Menia (AN): L’incidente in Slovenia dovrebbe rassicurare sulle procedure

Il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, è intervenuto stamattina in Aula alla Camera per riferire sull’incidente “assolutamente contenuto” verificatosi ieri alla centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, che non ha fatto registrare “alcuna contaminazione ambientale”. Per Menia questo ha dimostrato “che ci sono procedure di sicurezza che vengono seguite perfettamente, con controlli rigorosi”. L’episodio, ha aggiunto Menia, “rafforza la convinzione che il nucleare è una strada che si può seguire, anche se è normale che quando si tratta di questa materia ognuno reagisca con la paura”. L’esponente del governo ha inoltre precisato che l’incidente “è avvenuto su una centrale di seconda generazione, mentre quelle che vogliamo costruire adesso sono di terza e stiamo pensando alla quarta”.

La Russa (AN): Va bene clandestinità anche solo come aggravante

 Alleanza nazionale è stata la prima a proporre il reato di clandestinità quando venne varata la legge Bossi-Fini. In quell’occasione trovammo grosse difficoltà e fummo gli unici a tentare di introdurlo. Poi non passò, ma la legge fu comunque considerata buona anche da noi. Restiamo favorevoli all’introduzione del reato di immigrazione clandestina”. Lo dice al quotidiano online Affaritaliani.it il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa.
“Si è discusso non sul principio in sè, ma su quale sia il modo migliore per giungere all’espulsione di chi è entrato in Italia in maniera clandestina ed è qui clandestinamente. Sono state prospettate anche altre soluzioni che prevedono percorsi amministrativi e sono tutt’ora allo studio”, aggiunge La Russa.

La Russa (AN): La formazione del PdL si completerà prima delle europee del 2009

 Il processo che porterà alla formazione del Popolo delle libertà, in cui confluiranno Alleanza nazionale e Forza Italia “magari con diverso peso ma con pari dignità”, “si completerà prima delle europee del prossimo anno”. E’ quanto ha detto il reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervistato stamattina da Maurizio Belpietro all’interno dell’approfondimento giornalistico ‘Panorama del giorno’.
“Fini – ha detto La Russa – ha proposto all’Assemblea nazionale, che ha approvato all’unanimità, il mio nome, stando il fatto che ha assunto una alta carica istituzionale, ma lui rimane ovviamente il leader di Alleanza nazionale. Ha proposto il mio nome come reggente insieme al comitato di reggenza del quale voglio considerarmi ‘primus inter pares’. E’ un compito delicato’.

Il saluto di Fini nel giorno dell’addio ad AN

 “Questa è la mia ultima relazione da presidente del partito. Lo dico con emozione non solo personale per i risultati elettorali e per quello che il partito si accinge a fare nei prossimi mesi”.
Con queste parole Gianfranco Fini ha aperto l’assemblea nazionale di AN durante la quale, dopo 21 anni, si appresta a passare il testimone a Ignazio La Russa che affiancato dall’ufficio politico e da un nuovo esecutivo, dovrà traghettare AN nel Pdl.
Fini ha ringraziato gli elettori “tutti quelli che ci hanno dato fiducia” nonché tutti i militanti del partito “dal primo fino a quelli in periferia”.
“C’è un unico sassolino che mi tolgo dalle scarpe nel momento in cui passo il testimone, un’unica puntura di spillo”, ha detto Fini.
“Oggi – ha aggiunto- mi voglio prendere il piccolo lusso di dire che la nostra gente ha capito la grande sfida politica del Pdl molto prima di qualche dirigente che ne ha compreso l’importanza solo dopo aver avuto la sicurezza di essere incluso nelle liste o di avere avuto posto al governo”.

AN: L’assemblea nazionale affida a La Russa il ruolo di reggente in vista della confluenza nel PdL

L’assemblea nazionale di An ha approvato all’unanimità il passaggio delle consegne che, dopo l’elezione di Gianfranco Fini alla presidenza della Camera, su proposta del leader di An, vede Ignazio La Russa diventare ‘reggente’ del partito. Ad affiancare La Russa ci sarà l’ufficio politico, composto da Altero Matteoli, Andrea Ronchi, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri e Donato Lamorte. Nei prossimi giorni sarà nominato un nuovo esecutivo.

Landi (AN): Necessario un test per diventare italiani

“Dieci anni per ottenere la cittadinanza non sono pochi ma neppure troppi. Ciò che è necessario, infatti, per considerare uno straniero titolare del diritto alla cittadinanza italiana non è il tempo ma l’adesione convinta dello stesso ai principi fondamentali scritti nella nostra Costituzione: la conoscenza della lingua italiana e il rispetto delle leggi, degli usi e costumi del Paese di destinazione finale sono alcuni di questi”. Lo ha detto Giampaolo Landi di Chavenna, responsabile immigrazione di An.