Tra i temi da risolvere il mercato del lavoro e il welfare. Il sindacato avanza sei controproposte
La Cgil ha chiarito le condizioni per restare al tavolo e ha avanzato sei proposte: la lotta all’evasione, l’introduzione di imposte su grandi ricchezze e grandi immobili, l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, il rialzo della tassa di successione, il lavoro. Il governo, con il ministro Maurizio Sacconi, ha proposto alle parti sociali la ripresa del dialogo partendo da un’intesa sulla bozza del disegno di legge delega sullo Statuto dei Lavori, che riforma lo Statuto dei Lavoratori. L’argomento è stato ripreso da Silvio Berlusconi nel suo discorso alle Camere.
Umberto Bossi: ”Bene azione Bce”
Il leader della Lega Nord, commentando i primi dati dell’apertura di Borsa: ”La Bce sta facendo bene, perché ha promesso di comprare i titoli italiani e spagnoli”.
Ai giornalisti che, prima del suo incontro con il ministro Tremonti, gli hanno chiesto se il governo si senta ‘commissariato’ dalle istituzioni europee, Umberto Bossi ha risposto: “Sentiamo che cosa ha da dire il buon Tremonti, lui è il capo dei soldi. L’importante è che la Bce compri i titoli italiani”.
Bersani: ”Quali i vincoli Bce? Governo dica verità”
Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Partito Democratico: “Vogliamo la verità.
È incredibile e inaccettabile che l’opposizione non abbia avuto fin qui comunicazione alcuna sui vincoli ai quali la comunità europea e internazionale ci sta sottoponendo. Al di la di indiscrezioni, nessuna comunicazione formale è stata data né a noi, né all’opinione pubblica. Cosa davvero e precisamente ci stanno chiedendo la Bce e le istituzioni internazionali?
Imprese al governo: ”Subito liberalizzazioni e riduzione costi politica”
Banche, assicurazioni e imprese chiedono al governo anche di “anticipare i tagli ai costi della politica: sarà altrimenti molto difficile chiedere sacrifici al Paese.
Per procedere alle liberalizzazioni non c’è alcun motivo di attendere una modifica dell’articolo 41 della Costituzione, in sé positiva”. L’accelerazione impressa dal Governo al pareggio di bilancio potrebbe far concentrare sul 2012 l’impatto più forte della manovra. Ai 5,5 miliardi già previsti per l’anno prossimo grazie alle norme già scattate (ticket sanità, aumento bollo titoli, rincaro del contributo unico per i processi, etc.), si aggiungerebbero infatti altri 20 miliardi della delega fiscale e assistenziale.
Manovra anticipata, pareggio di bilancio nel 2013
Per arginare la speculazione che sta colpendo l’Italia da settimane, il governo interviene su quattro punti fondamentali: manovra anticipata al 2013, modifica della Costituzione per introdurre direttamente nella Carta il principio del pareggio di bilancio, riforma del mercato del lavoro e liberalizzazioni. Berlusconi e Tremonti, affiancati da Gianni Letta, annunciano le contromisure ”concordate” con i maggiori leader europei, in particolare con Angela Merkel, che aveva molto apprezzato i contenuti della manovra italiana, ma l’aveva ritenuta troppo “ritardata” nel tempo.
Berlusconi in Parlamento: “Paese solido, ora un patto sociale per la crescita”
Berlusconi nell’aula della Camera: ”Oggi più che mai dobbiamo reagire tutti uniti.
Occorre un governo che promuova l’accordo con tutte le forze politiche e con le parti sociali per facilitare la crescita economica. Certamente è la crescita l’obiettivo fondamentale e per questo propongo un piano d’azione immediata per lo sviluppo. Nessuno vuole negare la crisi, tutti dobbiamo lavorare per superarla. State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in borsa e che è nella trincea finanziaria.
Crisi, Berlusconi: obiettivo ‘patto entro settembre’
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi a proposito dell’incontro con le parti sociali:
“È stata una discussione approfondita, responsabile e dettata da obiettivo di arrivare a un patto di stabilità crescita e coesione sociale assolutamente entro settembre. Ieri ho cercato di comunicare al Paese la solidità del nostro sistema bancario, delle banche, delle imprese e delle famiglie: una situazione che ci pone al secondo posto in Europa e quindi ho cercato di rassicurare l’opinione pubblica, che molto spesso, leggendo i giornali e guardando la televisione, ha un’immagine del Paese molto più negativa della situazione reale”.
Crisi, Napolitano preoccupato per confronto politico
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una nota sulla situazione economica, così si esprime:
”Nell’attuale momento la parola è alle forze politiche, di governo e di opposizione, chiamate a confrontarsi con le parti sociali sulle scelte da compiere per stimolare decisamente l’indispensabile crescita dell’economia e dell’occupazione, a integrazione delle decisioni sui conti pubblici volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Seguirò dunque attentamente gli esiti di tale confronto partendo dalla preoccupazione che non ho mancato di esprimere per gli andamenti dei mercati finanziari e dell’economia, nei loro termini generali e nei loro specifici aspetti italiani”.
Crisi economica: Berlusconi in Parlamento
È fissato per giovedì prossimo l’incontro tra governo e parti sociali sulla crisi economica
Il governo ha dato la propria disponibilità ai presidenti di Senato e Camera per una informativa sulla situazione economica che dovrebbe tenersi mercoledì pomeriggio, prima alla Camera poi al Senato. A tenere l’informativa sarà Silvio Berlusconi. Le parti sociali incontreranno le opposizioni giovedì pomeriggio, dopo l’incontro della mattina con il governo.
Gianfranco Fini, governo irresponsabile e insensibile
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini invita il ministro Tremonti a fare chiarezza e annuncia che Fli voterà a favore dell’arresto di Milanese.
“È indispensabile che il governo venga a dire come giudica il documento delle parti sociali, o come valuta la complessiva situazione economica del Paese. Ma se il governo si dimostra del tutto insensibile, se Berlusconi continua col ritornello che va tutto bene, abbiamo la riprova di una sostanziale irresponsabilità dell’esecutivo”.