Evento. Primo salone della giustizia inaugurato a Rimini. Fini: “La fiducia nella magistratura è fondamentale per la democrazia”

di isayblog4 30 views0

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Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel suo intervento al primo salone della giustizia che si è inaugurato ieri mattina a Rimini, ha ricordato le linee guida di una riforma che ha detto di augurarsi “si possa realizzare in tempi rapidi, perchè solo così la politica potrà dimostrare di saper contrastare quel germe della sfiducia che, ormai da troppo tempo, mina la credibilità delle stesse istituzioni giudiziarie. Se ci riusciremo potremo dire di aver fatto un passo in avanti in direzione di quel buon governo della “cosa pubblica”, senza il quale non c’ è progresso di libertà e di giustizia”.

“Recuperare efficienza, credibilità e fiducia nel sistema giudiziario italiano è una questione vitale per la democrazia, un vero e proprio imperativo categorico per tutte le istituzioni. I connotati di indipendenza della magistratura dal potere esecutivo continuano a rappresentare la vera garanzia per la tenuta dell’ ordinamento democratico”, ribadisce Gianfranco Fini.

In particolare, il presidente della Camera rileva che il ruolo della nostra magistratura, e non solo di quella ordinaria, è cresciuto progressivamente nel tempo anche per i profondi cambiamenti della società contemporanea: la nascita del cosiddetto Welfare Statè, l’ affermazione del diritto comunitario e della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, i principi del mutuo riconoscimento hanno aumentato gli spazi riservati ai nuovi diritti e le domande di tutela e garanzia dei medesimi.

La riforma della giustizia dovrebbe procedere anche con un’ attenta opera di individuazione dei reati che è necessario depenalizzare, dice ancora Fini, il quale ritiene che “la doverosa attuazione del principio costituzionale dell’ obbligatorietà dell’ azione penale, posto a garanzia dell’ uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, non sia, come avviene adesso, praticamente affidata alla discrezionalità dei pubblici ministeri nella scelta quotidiana della miriade di reati da perseguire, ma si concentri sulle fattispecie delittuose che destano maggiore allarme sociale e che è utile prevenire e contrastare, trasformando, nel contempo, un’ ampia serie di fattispecie minori in illeciti amministrativi“.

Oltre alla necessità di depenalizzare i reati minori, Fini giudica “ineludibili le problematiche che attengono all’ organizzazione e al funzionamento del Csm”, sempre nell’ ottica di una necessaria riforma della giustizia.

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