anche andare peggio, cioè che la legge non venisse firmata e rimandata indietro, viste le osservazioni che erano state fatte nei colloqui riservati e in alcune dichiarazioni pubbliche da parte di Napolitano.

Per Berlusconi la strategia migliore è stata quella di mostrare soddisfazione e apprezzamento per la promulgazione. Aggiungendo in una nota per la stampa che i rilievi del presidente del Consiglio verranno presi in considerazione. Il ministro Maroni ha addirittura chiamato il capo dello Stato per ringraziarlo. “Certo – hanno spiegato fonti del ministero dell’ Interno – rispetto a come era partito il confronto con il Quirinale possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ma non c’ è un precedente di un capo dello Stato che definisce la legge irrazionale, disomogenea, estemporanea e poi la promulga! È fuori dalla prassi costituzionale”.

L’ inchiesta di Bari. Berlusconi non sarà ascoltato dai pm

 Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non sarà ascoltato come persona informata sui fatti dalla Procura di Bari, nell’ ambito dell’ inchiesta sul presunto giro di ragazze a pagamento, che sarebbero state ingaggiate dall’ imprenditore barese, Giampaolo Tarantini. La Procura di Bari: “Sentiamo solo persone indispensabili a chiudere le indagini”.

“È costume di questo Ufficio – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Bari Emilio Marzano incontrando i giornalisti – sentire le persone quando sono assolutamente indispensabili per la conclusione di un ragionamento investigativo”.

L’ ipotesi quindi di ascoltare il premier, secondo Marzano, “e per ora è un’ ipotesi astratta”. Intanto a Bari si attende l’ arrivo dal Canada di Nichi Vendola: il presidente della Regione Puglia troverà domani sul suo tavolo un bel po’ di matasse da sbrogliare dopo il terremoto provocato dalla Procura con inchieste sulla sanità e su un giro di affari ed escort che farebbe capo all’ imprenditore Tarantini.

Inchieste che tra gli altri coinvolgerebbero, a vario titolo, la manager della Asl di Bari, Lea Cosentino, e il vicepresidente della giunta regionale pugliese e assessore allo Sviluppo Economico, Sandro Frisullo (Pd). “Non mi sono dimessa. Comunicherò al presidente Vendola le mie decisioni”, ha detto oggi all’ ANSA Lea Cosentino.

Gianpaolo Tarantini, l’ imprenditore al centro dell’ inchiesta di Bari: “Dalla D’ Addario solo bugie”

 “Se avessi saputo che Patrizia D’ Addario faceva la escort non l’ avrei mai frequentata e tantomeno l’ avrei portata ad una cena col presidente”. Ecco la verità di Gianpaolo Tarantini, l’ imprenditore al centro dell’ inchiesta di Bari, nell’ intervista a Il Giornale.

“Lei si era presentata come figlia di un imprenditore del settore edile. Ho letto che avrebbe chiesto a me e al presidente di intervenire su una pratica edilizia. Ma vi rendete conto? Ma come si può pensare che il presidente potesse fare qualcosa in un Comune, in una Provincia, in una Regione, tutte amministrate dalla sinistra? Una vera assurdità. Ne viene fuori – dice ancora Tarantini nell’ intervista al quotidiano milanese – che questo è stato soltanto un alibi per coprire la vera missione“.

Tarantini, appena lette le rivelazioni della D’ Addario, non ha infatti avuto dubbi: “Ho pensato quello che hanno pensato tutti: che qualcuno avesse progettato con lei di tendere un’ imboscata al presidente a fini politici e che tutto fosse stato progettato con cura. Il registratore, le testimonianze delle amiche e infine quella dichiarazione davvero incredibile: “Io sono una escort e costo mille euro a prestazione”. Quanto deve farsi dare una persona per una patente di questo tipo che le segnerà la vita? La risposta di tutti è: molti, molti soldi”.

Soddisfazione per Berlusconi: bene nonostante le accuse

 Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi esprime soddisfazione per l’ esito del voto amministrativo. In una nota il premier sottolinea una nuova, sonora sconfitta della sinistra. Un risultato che rafforza il governo, la Lega e il Pdl in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo.

“La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta. Un dato solo – afferma Berlusconi – toglie di mezzo ogni discussione: prima di queste elezioni provinciali il Popolo della Libertà governava 5 milioni di persone interessate dal voto. Adesso ne governa ben 21 milioni. Altra cifra: delle 62 province al voto, il Popolo della Libertà ne governava 9, oggi ne governa 34, ovvero più della metà. È in atto un profondo cambiamento della geografia politica del Paese. La sinistra arretra nel Nord, dove perde anche la provincia di Venezia, e subisce una vera disfatta in Lombardia, dove cede anche l’ ultima roccaforte: la provincia di Milano”.

“Prima di questa tornata amministrativa, di 30 comuni capoluogo interessati dal voto il Popolo della Libertà ne governava solo 5, adesso ne ha conquistati 14. Sono state strappate alla sinistra città come Savona, Crotone e Prato, 190 mila abitanti, terza città del centro Italia, bastione rosso ininterrottamente da 63 anni”.

Elezioni 2009. Berlusconi: “Se questa per l’opposizione è una vittoria, noi vogliamo sempre perdere così”

 Nella seconda tornata il Pd ha tenuto soprattutto nelle sue roccaforti del centro – sud, anche se il centrodestra ha confermato la sua avanzata. Berlusconi interviene con ironia: “Una vittoria del Pd? Vogliamo sempre perdere così…”.

“La campagna elettorale – spiega il premier – si è conclusa nel seguente modo: prima delle elezioni amministrative, e relativamente alla popolazione interessata dal voto, il centrodestra rappresentava 5.358.810 cittadini e governava in 9 province. Il centrosinistra rappresentava 27.541.359 cittadini e governava in 50 province. Altre 3 province (Monza – Brianza, Bat e Fermo) erano di nuova istituzione e interessavano 1.280.809 cittadini. Oggi, il quadro si è ribaltato: il centrodestra rappresenta 21.250.592 cittadini e governa in 34 province. Il centrosinistra rappresenta 12.930.386 cittadini e governa in 28 province”.

“Il centrodestra – spiega Berlusconi – ha conquistato 25 province in più ed ha quadruplicato la popolazione rappresentata. Il centrosinistra ha perso 22 province ed ha più che dimezzato la popolazione rappresentata. Se questa per l’ opposizione è una vittoria, noi vogliamo sempre perdere così”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti parla di una colossale vittoria, mentre il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto la definisce una vittoria inequivocabile.

Silvio Berlusconi a Cinisello Balsamo per un comizio accanto a Guido Podestà, candidato alla presidenza della Provincia di Milano: “Il governo non cadrà”

 “Fate domande di politica estera, non parliamo di comiche…”. Con i giornalisti Silvio Berlusconi avrebbe voluto parlare solo d’ Europa e non di storie di donne ed escort, ma alla fine non ce l’ ha fatta a tenersi dentro la sua rabbia. Determinato, arrabbiato, sicuro “di spazzare via questa spazzatura”: “Io me ne intendo di spazzatura: a Napoli l’ ho fatta fuori e lo farò anche in questa occasione”.

A tutti quelli che l’ hanno chiamato in queste ore dice di stare tranquilli. Il premier sa che il Pdl è in fibrillazione, che i ministri si chiedono cosa possa ancora venire fuori sulla vita privata del loro capo. La sensazione diffusa è che a un certo punto la maggioranza si potrebbe trovare di fronte a una situazione indifendibile sul piano morale e dello stile di vita del Cavaliere. E che, insomma, a un certo punto si dovrà difendere il leader che si consente certe libertà sessuali.

Ma quanti dei parlamentari e ministri saranno disposti a difenderlo fino alla morte? Rimane il fatto che Berlusconi è sicuro di sé, almeno così si mostra soprattutto alle truppe. Assicura tutti che anche questa volta ne uscirà a testa alta. Il premier è infastidito dai giornalisti che alla conferenza stampa, al termine del vertice europeo, cercano di fargli domande sull’ inchiesta barese e sul giro di squillo. Non vuol rispondere al cronista dell’ Unità, un giornale per il quale ha disistima totale.

Ed è a questo punto della conferenza stampa che Berlusconi ha tirato fuori la frase sulla spazzatura. Una giornata nervosa, cominciata di prima mattina con una raffica di smentite. Mentre era seduto tra i capi di Stato e di governo, ha ricevuto una telefonata da Niccolò Ghedini. Il suo avvocato gli comunicava che il garante della privacy aveva deciso che le foto di Zappadu non sarebbero state pubblicate: “Ecco, nonostante tu abbia un avvocato impazzito, il garante della privacy ci ha dato ragione”.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini: “Rischia la politica ma non il governo”

 Il più dietrologo tra i ministri della Repubblica, senza dubbio Rotondi, a sorpresa vede il sereno. Confida fiducioso: “Questa vicenda deplorevole delle squillo secondo me non arriva a Ferragosto, resterà un temporale estivo”. Gasparri invece considera la procura del capoluogo pugliese come un covo di toghe rosse, Rotondi mette la mano sul fuoco, “questi pm sono gente seria che non si presta a manovre eversive…”.

E nonostante sbarchino su internet i video del Cavaliere mentre dice “ciao” all’ escort Patrizia, perfino un berlusconiano di ferro come Cicchitto scarta la teoria dei complotti giudiziari per stendere il premier. “Anche perché, dice, qui si sta parlando di una vicenda sanitaria pugliese che coinvolge un pezzo importante della sinistra, Berlusconi è solo il diversivo”.

Insomma, dopo il panico dei giorni passati, quando da un momento all’ altro sembrava che venisse giù il mondo, nel centrodestra si torna a respirare. L’ inchiesta? Porterà poco lontano è la nuova parola d’ ordine. I sismografi dell’ avvocato Ghedini non segnalavano al Capo scosse di particolare entità. La Lega? Al momento tiene. Anzi, Calderoli sfodera aggettivi superlativi per risultare più convincente, l’ alleanza è saldissima, a scricchiolare saranno semmai le ossa dell’ opposizione.