Elezioni 2009. Berlusconi: “Se questa per l’opposizione è una vittoria, noi vogliamo sempre perdere così”

di isayblog4 18 views0

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Nella seconda tornata il Pd ha tenuto soprattutto nelle sue roccaforti del centro – sud, anche se il centrodestra ha confermato la sua avanzata. Berlusconi interviene con ironia: “Una vittoria del Pd? Vogliamo sempre perdere così…”.

“La campagna elettorale – spiega il premier – si è conclusa nel seguente modo: prima delle elezioni amministrative, e relativamente alla popolazione interessata dal voto, il centrodestra rappresentava 5.358.810 cittadini e governava in 9 province. Il centrosinistra rappresentava 27.541.359 cittadini e governava in 50 province. Altre 3 province (Monza – Brianza, Bat e Fermo) erano di nuova istituzione e interessavano 1.280.809 cittadini. Oggi, il quadro si è ribaltato: il centrodestra rappresenta 21.250.592 cittadini e governa in 34 province. Il centrosinistra rappresenta 12.930.386 cittadini e governa in 28 province”.

“Il centrodestra – spiega Berlusconi – ha conquistato 25 province in più ed ha quadruplicato la popolazione rappresentata. Il centrosinistra ha perso 22 province ed ha più che dimezzato la popolazione rappresentata. Se questa per l’ opposizione è una vittoria, noi vogliamo sempre perdere così”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti parla di una colossale vittoria, mentre il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto la definisce una vittoria inequivocabile.

Il premier era atteso in via Tuscolana per l’ inaugurazione del Centro nazionale anticrimine informatico, ma ha rinunciato. Il presidente del Consiglio, spiegano dal suo staff, è impegnato in una riunione con i capigruppo del Pdl per discutere dei prossimi provvedimenti parlamentari. Interviene anche il leader dell’ Udc, Pier Ferdinando Casini che afferma: “Dall’ alleanza con il centro non si può prescindere. Questo bipolarismo coatto non funziona”.

Per la Lega che esulta per il non raggiungimento del quorum nel referendum parla Roberto Calderoli. “Noi – spiega – abbiamo un quarto dei voti della coalizione, un terzo dei voti del Pdl. Quindi, se l’ anno prossimo si vota in 13 regioni, ne vogliamo per noi almeno tre del nord”.

Il leader dell’ Idv, Di Pietro si rivolge al Pd: “decida cosa fare; no a piede in due scarpe». Poi spiega che l’ alleanza del Pd con l’ Udc non è stata decisiva. “Il Pd – aggiunge Di Pietro – deve ancora decidere cosa fare da grande e deve fare delle scelte. Il Pd deve decidere con il congresso e con la classe dirigente che ha o che avrà”.

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