Evasione fiscale. Task force dell’ Agenzia delle Entrate sulle compensazioni indebite

 Dai controlli sono emersi 317 milioni di euro tra evasione diffusa e comportamenti fraudolenti, che presumibilmente, sostiene l’ Agenzia, finiranno nelle casse dell’ erario entro l’ anno. Sono questi i risultati della task force messa in campo dall’ Agenzia, presentati ieri nel corso di una conferenza stampa.

In particolare l’ attività di controllo ha portato ad individuare per il biennio 2007 – 2008 e i primi mesi del 2009 compensazioni sospette per 167 milioni di euro in capo a 234 soggetti, concentrati per lo più in Lombardia, e con una larga incidenza nel settore dell’ edilizia.

Allo stesso tempo sono stati individuati 8 mila soggetti che nel modello F24 hanno utilizzato in compensazioni crediti Iva per un ammontare di 150 milioni di euro pur non avendo presentato la relativa dichiarazione. Per questi soggetti è già in corso il recupero delle imposte e dei contributi pagati in compensazione con crediti inesistenti, mentre la platea totale dei soggetti sotto controllo è di circa 80 mila.

Incontro Silvio Berlusconi – Barack Obama ieri a Washington: vertice su G8

 Un incontro “strumentale” all’ appuntamento con il G8 dell’ Aquila, un’ occasione per parlare dello scenario politico internazionale, ma anche dei rapporti tra Italia e Stati Uniti. Silvio Berlusconi, arrivato in nottata a Washington, ieri è stato alla Casa Bianca per il suo primo bilaterale con il presidente americano Barack Obama.

Priorità nell’ incontro tra Berlusconi e Obama soprattutto al G8, del quale l’ Italia quest’anno ha la presidenza. Il premier ha più volte sottolineato la necessità che il vertice dei Grandi dia il via a nuove regole dell’ economia e della finanza mondiale e suo obiettivo sarà certamente quello di incassare il consenso del capo americano sulla proposta di varare un Global legal standard, ossia un codice di regole per il mercato che eviti il ripetersi della crisi. Ma tra i temi dell’ incontro anche i cambiamenti climatici, l’ emergenza idrica e alimentare e il nodo sanitario, vista la diffusione delle recenti pandemie.

Economia, ma anche politica estera internazionale. Silvio Berlusconi ha pubblicamente elogiato le posizioni prese da Barack Obama sin dal suo insediamento, affermando che «finora non ha sbagliato una mossa e definendo bellissimo il discorso pronunciato all’ Università del Cairo. Nel colloquio, si sono presi in considerazione alcuni scenari internazionali particolarmente caldi come Afghanistan, Iran, Medioriente e Libano.

Berlusconi è pronto a rinnovare l’ impegno diplomatico e militare e a dare anche garanzia di un rafforzamento della presenza italiana, come accadrà in occasione delle prossime elezioni afghane. Tuttavia, sul tema dell’ aumento delle truppe due giorni fa il ministro della difesa La Russa puntualizzava: “Non abbiamo ancora avuto nessuna richiesta in tal senso”. Tra i temi in discussione anche il rapporto tra Usa e Russia: il Cavaliere da tempo spiega che l’ Italia è pronta a mettere a disposizione i suoi buoni rapporti con Mosca per evitare il ritorno ad un clima di guerra fredda.

Berlusconi ai giovani industriali: “La stampa dipinge Italia non vera. Contro di me un progetto eversivo”

 “Su quattro calunnie messe in fila, veline, minorenni, Mills e voli di stato, è stata fatta una campagna che è stata molto negativa per l’ immagine all’ estero». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lo ha detto sottolineando che è stato “un comportamento colpevole, ed anche un comportamento eversivo”. Volevano far decadere il presidente del Consiglio per mettere un’ altra persona non eletta dagli italiani: se questa non è eversione ditemi cosa è?”.

Il premier, arrivando al convegno con i giovani imprenditori, ha scherzato con i fotografi e le telecamere che lo stavano fotografando, come è tradizione, con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il presidente dei Giovani imprenditori Federica Guidi: “Prendete atto che sono l’ unico uomo e che queste due donne non sono minorenni”.

Gheddafi ritarda all’ appuntamento. Gianfranco Fini cancella la visita dopo oltre due ore di attesa

 Il presidente della Camera annulla la visita di Muammar Gheddafi a Montecitorio dopo averlo atteso nel suo studio per due ore. “Un ritardo ingiustificato”, fa sapere Fini, che poi rende noto il discorso che avrebbe dovuto tenere davanti al leader libico: quattro cartelle di critiche sul rispetto dei diritti umani a Tripoli e sul discusso giudizio sugli Stati Uniti pronunciata da Gheddafi al Senato.

I preparativi per accogliere il leader libico alla Camera iniziano alle 15 (l’ incontro con Fini è fissato alle 16.30, il convegno con D’ Alema e Pisanu alle 17): piazza Monte Citorio off limits per passanti e turisti, grande dispiegamento di forze dell’ ordine fuori dal Palazzo, di commessi dentro.

Visti i precedenti (al Quirinale mercoledì si era presentato con oltre mezz’ ora di ritardo, al Senato con 50 minuti, all’ Università La Sapienza dopo due ore), già poco dopo le 16.30 si sparge la voce alla Camera che Gheddafi non arriverà prima delle 17.45. La Sala della Lupa è gremita di persone accreditate al convegno e Fini attende il rais nel suo studio con D’ Alema e Pisanu. Intorno alle 18, si sparge la voce tra i commessi che Gheddafi è ancora in camera.

Allo scoccare delle due ore di ritardo, la decisione. Presa in piena autonomia e assumendosene tutte le responsabilità. Fini comunica l’ annullamento del convegno alla Sala della Lupa che accoglie la notizia con un applauso di approvazione. E la ragione della terza carica dello Stato viene pienamente compresa anche dal premier Silvio Berlusconi, che Fini sente dopo aver raggiunto telefonicamente anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Una decisione giusta anche per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e per il suo predecessore D’ Alema: “Per il decoro delle istituzioni e il rispetto delle personalità invitate la decisione di Fini è ineccepibile”. Prima di lasciare Montecitorio D’ Alema motiva il ritardo di Gheddafi con un malore e annuncia ai cronisti che insieme a Pisanu lo sta andando a trovare a Villa Doria Pamphili.

Il ritardo di Gheddafi assume i contorni di un giallo diplomatico. L’ ex ministro degli Esteri e Giuseppe Pisanu si sono poi recati a Villa Pamphili a trovare il leader libico Muammar Gheddafi.

“Abbiamo avuto con Gheddafi – ha spiegato D’ Alema – uno scambio di opinioni sui rapporti tra la Libia e l’ Italia. Gheddafi ha anche espresso rammarico per il mancato appuntamento organizzato dalle Fondazioni Italianieuropei e Medidea a Montecitorio”. Anche Giuseppe Pisanu ha riferito che il colonnello libico si è scusato.

Al vertice sull’ Ue di Napoli il Capo dello Stato: “Informazione, libertà e pluralismo fondamentali per la democrazia”

 I cittadini europei credono nella “libertà e pluralismo dell’ informazione”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ribadisce, al termine del vertice informale sull’ Ue di Napoli, uno dei principi portanti del progetto europeo. Nel suo intervento, ha sottolineato l’ attaccamento dei nostri popoli ai principi liberali e democratici. “Sono principi cardine”, ha detto. E sul voto: “Risultati non disastrosi, ma bisogna arginare l’ euroscetticismo”

Napolitano risponde a una domanda dei giornalisti sulla libertà d’ informazione e su quello che l’ Europa può fare per difenderla e promuoverla e, pur sottolineando che ognuno ha i suoi compiti e le sue prerogative, si dice convinto che bisogna avere fiducia nell’ attaccamento dei nostri popoli ai principi liberali e democratici su cui poggia la costituzione europea, non ultimi i principi di libertà e di pluralismo dell’ informazione.

Napolitano ha difeso con forza, pur senza entrare nel merito delle polemiche scatenate dall’ approvazione del ddl intercettazione, la libertà dell’ informazione. Riprendendo lo spunto offerto dalle parole del presidente tedesco Horst Kohler che ha spronato l’ Europa a difendere i principi di libertà e democrazia, Napolitano ha sostenuto che non possiamo aver dubbi sull’ importanza fondamentale dei principi che devono presiedere all’ attività di informazione dei paesi europei. Ma ha precisato di non poter forzare le prerogative che gli vengono attribuite dalla Costituzione.

Formigoni: firmata l’ intesa con il governo sulle relazioni internazionali. Finalmente le Regioni co – protagoniste

 Sulla scena delle relazioni internazionali, c’ è un ruolo proprio delle Regioni. Su questa materia è stata sottoscritta ieri un’ Intesa tra Governo (con il ministro degli Esteri Franco Frattini) e Regioni. Il presidente Roberto Formigoni, che ha firmato per la Regione Lombardia, parla di “un nuovo metodo di collaborazione istituzionale”, di “regole condivise”, di un “proprium” dei Governi regionali che viene riconosciuto, ben oltre il rischio di concepire le Regioni quasi come “Prefetture” periferiche del Ministero degli Esteri.

“Nel mondo postmoderno – ha sottolineato Formigoni – a relazioni diplomatiche diffuse corrisponde una diplomazia diffusa”. Ciò vale in modo particolarmente evidente per una Regione come la Lombardia che ha forte peso demografico ed economico e che è fortemente internazionalizzata. Addirittura ha un corpo consolare, da poco definitosi di Milano e della Lombardia, che rappresenta oltre 100 Stati”.

“Esempi recente di azione internazionale significativa sono l’ aiuto alla ricostruzione delle regioni costiere indiane colpite dal maremoto del 2004 (ove l’ India non consentiva l’ intervento diretto di Governi nazionali stranieri); il memorandum d’ intesa tra Regione Lombardia e Kurdistan iracheno, con il quale si è creato un ponte economico tra i due Governi
sub – nazionali interessati, ma di fatto tra Italia e Iraq; i numerosi gemellaggi ospedalieri internazionali; l’ iniziativa delle due Conferenze economico – diplomatiche per il Mediterraneo e per l’ America Latina, organizzate insieme al MAE.

L’ Intesa impegna alla collaborazione e allo scambio di informazioni soprattutto nelle aree considerate prioritarie; prevede politiche di cooperazione in cui il Ministero svolge una preventiva consultazione con le Regioni; stabilisce che Ministero e rete diplomatiche collaborano con le Regioni per le missioni all’estero; mette in cantiere formazione e scambio di esperienze e istituisce un Tavolo permanente operativo.

La visita di Gheddafi a Roma: “Si volta pagina”

 Muammar Gheddafi è arrivato a Roma per la visita di Stato di tre giorni in Italia. L’ Airbus con a bordo il leader libico è atterrato a mezzogiorno all’ aeroporto di Ciampino. Il colonnello, in alta uniforme, è sceso lentamente lungo la scaletta dell’ aereo ed è stato accolto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che lo ha abbracciato e gli ha detto che con questa visita “si chiude una lunga pagina dolorosa”.

Gheddafi ha ringraziato il coraggio dell’ Italia, per aver voltato pagina. “Salutiamo questa generazione di italiani per aver risolto con estremo coraggio le questioni del passato”. Ha spiegato di avere pronta una chiave per risolvere il problema della pirateria: “Sono in procinto di presentare una bozza di accordo durante l’ assemblea generale delle Nazioni Unite”.

Il primo impegno ufficiale per Gheddafi è stato al Quirinale per la colazione con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha detto di prevedere l’ avvio di una nuova fase nei rapporti con Tripoli. “Abbiamo convenuto con il Colonnello, ha spiegato il presidente della Repubblica al termine del colloquio, sull’obiettivo di rendere il Mediterraneo un’ area di pace, stabilità e benessere intensificando le relazioni politiche e diplomatiche, ma anche rafforzando la cooperazione economica, culturale ed in materia di immigrazione, anche nel contesto dei più stretti legami con l’ Ue”.

Gianfranco Fini per il referendum: “Io vado certamente a votare. E auspico che gli italiani facciano altrettanto”

 “Quando Berlusconi decide una cosa è quella: il Pdl non conta nulla e ancora meno Fini che continua con questa menata del governo a trazione leghista”. Era il ministro leghista Calderoli a fare queste considerazioni, mentre i suoi compagni di partito Giorgietti e Salvini ridevano, pregustando l’ apoteosi della Lega alla manifestazione di Pontida del 14 giugno.

Il Cavaliere non ha avuto bisogno di riunire nessun organo del Pdl per decidere che il referendum elettorale è una roba archiviata. Lo ha deciso con Bossi e in una nota di Palazzo Chigi ha scritto che non appare opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 giugno.

In cambio Bossi si impegnerà personalmente nei ballottaggi delle amministrative, senza avere più il timore di far scattare il quorum. Ma Fini non ci sta. “Io vado certamente a votare – è stata la reazione della terza carica dello Stato – e lo faccio convintamente. Ed è ovvio che auspico che gli italiani facciano altrettanto”.

Fini ha confidato ai suoi di essere sconcertato del dietrofront di Berlusconi che un mese fa aveva sposato la causa referendaria. Durante un viaggio a Varsavia, infatti, il premier aveva detto che sarebbe stato un masochista se non avesse votato. Visto che la vittoria del referendum porterebbe al bipartitismo, costringendo la Lega a presentarsi alle elezioni con il Pdl. Ciò che ha ulteriormente irritato Fini è che la decisione di Berlusconi non sia stata discussa nell’ ufficio di presidenza del partito.

Nel suo intervento al congresso fondativo del Pdl aveva invitato Berlusconi, che annuiva seduto in prima fila, a prendere una posizione chiara a favore del referendum. E il premier lo aveva accontentato, garantendo che tutte le decisioni sarebbero state prese in maniera collegiale, come si conviene in un partito democratico.