Il ‘pacchetto sicurezza’ si arricchisce di un nuovo emendamento.
E’ stato infatti siglato un accordo tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e quello dell’Interno Roberto Maroni.
Il testo, che verrà presentato nei prossimi giorni, prevede l’utilizzo per sei mesi rinnovabili di 2.500 soldati per “azioni di pattugliamento e perlustrazione nelle città metropolitane”.
Ne ha dato notizia lo stesso La Russa in un incontro stampa a Bruxelles.
“Abbiamo discusso molto – ha detto il ministro – e ora abbiamo preparato un emendamento a quattro mani, io e Maroni, annunciato al Consiglio dei ministri. Il ministro dell’Interno, se lo vorrà, potrà avere a disposizione 2.500 militari”.
I soldati, ha spiegato La Russa, avranno qualifica di agenti di pubblica sicurezza, operando insieme a polizia e carabinieri.
In particolar modo, ha ipotizzato il ministro della Difesa, verranno utilizzati i militari che hanno avuto esperienze nelle missioni di pace sfruttando quell’esperienza guadagnata in Paesi dove hanno svolto compiti di polizia come in Kosovo o in Afghanistan.
Fra i provvedimenti approvati stamane dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, e stato proposto un decreto-legge che completa il quadro delle iniziative tese ad assicurare lo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania ed il superamento dell’emergenza in atto. Viene previsto l’impiego delle Forze armate per la conduzione tecnica ed operativa degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti e sancito l’obbligo di completare il termovalorizzatore di Acerra;
In merito all’ultima tragedia sul lavoro, consumata ieri a Mineo in Sicilia, il ministro delle Infrastruttue, Altero Matteoli, si è sentito stamattina con il ministro Sacconi “che sta cercando di proporre provvedimenti maggiori per scongiurare questa che sta diventando una vera tragedia nazionale”.
“Se dicessi che, in un arco di tre anni, i tassi di assenteismo del settore pubblico dovranno diventare simili a quelli del settore privato, penso di dire nulla di drammatico”. Lo ha affermato il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta durante una audizione in Commisione lavoro alla Camera (subito dopo una audizione simile in Commissione affari costituzionali).