Dopo la sentenza della Consulta, Berlusconi: “Possibile la dialettica con Napolitano, ma in Italia nessuno è “super partes”

di isayblog4 26 views0

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“Sono il miglior premier di sempre. Ringrazio gli italiani per il sostegno che mi continuano a dare. Il mio dovere è governare per 5 anni. Questa è la democrazia, dove c’è un solo sovrano: il popolo”.

“Per il futuro – dice Berlusconi – sono convinto che sia possibile una leale dialettica tra Quirinale e governo, ma è chiaro a tutti che in Italia non c’ è nessuno che si possa considerare super partes. Quanto alle campagne giudiziarie, non si può ignorare che Berlusconi è la persona che ha subito più processi nel mondo e in ogni epoca”.

E sui rapporti con il Presidente della Repubblica spiega: “Sapete a quale parte politica appartiene. È un fatto che Napolitano è sempre stato un protagonista della sinistra, e nulla può cambiare la sua storia politica. Bisogna sgombrare il campo dalle troppe ipocrisie, la coabitazione tra due parti politiche non è mai facile, in nessun Paese”.

Il Guardasigilli, Angelino Alfano annuncia una nuova ventata riformatrice a partire dalla giustizia: “Ora voglio solo contribuire con le riforme sulla giustizia, di anni ne restano ancora tre. C’ è il tempo per fare la riforma costituzionale in questa materia e concorderemo con la coalizione l’ impostazione da seguire”.

Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto ribatte: “È indispensabile che prenda corpo in Parlamento un’ incisiva riforma della giustizia fondata sulla separazione delle carriere, sulla riforma del Csm e sulla riforma del modo di formazione della Corte Costituzionale”. E il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri: “Denunceremo a lungo e con forza la natura politica di quanto è avvenuto. La Corte Costituzionale ha senza ragioni contrastato le posizioni espresse dal Parlamento, dal governo e soprattutto dal Presidente della Repubblica”.

Sul fronte delle opposizioni Di Pietro chiede le dimissioni: “Se non ora, quando? Gli amici del Pd con questi continui rimbrotti nei confronti dell’ Idv, perché fa troppa opposizione a Berlusconi stanno diventando stucchevoli, fuori dalla realtà e dal buon senso. Piuttosto ci si chieda se non è proprio colpa di un gruppo di assenteisti del Pd in Aula se Berlusconi è ancora lì”.

Replica Pier Luigi Bersani: “Collegare la sentenza con la richiesta di dimissioni farebbe il gioco di Berlusconi che la butta in politica, vuole infrangere le regole della convivenza civile. Noi ci mettiamo a difesa di queste regole e non ci facciamo trascinare nelle nebbie del populismo”.

Dario Franceschini: “Più italiani verranno a votare alle primarie, più forte sarà la nostra opposizione per respingere gli attacchi vergognosi alla nostra Costituzione”. Anche i centristi prendono le distanze da Di Pietro: “In piazza con Idv – sostiene Pier Ferdinando Casini – non andremmo né oggi, né domani. L’ ipotesi che l’ Udc possa mettere le sue bandiere vicino a quelle di chi ha contestato Napolitano è fuori dal novero delle possibilità”.

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