Estero. Incontro Dimitri Medvedev e Barack Obama: intesa Usa – Russia per il disarmo nucleare

 Prove di disgelo tra Russia e Stati Uniti. Ricevendo Barack Obama al Cremlino, il presidente russo Dmitri Medvedev ha auspicato che il summit possa aprire una nuova pagina nella storia della relazioni bilaterali e ha sottolineato che c’ è la possibilità di prendere decisioni importanti ed essenziali su tutti i temi in agenda. E la conferma è arrivata dall’ annuncio che è stato trovato un accordo per la dichiarazione congiunta sul disarmo nucleare con cui i due leader si impegneranno in vista della scadenza del trattato Start, a dicembre.

Il presidente americano si è detto sicuro che si potranno raggiungere straordinari progressi. “Su tutte le questioni, come sicurezza, economia, energia, tutela dell’ ambiente, tra Usa e Russia ci sono molte più cose in comune rispetto a quelle che ci dividono, ha assicurato Obama. Si potrà avanzare nella direzione tracciata a Londra, al G20 di aprile sulla crisi mondiale, ha insistito il presidente e, se ci impegneremo e lavoreremo sodo nei prossimi giorni, penso che raggiungeremo straordinari progressi”.

Silvio Berlusconi: “La crisi è una dura realtà, ma il peggio è passato”

 Il presidente del Consiglio Berlusconi torna a mostrare ottimismo sulla crisi economica. Intervenendo a “L’ Aquila day”, il workshop organizzato dal ministro dell’ Economia, il premier spiega che “è come quando uno va a fare la spesa, si mette le mani in tasca e non trova neanche un euro. Una situazione che, da imprenditore, io non ho mai conosciuto” ha detto il premier, osservando che si tratta di “una dura realtà ma speriamo in un futuro migliore, perché la situazione non sta peggiorando ma migliora”.

“Quello che doveva accadere è accaduto – ha proseguito il premier – le banche che dovevano fallire non hanno fallito e chi doveva togliersi dal mercato si è tolto. Oggi chi faceva della speculazione la principale attività di mercato è sparito”. Per questo motivo Berlusconi invita ad avere fiducia e a non cambiare le proprie abitudini: “Tutte le organizzazioni internazionali un giorno sì e l’altro pure fanno previsioni negative e tutto questo non fa che aumentare la paura”. Per il premier, invece, bisogna insistere sul messaggio di speranza perché – ripete – il peggio è alle spalle.

L’ opposizione non tollera questo ottimismo. “È insopportabile questo modo di fronteggiare la crisi” ha commentato il segretario del Pd, Dario Franceschini. “Di fronte a milioni di famiglie e imprese che chiedono misure urgenti, il presidente del Consiglio continua con questo atteggiamento che tende a minimizzare e negare il problema – ha aggiunto Franceschini – È inaccettabile continuare a negare la crisi e a girare la testa dall’ altra parte: è uno schiaffo in faccia agli italiani”.

Vicenza. Proteste contro il meeting internazionale dell’ Aquila: il movimento “No Dal Molin” in fermento

 A quattro giorni dal G8, sabato Vicenza ha vissuto quelle che diversi collettivi “no global” hanno definito le prove generali delle proteste contro il meeting internazionale dell’ Aquila. Nella città dove ha sede la base militare statunitense “Dal Molin” della 173esima Brigata Aerotrasportata, nel giorno in cui gli Usa festeggiano l’ Indipendence Day si svolgerà una manifestazione nazionale organizzata dal movimento locale antagonista “No Dal Molin” che con diverse altre associazioni manifesta contro gli Stati Uniti e contro il governo italiano che ha dato in concessione l’ area.

Già lo scorso 6 giugno un gruppo di No Dal Molin aveva organizzato un blitz nel cantiere dove sorgeranno le palazzine per i militari, piantando simbolicamente nel terreno una bandiera del movimento: Vogliamo piantare migliaia di bandiere, per ribadire che quel territorio è di chi lo vive, spiegano ora i No Dal Molin, quell’ area è dei vicentini, vogliamo dire a Obama che l’ amministrazione USA non può permettersi di sottrarcela.

Secondo i manifestanti l’ iniziativa vuole far notare le enormi contraddizioni tra le parole di Obama e l’ atteggiamento arrogante che l’ amministrazione a stelle e strisce tiene a Vicenza: Obama, infatti, ha più volte parlato di partecipazione popolare e democrazia, ma a Vicenza gli statunitensi hanno preteso che il proprio progetto andasse avanti senza il consenso dell’ amministrazione comunale e della cittadinanza, a cui è stato impedito di esprimersi.

Il Ddl sicurezza diventa legge. Fra le norme il reato di clandestinità

 In meno di ventiquattr’ ore il governo porta a casa la terza fiducia e poi l’ ok definitivo del Senato sul ddl sicurezza con 157 voti favorevoli, 124 contrari e 3 astenuti. In mattinata l’ aula di Palazzo Madama aveva dato il via libera anche al terzo maxiemendamento del provvedimento che ora è legge.

Fra le norme contenute nel pacchetto è da ricordare il reato di clandestinità: lo straniero illegalmente in Italia, recita il testo, non rischia la reclusione ma un’ ammenda da 5 mila a 10 mila euro e l’ espulsione. I rilievi dell’ Ue e il rischio di una nuova emergenza carceri hanno pesato nell’ esclusione della detenzione dalle pene previste. Gli immigrati, inoltre, dovranno pagare un contributo di soggiorno che avrà un importo di un minimo di 80 euro e di un massimo di 200. Si pagherà per il rinnovo del permesso di soggiorno, ma non se questo è per asilo e per la richiesta di asilo, per la protezione sussidiaria e per motivi umanitari. Infine, è prolungata dagli attuali 60 giorni a 180 giorni la permanenza nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione, degli immigrati clandestini.

Abrogate alla Camera le norme su medici e presidi spia, resta nel testo l’ obbligo di esibire agli uffici della pubblica amministrazione il permesso di soggiorno non solo ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse ma anche per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile o all’accesso ai pubblici servizi. Con questa norma, accusa l’ opposizione, sarà impossibile per i figli dei clandestini essere iscritti all’ anagrafe.

Il presidente del Senato: “Il governo non si giudica per vicende estranee alla politica”

 “Un Governo deve essere giudicato per come governa, non per vicende estranee alla politica o all’ interesse comune del Paese. Certe campagne scandalistiche applicate impropriamente alla politica rischiano di danneggiare l’ immagine dell’ Italia”.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, nel corso della presentazione a Palazzo Giustiniani della relazione del garante della Privacy, non manca di rivolgere un monito ai mezzi dell’ informazione sulle polemiche che hanno coinvolto nelle ultime settimane il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Penso che l’ informazione – ha proseguito Schifani – debba essere veritiera, corretta, equilibrata, rispettosa del diritto alla riservatezza della vita di ogni persona. Con le polemiche strumentali non si costruisce una sana democrazia”.

Parlando a Palazzo Giustiniani, in apertura della cerimonia sulla relazione annuale del garante della privacy Francesco Pizzetti, il presidente del Senato Renato Schifani affronta il tema caldo delle intercettazioni in relazione alla privacy. “I temi delicatissimi di cui si occupa il Garante – spiega Schifani – riguardano spesso la vita quotidiana personale; un sistema di comunicazione non corretta o la diffusione di dati che dovrebbero rimanere riservati, crea un’ onda lunga di effetti dannosi con conseguenze a volte molto negative o drammatiche”.

Estero. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad non partecipa al vertice in Libia

 Mahmoud Ahmadinejad ha rinunciato a partecipare al vertice dell’ Unione africana a Sirte, in Libia. Lo ha reso noto la presidenza iraniana. Anche Silvio Berlusconi, invitato dal presidente di turno dell’ Ua Muhammar Gheddafi in qualità di presidente del G8, aveva fatto sapere alla Libia di non poter partire per via del disastro di Viareggio.

La partecipazione del presidente iraniano al 13mo vertice dell’ Unione africana era data per certa fino a ieri, quando il Consiglio dei guardiani ha ratificato la sua elezione per un secondo mandato. Intanto in Iran proseguono le proteste contro le elezioni. Il candidato riformista alla presidenza iraniana Mehdi Karrubi ha detto di non riconoscere la rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad.

“Non considero questo governo come legittimo e continuerò la mia battaglia… usando ogni mezzo – si legge in una lettera apparsa sul suo sito internet nella notte fra ieri e oggi – e sono pronto a collaborare con persone e gruppi favorevoli alle riforme”. Karrubi è un religioso riformista, arrivato quarto nelle contestate elezioni presidenziali iraniane del 12 giugno.

Intanto il sito web del quotidiano israeliano Jerusalem Post, che cita fonti iraniane contattate telefonicamente, scrive che sei sostenitori di Mir Hossein Mousavi, il candidato moderato sconfitto nelle contestate presidenziali iraniane del 12 giugno dal presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad, sarebbero stati impiccati l’ altro ieri nella città santa di Mashhad.

Il governo pone la fiducia sul Ddl sicurezza. Il voto finale ci sarà oggi

 Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha posto la questione di fiducia sul ddl sicurezza all’ esame nel Senato. Il ministro ha spiegato in Aula al Senato che il governo attribuisce grande importanza a questo provvedimento. È stato il primo ad essere approvato dal primo Consiglio dei ministri che si tenne nel maggio dell’ anno scorso a Napoli nell’ ambito di un più ampio pacchetto di norme in materia di sicurezza.

“La Camera dei deputati ha approvato poche e limitate modifiche – dice Vito – al testo licenziato dal Senato e pertanto il governo ritiene opportuno a questo punto giungere alla definita approvazione del testo. Pertanto autorizzato dal Cdm pongo la questione di fiducia sull’approvazione di ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla camera”.

Il Senato entro domani in tarda mattinata voterà tre voti di fiducia al ddl sicurezza. Un voto per ciascuno dei tre articoli del ddl nel testo approvato dalla Camera. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo del Senato, decisioni riassunte al termine ai giornalisti dal capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri.

L’ inchiesta di Bari. Berlusconi non sarà ascoltato dai pm

 Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non sarà ascoltato come persona informata sui fatti dalla Procura di Bari, nell’ ambito dell’ inchiesta sul presunto giro di ragazze a pagamento, che sarebbero state ingaggiate dall’ imprenditore barese, Giampaolo Tarantini. La Procura di Bari: “Sentiamo solo persone indispensabili a chiudere le indagini”.

“È costume di questo Ufficio – ha spiegato il procuratore della Repubblica di Bari Emilio Marzano incontrando i giornalisti – sentire le persone quando sono assolutamente indispensabili per la conclusione di un ragionamento investigativo”.

L’ ipotesi quindi di ascoltare il premier, secondo Marzano, “e per ora è un’ ipotesi astratta”. Intanto a Bari si attende l’ arrivo dal Canada di Nichi Vendola: il presidente della Regione Puglia troverà domani sul suo tavolo un bel po’ di matasse da sbrogliare dopo il terremoto provocato dalla Procura con inchieste sulla sanità e su un giro di affari ed escort che farebbe capo all’ imprenditore Tarantini.

Inchieste che tra gli altri coinvolgerebbero, a vario titolo, la manager della Asl di Bari, Lea Cosentino, e il vicepresidente della giunta regionale pugliese e assessore allo Sviluppo Economico, Sandro Frisullo (Pd). “Non mi sono dimessa. Comunicherò al presidente Vendola le mie decisioni”, ha detto oggi all’ ANSA Lea Cosentino.

Sen Fluttero (Pdl): bene Valditara su rilancio università e ricerca. Bisogna puntare su ambiente ed energia

 Ha ragione il sen. Valditara: dopo la politica di risanamento del sistema universitario attuata dal Governo Berlusconi l’ Italia ha ora bisogno di un rilancio del sistema universitario che possa rinvigorire la ricerca italiana a sostegno e supporto dell’ innovazione e della competitività del nostro sistema economico e produttivo.

È necessario investire in ricerca e dare risorse alle grandi capacità dei nostri ricercatori universitari, sui temi oggi strategici per lo sviluppo, come l’ ambiente e l’ energia, finalizzate all’ innovazione di prodotto e di processo, all’ efficienza dell’ uso delle risorse naturali ed energetiche e ad un più equilibrato rapporto tra innovazione tecnologica, crescita economica e qualità ambientale.

L’ appello di Giorgio Napolitano: “Da qui al G8 tregua alle polemiche, in vista del delicato appuntamento internazionale a L’ Aquila

 Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano da Capri, dove sta festeggiando l’ 84esimo compleanno, lancia un appello in vista del G8 dell’ Aquila: “Sarebbe giusto, di qui al G8, data la delicatezza di questo appuntamento internazionale, avere una tregua nelle polemiche”.

“Capisco le ragioni dell’ informazione e della politica – argomenta Napolitano -, ma il mio augurio e il mio auspicio in questo momento sono di una tregua nelle polemiche”. Il Presidente della Repubblica ha anche informato di avere avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in vista del G8 e in vista della conferenza stampa del premier a Napoli.

Le prime reazioni che giungono dal mondo politico accolgono positivamente l’ invito di Napolitano. “Il suo appello per una tregua alle polemiche in vista del G8 è saggio e va raccolto” dice il ministro per l’ Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi.