La risposta del Governo alla tragedia di Molfetta

 Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo sulla sicurezza sul lavoro, fissando come pena massima l’arresto fino a 18 mesi. Il decreto arriva a pochi giorni dalla tragedia dei cinque operai morti in un’autocisterna a Molfetta. Nel testo approvato dal Consiglio dei ministri ci sono nuove e più pesanti sanzioni per le imprese che non fanno rispettare le norme sulla sicurezza (uno dei punti, quest’ultimo, su cui il mondo imprenditoriale aveva chiesto approfondimenti e espresso perplessità).

Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Luigi Scotti, spiegando che si tratta della sanzione che scatta quando l’impresa non aumenta la valutazione di rischio per attività in contesti pericolosi.

Scontro Governo-Confindustria sui provvedimenti per la sicurezza sul lavoro

 L’assurda morte dei cinque lavoratori di Molfetta non poteva non riaccendere lo scontro sul decreto legge sulla sicurezza del lavoro. Secondo Romano Prodi giovedì il Consiglio dei ministri varerà il nuovo Testo Unico. La decisione è slittata anche a causa dello scontro in atto con la Confindustria sul delicato capitolo delle sanzioni. L’inasprimento delle pene, dice il direttore generale Maurizio Beretta, è ingiustificato.

“Sul capitolo delle sanzioni ci sono state delle resistenze da parte di Confindustria”, ha detto il ministro Cesare Damiano dice poco prima di incontrare le parti sociali proprio per sciogliere questo nodo. Fino a due anni in cella. Questo è il massimo che potrebbe rischiare un imprenditore con le nuove regole. Troppo per gli industriali: “Ma c’è ancora tempo – riconosce Beretta – e speriamo che prevalga la voglia di costruire qualcosa di davvero utile alla sicurezza”.

La trattativa è in corso: ministro del Lavoro, della Giustizia, della Salute e parti sociali sono all’opera e quindi non è escluso che si possa arrivare a una mediazione accettabile e accettata da tutti i protagonisti. Ma gli industriali sembrano isolati. Andare avanti, senza ‘se e senza ma’, non è solo la posizione della sinistra dell’ex Unione: anche Cei dalle pagine di Avvenire avverte che il tempo è scaduto. La nuova legislazione va approvata in fretta, anche “a costo di qualche forzatura – afferma il giornale cattolico in un editoriale in prima pagina – e di un possibile eccesso nell’impianto sanzionatorio, come teme la Confindustria”.

Prodi: “Norme sulla sicurezza nel lavoro in tempi rapidissimi”

 Dopo la tragedia sul lavoro avvenuta a Molfetta il Presidente del Consiglio ribadisce la volontà del Governo di chiudere al più presto il quadro normativo del Testo Unico. Il Ministro Damiano insiste sulla necessità di una svolta culturale:”Le leggi non bastano, occorre un’assunzione collettiva di responsabilità”.
”A nome mio e del Governo ribadisco l’impegno per spezzare questa tragica catena di morte”. Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio Romano Prodi subito dopo avere appreso dell’incidente sul lavoro avvenuto a Molfetta e costato la vita a diversi operai.

Nel messaggio di cordoglio inviato ai famigliari delle vittime, il premier ha ricordato come proprio in questi giorni siano stati messi a punto ulteriori provvedimenti in materia di sicurezza, destinati ora al vaglio delle parti sociali: “Con l’adozione di questi atti – ha spiegato Prodi- il Governo sarà in grado di completare in tempi rapidissimi il quadro normativo della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Decreto “milleproroghe”: sì definitivo del Senato

 Nella seduta pomeridiana del 27 febbraio l’Aula ha convertito in legge il decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante “proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria” (ddl 2013, cosiddetto “milleproroghe”). Il 26 febbraio l’Assemblea ha inoltre approvato in via definitiva il ddl 2009 di conversione del decreto-legge recante “disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell’anno 2008” (cosiddetto “Election Day”); sì definitivo anche al decreto-legge recante disposizioni urgenti relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali (ddl 2011).

Gardini: “Altroché risanamento, il beau geste di Visco di non ricandidarsi è una beffa”

 “Altroché risanamento! Prodi lascia i conti pubblici peggio di come li ha trovati. Nel 2006 il governo Berlusconi lasciò un deficit netto al 2,6% (poi appesantito da una tantum di spese decise da Prodi). Il governo guidato dal presidente del Partito democratico, ne lascia uno al 3%. E per riuscire nell’impresa ha aumentato la pressione fiscale diretta e quella non calcolata nelle statistiche ufficiali, quella degli enti locali, rendendo sempre più poveri gli italiani.

Negli ultimi venti mesi, i cittadini hanno pagato più tasse ed il risanamento non solo non si è avvicinato, ma rischia di allontanarsi. Con l’eventualità che se a maggio l’Italia potrà uscire dalla procedura di deficit eccessivo, avviata dalla Commissione Ue nel 2005, a giugno ci rientrerà. Grazie al presidente del Pd ed alle tasse.”

Domande e risposte. Qual è la legge elettorale in vigore in Italia?

 La legge elettorale in vigore è basata sul sistema proporzionale: in base a questo sistema ogni partito ottiene tanti deputati e senatori in relazione alla percentuale dei voti ricevuti.
Ogni partito si può presentare alle elezioni da solo o come parte di una coalizione indicando, attraverso le liste elettorali, i nomi dei propri candidati deputati e senatori. Questa legge elettorale prevede un premio di maggioranza e degli sbarramenti per ottenere i seggi in Parlamento.

Alla Camera il sistema elettorale proporzionale è stato adottato dal 1946 al 1993 per essere poi reintrodotto nel 2005, dopo un periodo di maggioritario. Al Senato invece è sempre stato in vigore il sistema proporzionale.

La burocrazia si fa semplice

 Per semplificare la burocrazia il Governo lancia una consultazione pubblica. Per partecipare basta andare sul sito dell’esecutivo e rispondere al questionario che sarà on line fino al 10 marzo 2008.

Partecipando alla consultazione i cittadini e le imprese potranno indicare i temi prioritari su cui intervenire, segnalare i problemi da affrontare e proporre soluzioni di semplificazione. I risultati saranno utilizzati per la predisposizione del “Piano d’azione per la semplificazione e la qualità della regolazione 2008” e saranno resi pubblici sempre sul portale del Governo.