Piano casa: tavolo Governo – Regioni. Forse un testo questa settimana

 Accantonato dal governo il decreto legge. Nulla di fatto neppure con il tavolo tecnico Governo – Regioni di venerdì per cercare un minimo comun denominatore con le Regioni, da tradurre poi in disegno di legge o decreto legge, qualora la condivisione fosse davvero forte. Il tavolo tecnico dovrebbe concludere il lavoro entro domani; poi ci sarà una nuova conferenza unificata per valutare il lavoro congiunto e anche lo strumento e il merito.

Edilizia. Fumata nera: stop dalle Regioni al piano casa

 No al decreto, il provvedimento slitta ora alla prossima settimana. Quindi nessun decreto e nessuna forzatura contro le Regioni. Il testo del piano casa voluto – e poi disconosciuto – da Silvio Berlusconi finisce definitivamente nel cassetto. La forte opposizione dei governatori, soprattutto quelli targati Pd, lo hanno convinto a soprassedere. Da ieri mattina, e fino a martedì, il ministro delle Regioni Raffaele Fitto lavorerà con i presidenti per mettere a punto un testo condiviso. Sarà una legge quadro, e non permetterà aumenti generalizzati dei volumi. “Vogliamo lavorare in sintonia con gli enti locali”, dice Berlusconi alla fine del vertice.

Piano Casa, Napolitano rimanda il confronto e slitta il varo del DL

 Slitta il varo del DL dopo l’ incontro di Berlusconi al Quirinale. Procede l’ iter del Piano Casa per l’ aumento delle cubature, che dovrà tenere presenti le osservazioni mosse dal Presidente della Repubblica. L’ incontro tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano per la valutazione delle condizioni di necessità e urgenza in cui versa il settore edile. Già dai giorni scorsi era infatti emersa la proposta di far procedere il Piano Casa su due binari paralleli.

Piano Casa, per il Governo possibile l’ emanazione di un DL

 In arrivo il “Piano Casa” per l’ aumento delle cubature e la riqualificazione degli edifici costruiti prima del 1989. Dopo il nulla di fatto registrato nel Consiglio dei Ministri di venerdì 13 marzo, il provvedimento potrebbe essere pronto per la discussione. I requisiti di necessità e urgenza saranno valutati dal Presidente della Repubblica. E infatti, prima di approdare al nuovo CdM, fissato per il 20 marzo, il testo sarà analizzato tra Silvio Berlusconi e il Presidente della Repubblica, per poi passare a metà settimana all’ esame della Conferenza Stato – Regioni. Sono proprio le Regioni, come ha ricordato il Ministro Raffaele Fitto, ad avere la competenza sulle cubature.

Voglia di ricucitura tra istituzioni e gerarchie vaticane

 C’ è una gran voglia di ricucire, fra i vertici dello Stato. Il tentativo di ridimensionare le tensioni istituzionali sul caso di Eluana Englaro ieri è diventato esplicito: fra Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi; e fra il Quirinale e la Santa Sede. È emersa una volontà comune di diplomatizzare lo strappo consumatosi con la morte della donna in coma da diciassette anni. Il primo segnale è arrivato martedì, nel colloquio al Quirinale fra il presidente della Repubblica ed il premier, accompagnato dal sottosegretario a palazzo Chigi, Gianni Letta. La nomina di Paolo Grossi come giudice costituzionale ha rappresentato un primo gesto di concordia ritrovata. Ma non solo con Berlusconi. La scelta di Grossi, stimato anche in Vaticano, viene letta come un indizio di tregua: sebbene preparata da tempo. E ieri è arrivato il secondo passo, in una cornice che favoriva e quasi obbligava alla concordia: la cerimonia per l’ 80˚ dei Patti lateranensi. Poteva rivelarsi un’ occasione di imbarazzo; invece, è servita a ridurre le distanze e limitare i malintesi.

Tagli al Quirinale. secondo anno consecutivo di “risparmi”

 Diminuzione delle uscite per beni e servizi, ma anche riduzione complessiva delle retribuzioni del personale. Questo il programma. Nel 2009, il Quirinale costerà allo stato italiano circa sei milioni (6.133.000 euro) in meno rispetto al 2008. È il dato principale della Nota illustrativa del bilancio di previsione dell’ amministrazione della Presidenza della Repubblica per il 2009 presentata ieri dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra. L’ unico comparto che registra un incremento della spesa è quello pensionistico, con un aumento pari al 2,59 per cento, dovuto ai pensionamenti previsti per il 2009: conseguenza obbligata della normativa, comune agli organi costituzionali, che pone gli oneri pensionistici a carico dei rispettivi bilanci.

Sì al decreto antistupro. Napolitano pronto a firmare

 Venerdì il decreto antistupro sarà pronto. Veltroni: “Ma né demagogia né ronde”. Comunque sono quasi terminate le consultazioni che sempre precedono una nuova legge. E così il ministro Roberto Maroni è salito al Quirinale per illustrare al Presidente della Repubblica lo spirito delle nuove norme, uscendo dal colloquio con un sostanziale via libera. Da Palazzo Chigi sono partite telefonate tranquillizzanti verso il Vaticano. Pertanto gli accusati di stupro non potranno beneficiare della libertà condizionale, ma avranno bisogno di un avvocato a spese dello Stato per le vittime di violenza sessuale, arriveranno nuovi presidi di polizia con relativi stanziamenti, saranno anticipate le norme contenute nel ddl antimolestie che la Camera ha già approvato. Fin qui è scontata una larga convergenza tra maggioranza e opposizione.

Testamento biologico: Napolitano augura una soluzione condivisa e equilibrata

 Il Presidente della Repubblica auspica una soluzione condivisa ed equilibrata che porti ad una buona legge sul testamento biologico. Lo fa mentre sul sito del Quirinale compare una comunicazione in risposta alle lettere arrivate al Colle sul caso di Eluana Englaro. “In relazione alla dolorosa vicenda di Eluana Englaro, la Presidenza della Repubblica ha ricevuto migliaia di messaggi tra lettere, mail, fax e telegrammi. Il numero eccezionale di coloro che hanno voluto esprimere un parere sulla vicenda, con valutazioni e considerazioni di segno diverso, mostra quanto essa abbia toccato nel profondo la sensibilità degli italiani” si legge, “Nell’ impossibilità di rispondere direttamente e personalmente a ognuno, la Presidenza della Repubblica intende esprimere comunque un ringraziamento a tutti per il contributo offerto e per lo spirito di partecipazione democratica che li ha animati”.

Sardegna, centrodestra in vantaggio

 L’ elezione di Cappellacci alla presidenza della Regione Sardegna dal punto di vista politico rappresenta una vittoria di Silvio Berlusconi. Il premier, infatti, ha giocato in prima persona questa campagna elettorale, puntando addirittura su un candidato quasi sconosciuto per una sorta di rinnovamento al di fuori dell’ organizzazione tradizionale del Pdl. E andando avanti malgrado il parere contrario degli alleati, con un Gianfranco Fini pressoché infuriato perché informato a cose fatte della scelta di Cappellacci. Ma, soprattutto, Berlusconi ha vinto sulla linea del decisionismo che lo contraddistingue. La fase cruciale della campagna elettorale è stata occupata dallo scontro con i vertici istituzionali sul decreto legge per Eluana, approvato dal Consiglio dei ministri ma respinto dal Quirinale; e proprio alla vigilia del voto del decreto antistupro, per il quale difficilmente Napolitano potrà contestare i requisiti d’ urgenza.

Intercettazioni: indagato Gioacchino Genchi

 Un italiano su dieci nell’ archivio Genchi. Anche per quattordici utenze fisse del Quirinale, Gioacchino Genchi, (ex) consulente tecnico dell’ (ex) pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, ha chiesto le intestazioni anagrafiche, per conoscere l’ identità, le generalità, il codice fiscale, il ruolo svolto da chi aveva la disponibilità di quelle utenze della Presidenza della Repubblica. Durissima la denuncia del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che all’ unanimità ha approvato e poi consegnato ai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, una relazione sul cosiddetto archivio Genchi (lo stesso consulente ha ammesso nella sua audizione a palazzo San Macuto di aver trattenuto copia integrale del materiale). Il vicequestore Genchi ha sviluppato tabulati telefonici, schede anagrafiche, tracciati dei cellulari di molti cittadini apparentemente estranei all’ inchiesta giudiziaria, tra i quali anche parlamentari e soggetti che rivestono ruoli istituzionali.