Oggi stesso clima degli anni di piombo

Vorrei ricordare che, durante gli anni più bui del terrorismo, c’ erano forze che teorizzavano “Né con lo Stato né con le Br”. Oggi, sembra di respirare la stessa aria

Estero. Bomba a Kabul, sei italiani morti

 Il governo, dopo l’ attentato, sta pensando a una transition strategy, non ad un ritiro del contingente militare italiano in Afghanistan.

“Noi avevamo già un progetto, sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato per il periodo elettorale. Poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo governo” ha spiegato il presidente del Consiglio Berlusconi. Il ministro la Russa ha però avvertito che “ipotizzare in queste ore una exit strategy dall’ Afghanistan sull’ onda dell’ emotività potrebbe essere inteso come un segno di debolezza verso il terrorismo e potrebbe accrescere la violenza verso i nostri soldati”.

“C’ è la riconferma della determinazione italiana a tener fede all’ impegno preso, come impegno della comunità internazionale su mandato dell’ Onu con compiti di lotta al terrorismo a fini di pacificazione e di stabilizzazione di quell’ area” ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Tokyo, dopo aver sottolineato che comunque una discussione in Parlamento per rimotivare la missione è “comprensibile” e che “almeno nel Pd” non ci sono divisioni su questo tema, quanto a quelle tra Pdl e Lega “chiedete al presidente del Consiglio”.

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha spiegato: “L’ Italia fa parte di una missione Nato, ma anche con un mandato espresso dall’ Onu. La riflessione su una transizione di disimpegno non può che essere vista e discussa collegialmente all’ interno di questo organismo del quale facciamo parte e nel quale siamo cooprotagonisti”.

Rebus antiriciclaggio. Il ministero dell’ Economia non ha ancora risposto completamente ai quesiti su riciclaggio e terrorismo

 Dal 1991 la lotta al riciclaggio è entrata a far parte delle “squadre finanziarie”, mentre dal 2006 sono stati chiamati come soggetti obbligati alle verifiche sul riciclaggio e terrorismo anche gli Agenti Immobiliari e i Mediatori Creditizi. Questo, in base a precise disposizioni della Comunità Europea e del GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), organismo internazionale che si occupa di contrastare la criminalità finanziaria, dopo aver introdotto nuove regole dettate dall’ U.I.C. Ufficio Italiano Cambi, oggi soppresso a favore dell’ U.I.F., Ufficio Informazione Finanziaria, sotto controllo di Banca Italia.

Una delle novità più significative di questa III direttiva europea è la richiesta di mutare l’ approccio complessivo: non solo contrasto al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose, ma anche azioni di raccolta di beni o di denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo. Infatti nelle sue considerazioni iniziali si afferma che sfruttare il sistema finanziario per trasferire fondi di provenienza criminosa, o anche denaro pulito a scopo di finanziamento del terrorismo minaccia chiaramente l’ integrità, il funzionamento regolare, la reputazione e la stabilità di tale sistema.

Lo scopo di evitare l’ inquinamento del sistema finanziario da tali proventi criminali continua, quindi, ad essere assicurato anche dal convinto impegno dei soggetti obbligati, quali consueti conoscitori e garanti delle regole, cui è affidato, inoltre, il compito di prevenire che gli introiti di qualsiasi delitto, taluni dei quali di rilevante allarme sociale, siano per il loro inconsapevole tramite reintrodotti nell’ economia legale.

Il significato finale che è possibile ascrivere a questa evoluzione normativa, spesso resa complessa ed anche convulsa dalla sovrapposizione di piani di intervento successivi e non sempre del tutto coordinati, deve ricostruirsi in termini di nuove e compiute opportunità non solo per il sistema giuridico economico.

Proprio il ruolo dei soggetti obbligati è da non confondere mai con un soggetto investito di funzioni investigative: non mero esecutore di decisioni altrui, ma attento consulente, onerato anche di attivare i controlli e le verifiche delle autorità pubbliche ogni qual volta si prefiguri il rischio di una violazione tale che, se non repressa e se destinata a proliferare, darebbe luogo ad un sistema dominato dalla violazione sistematica di ogni regola, per fini illeciti e di profitto brutale.

Estero. Terrorismo in Spagna, un’ autobomba contro la caserma

 Poco prima dell’ alba, un’ autobomba è esplosa davanti al dormitorio di una caserma della Guardia Civil a Burgos, nel nord, ferendo in modo lieve 55 tra agenti e loro familiari. Parte della facciata posteriore della caserma è stata sventrata. L’ Eta torna a colpire in Spagna.

In ospedale sono stati medicati una cinquantina feriti, ma la maggior parte di loro ha riportato solo tagli ed escoriazioni dopo che le finestre degli edifici circostanti sono andate in frantumi. Tra i feriti ci sono 22 donne e cinque bambini tra le oltre 120 persone che risiedevano nel dormitorio della caserma.

I separatisti baschi non hanno preannunciato l’ esplosione con una telefonata, come al solito, ma gli inquirenti hanno pochi dubbi sulla matrice dell’ attentato. L’ autobomba, imbottita con più di 200 chili di esplosivo (secondo alcune fonti 500), ha lasciato un cratere di sette metri di diametro sulla strada. Danneggiati anche un edificio e una casa adiacenti.

“Un grande attentato fallito che puntava a causare morti”, ha commentato il ministro dell’ Interno spagnolo, Alfredo Perez Rubalcaba, “lì dormivano donne e bambini e questo dimostra come fosse un attacco canagliesco”. Solo un miracolo ha infatti impedito una strage.

Estero. Gli uiguri sospettati di terrorismo saranno trasferiti nell’ arcipelago della Micronesia

 Diciassette detenuti di Guantanamo saranno trasferiti sulle spiagge di Palau. I primi a essere liberati, i 17 cinesi musulmani della etnia degli uiguri, finiranno infatti nel paradisiaco arcipelago della Micronesia, nove isole abitate su 250, 750 kilometri a Est delle Filippine. Gli Stati Uniti faranno un prestito di lungo termine da 200 milioni di dollari per aiutare lo sviluppo della minuscola nazione, che conta 20 mila abitanti: in pratica, 10 mila dollari a residente.

È un grande giorno per Palau e un grande giorno per i diritti umani, ha detto Stuart Beck, avvocato di New York sposato a una palauana, Tulik, con cui ha quattro figli, e ambasciatore di Palau presso l’ Onu dal 2004 (a un dollaro all’ anno). Dagli Anni 70 Beck rappresenta gli interessi dell’ arcipelago, diventato indipendente nel 1994 da protettorato Usa che era.

“La trattativa per i cinesi si è svolta a livelli di capi di Stato – ha raccontato -. Obama ha chiamato il collega Toribiong, che si è detto onorato e orgoglioso di compiere un gesto umanitario. Ora alcuni incaricati di Palau andranno a Cuba per capire che qualità e capacità lavorative abbiano i 17, e per organizzare il loro inserimento. Vanno in un paradiso dell’ accoglienza: dal primo vascello inglese che vi capitò nel 1783, quelle isolette hanno sempre accolto bene i rifugiati. Palau è amica di tutti“.

Amica soprattutto dell’ America. E adesso sarà forse presa più sul serio, mentre quando fu inserita da Bush nella coalizione dei volontari per la guerra in Iraq veniva citata come Stato – barzelletta. Non ha forze armate, per l’ accordo firmato all’ atto dell’ indipendenza quando c’ era Clinton, ma i suoi cittadini possono arruolarsi nell’ esercito americano, e lo hanno sempre fatto.

Estero. Braccio di ferro Iran – Usa: gli ayatollah iraniani contro Obama

 Duro attacco del leader supremo iraniano, l’ ayatollah Ali Khamenei, all’ indirizzo di Barack Obama, accusato di non rispettare le promesse di cambiamento e comportarsi come i suoi predecessori nel conflitto tra israeliani e palestinesi. Con un bellicoso discorso d’ apertura alla Conferenza internazionale sulla Palestina voluta dal regime di Teheran, Khamenei ha detto che Obama è avviato sulla stessa strada sbagliata di George W. Bush nel suo appoggio a Israele e ha definito lo stato ebraico un “tumore canceroso”. “Anche il nuovo presidente dell’ America, arrivato al potere con slogan che promettevano il cambiamento delle politiche di Bush, sta difendendo il terrorismo di Stato parlando di impegno incondizionato per la difesa di Israele”, ha attaccato l’ ultra – conservatore Khamenei, l’ uomo più potente nel regime degli ayatollah.

Per il Campidoglio, Veltroni “lancia” Rutelli. Presenti i familiari di Verbano e dei fratelli Mattei

 E’ gremito il Palalottomatica per la manifestazione che segna il passaggio del testimone tra Walter Veltroni e Francesco Rutelli nella Capitale. Il sindaco uscente arriva e si siede in prima fila, accanto all’ex primo cittadino e nuovo candidato al Campidoglio Francesco Rutelli. Sui maxischermi scorrono le immagini del viaggio di Veltroni in Africa, immagini della città. Sul palco si alternano gli artisti, Fiorella Mannoia canta ‘La storia siamo noi’, mentre in platea sono seduti diversi esponenti del Pd, a cominciare da Goffredo Bettini, Paolo Gentiloni, Ermete Realacci, Giovanna Melandri. Veltroni parla per quasi un’ora, a braccio, ricorda il lavoro svolto “in questi sette anni da sindaco” ma non solo: il suo intervento è un elogio del ruolo di sindaco, di quel modo di fare politica che lui propone anche per il governo nazionale, della fatica del “ricucire” dopo gli anni delle divisioni e dell’odio.