Per la Casa Bianca né General Motors né Chrysler hanno proposto piani di rilancio tali da poter garantire loro nuovi aiuti pubblici. Secondo fonti di alto livello dell’ amministrazione, il presidente Barack Obama e i suoi consiglieri ritengono che nessuna delle due case auto sia in grado di sopravvivere e tornare redditizia e che i contribuenti Usa non spenderanno miliardi e miliardi per tenere in vita i due gruppi.
Estero
Estero. La grande crisi: in Europa scatta la caccia ai manager. Un segno di protesta, nel nome dell’ economia reale, contro i licenziamenti
Segnali di rivolta globale. La crisi colpisce ancora e in modo inatteso. Ieri mattina alcuni vandali hanno danneggiato la lussuosa residenza di Sir Fred Goodwin, l’ amministratore delegato che ha condotto la Royal Bank of Scotland a un passo dal fallimento e poi se n’ è andato con 800 mila euro di buonuscita. In quelle stesse ore, dall’ altra parte della Manica, i dipendenti della 3M di Pithiviers, a sud di Parigi, hanno sequestrato un dirigente, Luc Rousselet, proprio come era toccato il 12 marzo a un pezzo grosso della Sony France. Poi però in nottata i dipendenti della 3M hanno liberato Rousselet.
Estero. La risposta di Obama alla grande recessione americana: “Servono tempo e pazienza e fiducia nel dollaro”
Barack Obama ha detto di vedere segnali di miglioramento dell’ economia, ma ha avvertito che occorre pazienza per uscire dalla recessione. Il presidente statunitense ha parlato nell’ annunciata conferenza stampa, data in un momento delicato per la sua giovane amministrazione. “Comincio a vedere dei segnali di progresso”, ha detto Obama dopo aver ricordato la strategia adottata dal suo governo per attaccare la crisi su tutti i fronti.
Estero. Obama: nel prossimo G20 si arrivi a un coordinamento mondiale anticrisi
Il vertice dei 20 più importanti paesi del mondo si terrà a Londra il 2 aprile. Il presidente Usa chiede nuove regole per ridisegnare il sistema finanziario globale e dice no al protezionismo. Obama si dice certo che il prossimo G20 sulla crisi globale avrà successo e chiede che si arrivi a un coordinamento mondiale per regolamentare il sistema finanziario. E invita tutti i Paesi a non seguire un modello protezionista.
Estero. La ricetta anticrisi di Obama
Un nuovo piano per affrontare la crisi bancaria. L’ amministrazione Obama creerà un nuovo organismo pubblico, il Public – Private Investment Program, che dovrà aiutare ad acquistare attività finanziarie “tossiche” fino a 1.000 miliardi di dollari dagli istituti di credito Usa.
Estero. L’ asse Washington – Teheran. L’ Iran gela Obama: “Nessuna svolta”
Il presidente Usa apre una nuova era, ma l’ ayatollah Ali Khamenei frena. E l’ Europa invece plaude il piano di Barack. All’ indomani dell’ apertura verso Teheran del presidente Usa Barack Obama, la suprema guida spirituale dell’ Iran, l’ ayatollah Ali Khamenei, ha affermato di non vedere cambiamenti. “Usano lo slogan “cambio”, ma in pratica non si vede alcun cambiamento”, ha detto Khamenei in un messaggio in tv.
Estero. Crisi economica: Obama rassicura la Cina e preme sul prossimo G20
La Cina sia tranquilla, i suoi investimenti in America sono sicuri, come quelli degli investitori di tutto il mondo. Tutti possono avere “assoluta fiducia” nella solidità dell’ economia Usa. Il presidente americano, Barack Obama, ha replicato così alle perplessità espresse da Pechino circa la tenuta del sistema Usa. Nell’ accogliere alla Casa Bianca il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, Obama ha rassicurato tanto la Cina quanto tutti gli investitori del mondo che l’ economia americana, per quanto attraversata da venti di crisi, resta “la più dinamica al mondo”.
Estero. Guinea Bissau: il piccolo regno delle vendette
A Bissau erano tutti convinti che il presidente João Bernardo Vieira avrebbe reso impossibile il lavoro al neo primo ministro Carlos Gomes Júnior e che l’ avrebbe alla fine deportato. In Africa non si rimuove qualcuno con una lettera o con un voto di sfiducia, ma si ricorre spesso a metodi più sbrigativi. Invece la malia creola aveva ingannato anche i più acuti osservatori, nascondendo dietro la polvere e i colori di Bissau la rivalità tra il presidente e un’ altra figura: il capo di stato maggiore Batista Tagmé Na Waié. E così regolamento di conti si è concluso con l’ assassinio dei due protagonisti.
Censura su Internet: in Cina, ma non solo. Rischio anche in Occidente
Campagna dell’ organizzazione internazionale Reporter senza Frontiere: Cina in testa ma anche Australia e Corea del Sud esercitano un controllo rigido sulla comunicazione via web. Un tasto speciale, “ctrl”, ovvero “control”, riprodotto in maniera ossessiva su tutta la tastiera del computer. Reporter senza Frontiere presenta con questa immagine la nuova campagna contro la censura su Internet. Il “controllo” è quello totale e assoluto esercitato dai regimi dittatoriali sulle informazioni circolanti in rete. Ma, secondo quanto denuncia l’ organizzazione internazionale per la difesa della, anche alcuni paesi democratici hanno adottato misure preoccupanti. Per questo Rsf, oltre a denunciare le gravissime violazioni della libertà da parte dei dodici “nemici di Internet” (Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan e Vietnam), ha deciso di mettere “sotto vigilanza” altri undici governi, nel timore che gli abusi si possano estendere in altre aree del mondo.
Estero. Obama: oltre la politica, le lettere dei bambini
Le guerre, la crisi, l’ ambiente, l’ immigrazione. Ma anche una lunga lista di desideri impossibili e curiosi. “Meno compiti, pace nel mondo, gelati per tutti”. Una Ong ha raccolto 826 lettere scritte da piccoli americani al nuovo presidente degli Stati Uniti. Il risultato è un libro da Mario Calabresi, corrispondente di Repubblica. Ne citiamo qualcuna.