La proposta del Pd: tassa una tantum sui redditi alti per aiutare i più poveri

 Un contributo straordinario da chi guadagna di più, dai 120 mila euro in su, per finanziare il Fondo sociale per la povertà estrema. È la proposta lanciata dal segretario del Pd, Dario Franceschini, al termine di un incontro con le associazioni (Caritas, Sant’ Egidio e altre) che si occupano dei più deboli della società. Commentando gli ultimi dati sulla disoccupazione in aumento e sul rischio che tante persone sprovviste di un reddito anche minimo finiscano in povertà, Franceschini ha lanciato una proposta al governo: “Mettere a disposizione, per il 2009, 500 milioni di euro alle associazioni di volontariato e ai Comuni per chi non ha cibo”.

Appello di Berlusconi ai banchieri: “Aiutate le imprese” per superare insieme la crisi

 Silvio Berlusconi ha organizzato una nuova cena a Villa Madama con i rappresentanti delle principali banche che operano in Italia. È “l’ Italia del fare” quella che il presidente del Consiglio riunisce nei saloni con i soffitti a volta del palazzo cinquecentesco, progettato da Raffaello Sanzio alle pendici di Monte Mario. Sono gli uomini e le donne che dovrebbero aiutarlo a “trovare una soluzione” alla crisi. Ai quali rivolge un appello: “Aiutate le imprese”. Il premier ha anche chiesto ai presenti suggerimenti su quanto possa fare il governo di più rispetto a quanto ha già fatto, citando i 12 miliardi di euro stanziati per i Tremonti – bond.

L’ Osservatore Romano: no ai test prenatali

 Stop vaticano alla fabbrica dei figli perfetti. I test prenatali, consigliati ormai a livello di massa alle donne in gravidanza, rischiano di aprire la strada alla selezione dei feti, perciò L’ Osservatore Romano condanna l’ aborto di bambini affetti soprattutto da sindrome di Down. “Nessuno pensa di negare il diritto a conoscere, ma perché far diventare automatico “accertare” la normalità come condizione per “accettare” il figlio?”, si chiede il giornale del Papa. “Semplicemente – avverte ancora – si vorrebbe che non diventasse automatico accertare la normalità come preambolo all’ accettare il figlio, mentre è proprio questo il rischio che si corre”. Un monito che riguarda soprattutto i Paesi occidentali e, in particolare, l’ Italia che si è guadagnata il primato della natalità più tardiva, con una media di quasi cinque bambini ogni cento, partoriti da donne sempre più avanti negli anni.

Silvio Berlusconi: “Per votare bastano i capigruppo”. Fini lo stoppa

 Il premier ha pensato di animare l’ assemblea dei parlamentari Pdl e aprire un nuovo fronte polemico con Gianfranco Fini. Per tutto il giorno, infatti, la riunione era andata avanti sonnolenta a discutere del nuovo partito che debutterà al congresso del 27 marzo. Alle cinque di pomeriggio è arrivato il Cavaliere: “Qualcuno qui ha il mal di pancia”, ha detto guardando alcuni deputati e senatori di An che devono ammainare la bandiera del loro partito e immergersi nel calderone del Popolo delle Libertà. Poi ha cercato di stringere il discorso perché bisognava tornare a Montecitorio dove si votava per la prima volta con le nuove regole delle impronte anti-pianisti: “Mi raccomando lavatevi bene i polpastrelli…”. La battuta è sembrata una stilettata al presidente della Camera, il quale ha voluto fortemente questo nuovo sistema di voto che nella maggioranza (e anche da parte di Berlusconi) è visto come un pericolo per la tenuta del governo. Spesso in aula sono molti gli assenti che finora si sono fatti coprire dai colleghi-pianisti.

Riforme: scontro sulle nuove regole. Franceschini sfida il premier

 Il voto delegato ai capigruppo e l’ inaugurazione del voto con impronte alla Camera scatenano un vivace dibattito su modi, tempi e valore costituzionale dell’ espressione della volontà del parlamentare. Dario Franceschini ribadisce le critiche alla proposta lanciata ieri dal presidente del Consiglio. “È un pezzo dell’ idea che Berlusconi ha del Parlamento: un ingombro alla sua luminosa azione di governo. Parlamento, regole della democrazia e in qualche caso, purtroppo, anche il ruolo di garanzia del Capo dello Stato. Lui semplificherebbe tutto. Il prossimo passaggio potrebbe essere, invece di 4 capigruppo che votano per 600 deputati, avere un tasto nel suo ufficio così che lo spinga lui e faccia lui per tutti…”. Fin qui il dibattito politico.

Camera dei deputati: addio “pianisti”, ora si vota con le impronte digitali

 Ieri alla Camera dei deputati ci sono state le prime votazioni con il nuovo meccanismo che utilizza le “minuzie” del polpastrello. Il battesimo del nuovo sistema di voto (voto elettronico) c’ è stato alle 18 quando l’ aula di Montecitorio è stata chiamata ad esprimersi con la mozione presentata dal deputato del Pd Matteo Mecacci sul rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche in Tibet. Poi è stata la volta di altre due mozioni: quella dell’ ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, sulle misure a favore dell’ efficienza e della funzionalità delle Forze armate, e quella del leader del Pd, Dario Franceschini, sulla situazione economico – finanziaria degli enti locali.

Staminali, la svolta di Obama: “Via i limiti alla ricerca”

 Si apre una nuova era per la ricerca sulle staminali negli Stati Uniti. Il presidente americano Barack Obama ha rimosso i limiti al finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, decisi nel 2001 dal suo predecessore George W. Bush e ribaditi in un ordine presidenziale il 20 giugno 2007. Ribadendo, nello stesso tempo, un fermo no alla clonazione umana per fini riproduttivi. Una decisione che trova la ferma contrarietà della Chiesa. “L’ America guiderà il mondo verso le scoperte che questo tipo di ricerca potrà un giorno offrire” ha detto Obama, annunciando la decisione nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca. “Ma il nostro governo non aprirà la porta all’ uso della clonazione per la riproduzione umana. È pericoloso, profondamente sbagliato, e non ha un posto nella nostra società, o in alcuna società”.

De Bortoli rinuncia alla presidenza Rai

 Il direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio de Bortoli, ha annunciato la rinuncia all’ incarico con una nota in cui spiega: “Ringrazio Dario Franceschini e Gianni Letta per l’ offerta di presiedere la Rai, azienda patrimonio del Paese. Un incarico di grande prestigio per il quale mi ero reso disponibile. Dopo attenta riflessione ho però deciso di restare dove sono: a fare solo il giornalista”. Il Partito Democratico ha proposto la candidatura di Claudio Petruccioli, ma il governo, tramite il sottosegretario Gianni Letta, ha detto no, annunciano i democratici in una nota. “Se c’è un veto di Palazzo Chigi su Petruccioli, deve venire fuori. Non possiamo accollarci noi questa responsabilità», è stato il ragionamento dei vertici democratici, che hanno appreso con un certo fastidio le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, secondo cui ora il nome lo devono fare “i signori della sinistra”.

Gianfranco Fini: “Berlusconi al Colle? Un’ ipotesi”

 Il presidente della Camera, in una lunga intervista che “El Pais” pubblica in prima pagina, ha scattato un’ istantanea della vita politica italiana e della destra che rappresenta e ha affrontato con il quotidiano spagnolo tutti i temi più caldi attualmente sul terreno: dalle riforme alla legge sull’ immigrazione; dalle ronde dei cittadini alla crisi della sinistra: “Walter Veltroni ha salvato il Pd, perché senza di lui le elezioni sarebbero andate molto peggio. Ora il Pd è travagliato da gravi problemi, ma il sistema bipolare dei grandi blocchi, nel quale io credo, sta in piedi solo se il governo è forte e l’ opposizione anche”.