Il “No Cav Day” non risparmia nessuno: attacchi a 360 gradi

di isayblog4 13 views0

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La manifestazione di ieri in piazza Navona contro i provvedimenti del Governo Berlusconi sulla giustizia è stata senza dubbio un successo dal punto di vista della partecipazione.
I girotondi e Antonio Di Pietro hanno sferrato l’annunciato attacco al ‘Caimano’ e alle sue leggi ‘canaglia’.
Ma il leader di Idv Antonio Di Pietro, si è trovato costretto a dover gestire le contraddizioni dello schieramento in campo e ad aggiustare il tiro, prendendo le distanze, dopo gli interventi al vetriolo di Beppe Grillo (che è tornato a criticare ‘Napolitano morfeo’) e di Sabina Guzzanti (scatenata contro Papa Ratzinger e Mara Carfagna).
“Mi dissocio dagli attacchi al Quirinale, al Papa e al Pd”, dice il leader dell’Idv, seguito da Furio Colombo che é indignato per i toni della manifestazione e chiede ai manifestanti, ottenendolo, un applauso per il Presidente della Repubblica.

Dal palco, tuttavia, gli interventi hanno preso di mira soprattutto il premier e l’ “opposizione finta” di Walter Veltroni definito “alleato della nanoparticella tossica”.
Di Pietro torna ad accusare il Governo di “sequestro di funzioni parlamentari a fini estorsivi con ricatto e riscatto” e di voler “attuare il programma della P2”. E, alludendo ad altre opposizioni, sottolinea: “Quando c’è emergenza democratica si sta al fronte”.
Il direttore di Micromega Paolo Flores D’Arcais attacca il “piduista Fabrizio Cicchitto” ed il Governo che “vuole l’impunità totale di tutti i criminali” e Moni Ovaia grida che serve “una mobilitazione permanente”.
Marco Travaglio se la prende con Berlusconi, il Pd e Napolitano: “Fino ad ora il Quirinale ha firmato tutto, compresa l’aggravante razziale. Speriamo che la smetta”, dice.
E sul Pd aggiunge: “Berlusconi vince sempre le elezioni per abbandono degli avversari, non lo lasciamo in pace, anche stavolta aveva un piede nella fossa ma la sinistra italiana si è data questa missione: resuscitarlo. Aiutiamolo a sparire sennò per inerzia scivola al Quirinale”.

Beppe Grillo e Sabina Guzzanti

Il comico genovese se l’è presa, come previsto, con il Capo dello Stato: “Ve lo immaginate Pertini firmare una legge che lo rendeva immune dalla giustizia? Io a farlo non ci vedevo nemmeno Ciampi e neppure Scalfaro ma Napolitano ha firmato”.
E ancora: “Mentre Napoli era invasa dall’immondizia – ha continuato Grillo – dove è andato il presidente? Non da una famiglia a Chiaiano ma a Capri accompagnato da due indagati, Bassolino e la moglie di Mastella…”. Grillo non risparmia poi i partiti politici (“Sono 15 anni che ci prendono per il c… con l’alternanza finta” e li invita, “dopo aver mandato il Paese in rovina, a farsi il passaporto per un vaffa…”) né tanto meno Veltroni: “Topo Gigio in tre mesi ha fatto cadere il governo Prodi, ha perso Roma e ha disintegrato i partiti della sinistra. E’ il più grande alleato dello psiconano”.
Nella sua invettiva Grillo attacca così il segretario del Pd Walter Veltroni. E su Berlusconi aggiunge: “Lo psiconano è il garante di un comitato d’affari. Ci sono ancora diciotto condannati in Parlamento e se per loro Mangano era un eroe, questi diciotto condannati sono supereroi che hanno il superpotere del silenzio perché non parlano mai contro il padrone”.
Parole pesanti, certo, che sono tuttavia nulla a confronto con quelle irripetibili che Sabina Guzzanti ha riservato contro il Papa e la ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna per le quali, lo stesso ministro ha preannunciato querela: “In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica Sabina Guzzanti, il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ha dato mandato all’avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti”, si legge in una nota diffusa dal ministero delle Pari Opportunità.

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