Crisi al vertice Ue: “Nessun piano per l’ Est, ma nessun Paese verrà abbandonato”

 Con un appello all’ unità dell’ Unione europea, il premier ceco, Mirek Topolanek, presidente di turno dell’ Ue, cerca di evitare che il vertice straordinario europeo dei 27 capi di Stato e di governo, convocato per oggi allo scopo di arrivare a regolamentare la finanza continentale, possa naufragare prima del previsto. L’ appello è accorato: “L’ Europa supererà la crisi solo se agiremo insieme”. In effetti, il rischio spaccatura è reale. Perché 9 Paesi dell’ Est, tra cui Ungheria e Lettonia, che sono al limite della bancarotta, salvati in extremis dalle istituzioni finanziarie, si riuniranno, per iniziativa del premier polacco Donald Tusk, prima che abbia luogo il summit internazionale. La preoccupazione dei vertici europei per una divisione tra Est e Ovest è grande.

Crisi economica: l’ Europa tra ripresa e previsioni non proprio rosee

 La Commissione europea, alla vigilia del prossimo vertice europeo, tratteggia uno scenario preoccupante, sul fronte dell’ occupazione e della ripresa economica. Tuttavia non sembra opportuno che una personalità con responsabilità politiche e decisionali come il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, si metta a tracciare ipotetici scenari di desolazione, miseria e scontri sociali. Non con i mercati che sobbalzano ad ogni minimo respiro politico. I dati però, presentati nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, parlano da soli: solo quest’ anno è previsto un calo dell’ occupazione dell’ 1,6%, vale a dire 3,5 milioni di posti di lavoro in fumo. Nel 2010 il tasso di disoccupazione potrebbe salire, secondo le stime in mano all’ esecutivo Ue, al 10%.

Piano anticrisi: Obama dichiara guerra alle lobby

 “Il sistema attuale può funzionare per gli interessi dei potenti che hanno governato Washington troppo a lungo. Ma io lavoro per il popolo americano”, ha detto il presidente americano Barack Obama nel suo intervento settimanale alla radio e su internet, nel corso del quale ha ribadito che la sua finanziaria – una manovra economica da 3.600 milioni di dollari – potrà aiutare milioni di americani, ma solo se il Congresso supererà la resistenza delle lobby che cercano di influenzare i deputati. “So che questi progetti si scontrano con gli interessi particolari e con i lobbisti che fanno business alla vecchia maniera e so che si stanno preparando a combattere, ha detto ancora Obama, e il messaggio che invio loro è questo: Anche io».

Italia – Libia, inizia una nuova era: incontro fra Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi

 Davanti al Congresso generale del popolo libico a Sirte e accanto al colonnello Muammar Gheddafi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rinnovato stasera le scuse per il passato colonialista italiano, proprio nel giorno in cui il Parlamento libico ha dato il via libera definitivo all’ accordo di amicizia e cooperazione tra Roma e Tripoli firmato lo scorso agosto a Bengasi. L’ occasione è stata quello che in gergo diplomatico si chiama lo “scambio degli strumenti di ratifica”: anche il Parlamento italiano, da parte sua, ha infatti recentemente ratificato l’ accordo tra Italia e Libia.

Per rilanciare l’ economia Obama promette: “Lotterò per il mio progetto di bilancio”

 Affonda il Pil Usa nel quarto trimestre 2008, rivisto al ribasso rispetto alla precedente stima, passando da una contrazione del 3,8% a un calo del 6,2%. Il dato risulta peggiore anche rispetto alle attese degli analisti che avevano stimato un ribasso del 5,2%. E il presidente americano Barack Obama ha assicurato che lotterà (contro le prevedibili lobbies) per mantenere le promesse fatte riguardo al suo progetto di bilancio, che spazia dagli investimenti per l’ energia pulita all’ assistenza sanitaria, dichiarando che farà di tutto per portare avanti le misure al Congresso.

Summit a Bruxelles sui paesi a rischio. Il 5 aprile Obama a Praga con i leader europei

 No a un blocco dell’ est all’ interno della nuova Europa. Non raccoglie consensi, al vertice straordinario di Bruxelles sui Paesi a rischio, la proposta del premier ungherese Ferenc Gyucsany di un piano complessivo per l’ Est da almeno 180 miliardi. La paura è quella di una sorta di ghetto economico in cui sarebbero in questo caso relegati i Paesi dell’ ex blocco sovietico. L’ annuncio di un piano per l’ Europa orientale potrebbe essere controproducente, provocando il panico. Sì, invece, ad aiuti caso per caso, allo sblocco dei canali del credito e al rafforzamento della stabilità finanziaria in tutta l’ Europa. Ribadito l’ appello a mantenere la solidarietà europea e resistere ad ogni tentazione di protezionismo, come ha sottolineato il premier polacco Donald Tusk durante il pre – vertice dei nove Paesi dell’ Europa centrale e dell’ est, che invitano ad affrontare la crisi con spirito europeo e coordinato, nel rispetto delle regole del mercato unico.

Berlusconi stoppa l’ assegno anti crisi

 Reduce dal vertice europeo sulla crisi. il premier stoppa la proposta di un assegno mensile a chi è rimasto senza lavoro fatta dal segretario del Pd, Dario Franceschini. Il rifiuto di Berlusconi arriva senza troppi giri di parole: “Il costo equivarrebbe ad oltre un punto e mezzo di Pil, non è sostenibile per le finanze pubbliche: una scelta del genere innalzerebbe il debito pubblico, cosa che non possiamo fare per i vincoli di Maastricht”. Franceschini, a sua volta, suggerisce che le risorse per l’ assegno si possono ricavare dal taglio della spesa pubblica nello spreco. ma soprattutto dall’ evasione fiscale”. Dello stesso parere Cesare Damiano, fresco di nomina alla guida del settore Lavoro del Pd: “Il governo sbaglia a sottovalutare la proposta del segretario. È sconcertante l’ atteggiamento di supponenza di alcuni ministri che sono stati generosi nel togliere l’ Ici sulla prima casa a chi percepisce alti redditi, con un costo di 3 miliardi di euro, e molto avari quando si tratta degli ammortizzatori sociali. Come mai del debito pubblico ci si ricorda soltanto quando si tratta di aiutare i più deboli?”.

Verso Expo 2015: un patto d’ azione siglato fra Veneto e Lombardia

 In dettaglio i principali contenuti del documento firmato da Formigoni e Galan sulla collaborazione per Expo 2015.

RICERCA E INNOVAZIONE
Collaborazione tra Istituzioni universitarie e di Alta Formazione, e tra i soggetti del sistema della Ricerca nel suo complesso (Istituti specializzati ed altri enti, pubblici e privati) sulle tematiche della sicurezza e della qualità alimentare e delle energie rinnovabili. In particolare, coordinamento delle attività dei due Istituti Zooprofilattici Sperimentali, finalizzato alla diffusione delle conoscenze scientifiche e dei dati relativi alla sicurezza alimentare, interventi congiunti nell’ ambito del settore agro – alimentare e coordinamento delle manifestazioni di livello internazionale per il settore agricolo e agro – alimentare.

Polonia e Lombardia insieme contro la crisi

 Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto sabato 28 febbraio, a Palazzo Pirelli, il presidente del Senato della Polonia, Bogdan Borusewicz. A fianco del presidente Formigoni, il delegato per le Relazioni internazionali, Robi Ronza, e il delegato per i Rapporti con gli Stati dell’ Unione europea, Claudio Morpurgo. Con il presidente del Senato polacco, anche i senatori Stanislaw Zajac, Jan Wyrowinski e Marek Trzcinski. All’ incontro erano presenti anche l’ ambasciatore polacco a Roma, Jerzy Chmielewski, e il neo console generale a Milano, Krzysztof Strzalka. Con la Polonia la Lombardia ha una forte collaborazione e due protocolli d’ intesa siglati col Voivodato di Slark e con il Voivodato di Masovia. La Lombardia è la regione italiana più grande, più industrializzata e più agricola d’ Italia e ha un tessuto di piccole e medie imprese di quasi 900.000 unità molto vivace e tecnologico.

Ronde per la sicurezza. Maroni: “No ai dilettanti”

 Nelle ronde non ci saranno dilettanti allo sbaraglio, ma verrà attuato un controllo fortissimo da parte degli organi di polizia su chi vi partecipa. Mentre Vaticano ed opposizione continuano ad attaccare la novità introdotta dal decreto legge sulla sicurezza, il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, tiene duro. Chi è “contro la proposta del Governo – sostiene Maroni – è a favore della ronda “fai da te”. Questo bisogna dirlo con grande chiarezza. E bisogna svelare l’ ipocrisia di chi vuole essere per la legalità e chi invece sostiene o favorisce iniziative che sono al di fuori di ogni controllo”. Per mettere a punto le caratteristiche che devono avere le associazioni di volontariato per la sicurezza, il ministro si è “procurato le delibere e i regolamenti più significativi delle città che già utilizzano questo sistema, tra cui Verona”.