La manifestazione di ieri in piazza Navona contro i provvedimenti del Governo Berlusconi sulla giustizia è stata senza dubbio un successo dal punto di vista della partecipazione.
I girotondi e Antonio Di Pietro hanno sferrato l’annunciato attacco al ‘Caimano’ e alle sue leggi ‘canaglia’.
Ma il leader di Idv Antonio Di Pietro, si è trovato costretto a dover gestire le contraddizioni dello schieramento in campo e ad aggiustare il tiro, prendendo le distanze, dopo gli interventi al vetriolo di Beppe Grillo (che è tornato a criticare ‘Napolitano morfeo’) e di Sabina Guzzanti (scatenata contro Papa Ratzinger e Mara Carfagna).
Istat: in calo la spesa “reale” delle famiglie
Nel 2007 la spesa media mensile delle famiglie italiane è stata 2.480 euro, lo 0,8% in più rispetto all’anno precedente. La variazione se confrontata con l’inflazione all’1,8% e alla crescita del valore del fitto figurativo evidenzia che l’aumento in termini nominali e’ in realtà una flessione in termini reali. E’ la prima volta dal 2002 che i consumi delle famiglie mostrano una flessione in termini reali. Per la prima volta, in sostanza,
l’Istat riscontra nell’andamento delle spese delle famiglie italiane un calo nei consumi che, negli anni precedenti erano invece risultati fermi. Secondo i tecnici dell’Istituto di Statistica “le famiglie si sono attrezzate con una strategia generalizzata di contenimento della spesa attraverso diminuzioni nelle quantità e razionalizzazione negli acquisti”:
Vaccari (Lega): Bene documento sul Dpef, ora il federalismo fsicale
“Ridurre il costo complessivo dello Stato, rendere più efficace l’azione della pubblica amministrazione, ridurre il peso burocratico che grava sulla vita dei cittadini, sulle imprese e sulle amministrazioni locali e
Manovra: arriva il “decretone”, si va verso la fiducia
La Robin tax resta, anche se ci saranno aggiustamenti tecnici. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha fatto sapere da Bruxelles che l’ipotesi di abolire la tassa sui petrolieri, le assicurazioni e le banche è “destituita di ogni fondamento”. Ad annunciare la novità era stato il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Gianfranco Conte: “l’orientamento del Governo è di abolirla”, aveva detto. Poi, però, la retromarcia: “mi sono spiegato male, resta”. Nella sua precisazione Conte ha tuttavia confermato che è intenzione del Governo quella di apportare “aggiustamenti tecnici” alla norma.
Lo stop alla Robin Tax era comunque solo una delle novità che in queste ore l’Esecutivo ha messo in cantiere per la manovra. Un’altra ‘new entry’ è l’abolizione dei ticket sanitari. Ci vogliono però oltre 800 milioni e quindi il lavoro più duro è la ricerca delle coperture. Le voci che concorreranno saranno molteplici e potrebbero esserci anche dei tagli alle spese ‘extra’ (vedi consulenze) del pubblico impiego. Poi ci sarà un emendamento del Governo sul patto di stabilità interno, “al fine di definirne meglio – ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas – il contenuto e di introdurre meccanismi di premialità”. Idem sul fronte del Piano casa: “il Governo – ha detto sempre Vegas – ha intenzione di definire meglio il contenuto”.
Di Pietro in piazza contro “il Caimano”
Antonio Di Pietro assicura che non sarà un processo al Partito Democratico ma una manifestazione per “informare i cittadini che, contrariamente a quanto detto in campagna elettorale, questo Governo non sta legiferando nell’interesse dei cittadini e che questo Parlamento non si sta occupando di problemi quali la sicurezza o le famiglie che non arrivano a fine mese, ma solo di provvedimenti in materia giudiziaria che interessano al Capo del Governo che vive in conflitto di interessi”.
E se il Pd è impegnato ad ottenere lo stralcio della norma ‘blocca-processi’ per dimostrare l’efficacia della sua opposizione, il leader dell’Idv è più che mai pronto a gridare contro “una compravendita oscena da stato di dittatura dove si obbliga il Parlamento a fare una legge che serve ad una persona e non a tutti”.
Insomma, spiega l’ex pm, “obbligare il Parlamento a fare una legge che salvi il premier dai suoi processi è come fare un sequestro di parlamentari a scopo di estorsione: il ricatto è obbligare il Parlamento a risolvere i suoi problemi, il prezzo da pagare è quello di fare una legge che serve solo a lui”.
Il Pd in difesa del Presidente Napolitano dopo le parole di Grillo
Cresce l’attesa per la manifestazione contro il premier Silvio Berlusconi in programma per le 18 a piazza Navona. Ad animare le ore immediatamente precedenti la manifestazione è, come ormai consuetudine, il comico genovese Beppe Grillo che ha annunciato la sua presenza (anche se in videoconferenza) e ha già anticipato quali saranno gli argomenti dei suo intervento. Tra questi vi è (anche questa ormai una spiacevole consuetudine) l’attacco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui Grillo si rivolge con l’appellativo di “Morfeo”, inserendolo in quella che lui chiama “La banda dei quattro”. Il riferimento va al contenuto del così detto lodo Alfano che prevede l’immunità per quattro più alte cariche dello Stato. Al di là del merito di questa proposta di legge, l’arringatore Grillo si distingue ancora una volta per il suo scarso rispetto per la più alta figura istituzionale d’Italia.
Berlusconi: G8 preoccupati per il rincaro dei prezzi
“Il problema che subito si e’ imposto all’attenzione di tutti i leader e’ stato dell’innalzamento dei prezzi che genera difficolta’ enormi e che se continua cosi’ portera’ ad oltre 100 milioni il numero di persone che soffrono la fame”.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella prima giornata del G8 in Giappone. “Direi che la preoccupazione piu’ grande e’ il rincaro dei prezzi dei generi alimentari che naturalmente consegue il rincaro del prezzo del petrolio che ha raggiunto ormai un livello preoccupante. Si teme che tale livello possa aumentare ancora: se pensate che il petrolio esce dalla sabbia a 8 dollari e adesso e’ arrivato alle quotazioni di oggi e se si pensa che qualcuno teme addirittura che si possa arrivare a 200 dollari e chiaro che questo e’ il problema che e’ stato subito messo sul tavolo”.
Al via la vigilanza contro il possibile rincaro bollette per la Robin Tax
L’autorità per l’energia scende in campo per evitare che l’aumento della tassazione previsto dalla Robin Hood Tax venga traslato sulle bollette dei consumatori finali.
L’autorità guidata da Alessandro Ortis ha infatti adottato “Disposizioni urgenti in materia di vigilanza sul rispetto del divieto di traslazione della maggiorazione d’imposta”, in base alle disposizioni contenute nel decreto legge dello scorso giugno, con il quale il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha assegnato al regolatore il compito di vigilare sulla corretta applicazione della ‘Robin Tax’, “evitando che le imprese possano adottare condotte idonee ad eludere il divieto e a comprometterne la finalità di tutela dei consumatori”.
Sì al lodo Alfano in cambio dello stralcio della bloccaprocessi
Lo «scambio» potrebbe passare. La Camera riunirà questa sera la conferenza dei capigruppo. Il lodo Alfano (che prevede l’immunità giudiziaria per le 4 più alte cariche dello Stato e la relativa sospensione dei procedimenti giudiziari a loro carico per la permanenza della loro durata in carica) è stato calendarizzato in commissione Giustizia per martedì mentre oggi sono al voto gli emendamenti al decreto sicurezza che contiene la norma bloccaprocessi. Sul provvedimento si concentrano le attenzioni della politica, con l’opposizione che chiede lo «stralcio» della norma cosiddetta «bloccaprocessi» o «salvapremier».
Federalismo fiscale: un luglio “caldo”
Nonostante le forti fibrillazioni politiche, il dialogo difficile tra maggioranza e opposizione sul tema delle riforme, e non solo, resta ancora aperta la discussione sul federalismo fiscale. In particolare c’è il rilancio della Lega per cercare di mettere a punto un provvedimento che ”deve essere approvato entro il 2008”.
“Siamo partiti dalla proposta della Regione Lombardia, ma dovendo fare una legge per tutte le regioni d’Italia, e’ chiaro che l’approdo sara’ diverso. Abbiamo tenuto conto dei suggerimenti di tutte le Regioni. Il risultato e’ equilibrato. Io lo chiamo il ‘federalismo possibile'”, afferma il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli in un’intervista a ‘Il Messaggero’.