All’ assemblea dei Prefetti a Roma Napolitano dichiara: “Da anni non sono più un uomo di parte”

 Così ha esordito Giorgio Napolitano, nell’ intervento all’ assemblea dei Prefetti a Roma. “Consentitemi questo accenno personale: nell’ assumere l’ incarico di ministro dell’ Interno tredici anni fa ero determinato a svolgerlo come uomo ormai delle istituzioni e non di una parte politica. In quella veste ebbi ben presto chiaro che occorreva sgomberare il terreno dalla anacronistica suggestione dell’ abolizione dei prefetti per impegnarsi invece a ridisegnarne le funzioni a sostegno della trasformazione dello Stato, ormai avviata in senso federalista, e comunque con la ferma intenzione di restare uno Stato nazionale unitario”.

Per realizzare il federalismo in Italia occorrono alcune “incisive modifiche costituzionali, specie per dare coerenza, anche sul piano della fisionomia e del funzionamento del Palamento nazionale, alla svolta che è stata avviata in senso autonomistico e federalista”, ha detto Napolitano. Un implicito riferimento al tema della così detta Camera delle Regioni. Il presidente della Repubblica ha ricordato che l’ Italia unita nacque come stato centralizzato, ed il fascismo realizzò la massima centralizzazione autoritaria dello Stato. La Costituzione del 1948 invece aprì ad un riconoscimento nuovo delle autonomie locali e regionali e a un cammino lento e contraddittorio che avrebbe conosciuto una decisa accelerazione ed un balzo in avanti a partire dai primi anni ’90 quando prese a svilupparsi un movimento politico e di opinione federalista.

Quando la notizia annega nell’ informazione via internet

 Se ne è parlato al 19° Incontro di Caidate organizzato da Giuseppe Barbiano di Belgiojoso e dalla famiglia, ospiti Ferruccio De Bortoli e Francesco Caio, moderatore Sergio Romano. Circa 450 gli ospiti. È stato detto, a conclusione del 19° Incontro di Caidate organizzato impeccabilmente – come è tradizione – dal conte Giuseppe Barbiano di Belgiojoso e dalla storica famiglia nel Castello che domina l’ Arno lombardo: internet è una rivoluzione.

Ed infatti quanto si è sentito da Ferruccio De Bortoli, giornalista da tempo ai vertici della comunicazione nazionale e da Francesco Caio, uno dei maggiori esperti mondiali delle reti a banda larga coordinati dall’ ambasciatore e notista politico Sergio Romano – che ha ricordato, assieme a Giuseppe Belgiojoso, lo scomparso patriarca della famiglia, Lodovico – ha fatto capire agli oltre 450 esponenti del patriziato e dell’ alta borghesia lombardi, di imprenditori, di uomini di cultura, di politici invitati, quale ruolo abbia la digitalizzazione della comunicazione nel nostro mondo.

Innanzitutto quale peso abbia avuto nella globalizzazione. “Se pensiamo – ha detto Caio – che giusto 40 anni fa gli uomini che misero piede sulla Luna potevano contare su computer che operavano con soli 64 kbyte (potenza che oggi neppure più si trova sul più modesto dei telefonini) e che, da allora, la capacità operativa raddoppia ogni 18 mesi, si capisce come gran parte del Pil di un Paese venga condizionato dalla digitalizzazione della comunicazione – informazione”.

Uno degli esempi più evidenti è costituito dalla comunicazione su carta stampata e dalla comunicazione via web. Nel primo caso, per veicolare una notizia occorrono carta, macchine di stampa, distribuzione (auto, aerei, treni, edicole). Nel secondo caso, soltanto un computer o un telefonino che garantiscono, in più, l’ interattività: si può non solo leggere la notizia in tempo reale ma inviarla, commentarla. La rete digitale sostituisce la rete industriale – commerciale creando sì problemi di occupazione, ma anche opportunità.

Ed anche un rischio, forse il più grave. Che la marea di informazioni causata dalla facilità di produrle porti all’ incapacità di selezionarle, di dare ad esse una logica, e quindi ci possa schiacciare digitalmente in un universo senza senso.

Expo 2010. Regione Lombardia a Shangai dal 18 al 31 ottobre. Firmata l’ intesa tra Formigoni e il commissario Quintieri

 Regione Lombardia sarà presente all’ Expo 2010 di Shangai (“Better city. Better life”), in uno spazio dedicato all’ interno del Padiglione Italia dal 18 al 31 ottobre. Lo stand, di 190 metri quadri, sarà allestito da Fiera Milano.

La presenza lombarda alla manifestazione è stata sancita con la firma di un Protocollo d’ intesa tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il Commissario generale del Governo per l’ Expo di Shangai 2010, Beniamino Quintieri. Diverse le iniziative che si svolgeranno nello spazio lombardo.

“La Direzione generale Ambiente, insieme ad Arpa Lombardia – ha spiegato Formigoni – realizzerà una mostra mentre saranno anche organizzati una serie di eventi di promozione dei prodotti tipici, del turismo e dell’ artigianato, con il coinvolgimento delle diverse Direzioni generali”.

Previsto inoltre un nutrito programma di missioni commerciali di imprese lombarde a Shanghai e in Cina che si svilupperà nel corso dei sei mesi di durata dell’ Expo (1 maggio – 31 ottobre), e che culminerà nel periodo di presenza della Regione all’ esposizione.

News su “La Nuova Ecologia” di ottobre a sei mesi dalla catastrofe in Abruzzo

 Le 10 domande di Legambiente al Governo sulla gestione post – sisma, la motonave Cunsky, la riapertura delle inchieste sui rifiuti tossici affondati, il Premio “Ambientalista dell’ anno”.

Chi è il proprietario dei nuovi alloggi, in che modo saranno connessi al tessuto urbano, che fine hanno fatto i fondi devoluti dagli italiani, quando comincerà la ricostruzione. Questi alcuni dei quesiti che Legambiente rivolge al Governo sulla gestione post – sisma, presentati sul numero de La Nuova Ecologia di ottobre per una ricostruzione sostenibile.

“A sei mesi dal terremoto – afferma Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente – non possiamo che ricordare l’ enorme sforzo compiuto dalla protezione civile e dagli aquilani per uscire dall’ emergenza, ma ancora si profilano due grandi problemi sui quali vogliamo mantenere alto il livello di attenzione. Il primo riguarda il rischio delle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, su cui abbiamo focalizzato il nostro interesse attivando l’ Osservatorio Ricostruire Pulito” assieme a Libera, mentre il secondo è che nelle ricostruzione vinca una logica palazzinara che oltre a rovinare il territorio, faccia perdere l’ occasione di sviluppare una ricostruzione moderna e utile al rilancio anche economico, grazie all’ innovazione tecnologica, finalizzata all’ efficienza energetica e allo sviluppo delle fonti rinnovabili. La scelta fin qui fatta di costruire quartieri dormitorio, per quanto giustificata dall’ emergenza, non ci tranquillizza anche perché creerà gravi problemi in termini di coesione sociale e di qualità della vita stessa dei cittadini”.

Dal caso Previti del 2005 alla bocciatura del Lodo Alfano. Così il Quirinale

 La Consulta sul Lodo Alfano continua a suscitare polemiche, subito stoppate dal Quirinale dopo le tensioni con Berlusconi: non sono mai stati stipulati patti su leggi la cui iniziativa, com’ è noto, spetta al Governo, e tantomeno sul superamento del vaglio di costituzionalità affidato alla Consulta.

La nota diramata dalla Presidenza della Repubblica è netta: “Una volta rilevata, da parte del Presidente della Repubblica, la palese incostituzionalità dell’ emendamento blocca processi inserito in Senato nella legge di conversione del decreto 23 maggio 2008 – si legge nella nota -, il Consiglio dei Ministri ritenne di adottare il disegno di legge Alfano in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica ne autorizzò la presentazione al Parlamento, e successivamente – dopo l’ approvazione da parte delle Camere – promulgò la legge”.

“Tale promulgazione, comunque motivata – prosegue la nota del Quirinale -, non poteva in nessun modo costituire garanzia di giudizio favorevole della Corte in caso di ricorso. Il rispetto dell’ indipendenza della Corte Costituzionale e dei suoi giudici – doveroso per tutti – ha rappresentato una costante linea di condotta per qualsiasi Presidente della Repubblica. La collaborazione tra gli uffici della Presidenza e dei Ministeri competenti è parte di una prassi da lungo tempo consolidata di semplice consultazione e leale cooperazione, che lascia intatta la netta distinzione dei ruoli e delle responsabilità”.

Dal Sen. Fluttero, Segretario Commissione Ambiente Senato

 Bene Prestigiacomo su ecomafia

L’ accordo siglato dal ministro Prestigiacomo e dal procuratore generale della Direzione Nazionale Antimafia rappresenta un’ importante tappa nell’ azione di contrasto alle ecomafie. Da tempo e sempre di più, infatti, le organizzazioni criminali vedono nell’ ambiente e nella gestione dei rifiuti una vera e propria fonte di business su cui puntare l’ attenzione. Quello di oggi è quindi un segnale forte da parte del Governo di attenzione e di incisività di azione nel contrasto di un mercato criminoso che rischia di danneggiare irreparabilmente l’ ambiente e la salute dei cittadini.

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Il disegno di legge sul burqa
Bene la proposta del Pdl di Suad Sbai

Il disegno di legge sul burqa presentato dalla Lega Nord non differisce di molto dal testo, che condivido appieno, a firma della collega del PDL Suad Sbai e già incardinata dalla Commissione Affari Costituzionali dalla Camera. Integrazione dovrebbe innanzitutto significare rispetto delle stesse regole. Quindi, così come un italiano, secondo la legge del 1975, non può camminare per strada o in luoghi pubblici con il viso coperto una donna islamica dovrebbe essere riconoscibile almeno nei luoghi pubblici. Prima delle motivazioni religiose, dovrebbero valere la tutela dell’ ordine pubblico e il dovere di ciascun individuo di assumersi le proprie responsabilità attraverso una facile identificazione. per questo motivo mi auguro che la Camera prima e il Senato successivamente approvino il testo a firma PDL.

Italia fragile: abusivismo edilizio e condoni, principali imputati. La denuncia di Legambiente

 “È la cementificazione selvaggia la vera fragilità del territorio italiano, cementificazione che ad ogni condono edilizio è aumentata vorticosamente. Così è stato per il primo condono nel 1985 che nei due anni precedenti registrò 230.000 abitazioni abusive, poi durante la sanatoria urbanistica del Governo Berlusconi per la quale furono costruite 83mila abitazioni fuori legge e così abbiamo visto ripetersi nel 2004, in occasione del secondo condono Berlusconi, quando furono realizzate 40mila costruzioni abusive. Un incremento della produzione abusiva tra il 2001 e il 2003 pari al 41%, dopo un trend in diminuzione tra il 1996 al 2001, mentre dell’ introito previsto di 3,8 miliardi di euro non entrò nemmeno un decimo”.

Questa la denuncia di Legambiente su come la politica dei condoni e l’ assoluta mancanza di repressione abusiva in Italia abbia contribuito a rendere ancora di più l’ Italia un Paese fragile. Secondo le stime dell’ associazione ambientalista, infatti, la semplice attesa del condono edilizio sia all’ epoca del provvedimento del Governo Craxi (ministro dei Lavori pubblici Nicolazzi), sia all’ epoca del Governo Berlusconi (ministro dei lavori pubblici Radice) determinò i maggiori picchi di abusivismo. Negli anni in cui si discusse il primo condono, varato poi nell’ 85 dal Governo Craxi le costruzioni abusive superarono nel 1983 il tetto delle 105mila, nel 1984 la cifra di 125.000. Erano state 70mila nell’ 82 e scesero a 60mila nel 1985.

Lo stesso è avvenuto nel 1994, durante il Governo Berlusconi che varò la seconda legge di sanatoria urbanistica, registrando solo durante i mesi di discussione delle legge la costruzione di 83mila abitazioni fuorilegge (l’ anno prima erano state 58mila, l’ anno successivo scesero a 59mila).

Nel 2004, poi, in occasione del terzo condono italiano, sempre durante un Governo Berlusconi – secondo le stime del Cresme, elaborate da Legambiente – al solo annuncio della sanatoria nel 2003 sono state realizzate ben 40.000 costruzioni abusive: 29 mila nuovi immobili e 11 mila trasformazioni d’ uso rilevanti, contro le circa 30.821 mila del 2002 (con 25 mila nuovi immobili abusivi e 6 mila trasformazioni) e le 28.276 del 2001, quando le nuove case abusive erano state 22 mila e le trasformazioni rilevanti erano stimate dal Cresme sempre a quota 6 mila.

Quando gli impianti Sogin per rifiuti nucleari a Saluggia? Chiarimenti di Paola Olivero, Consigliere Comunale e Coordinatore Pd Saluggia

 Il Senatore Andrea Fluttero, Segretario Commissione ambiente Senato, di recente ha posto questa domanda in un articolo che riportiamo di seguito. Paola Olivero risponde, desiderando chiarire una situazione di fatto.

Così Fluttero: “È importante che la Sogin proceda speditamente con la realizzazione del deposito D2, che ospiterà i rifiuti a media e bassa radioattività (guanti, tute, medicali ecc..) già presenti a Saluggia che dovranno essere trattati da Nucleco per compattarli, ridurli di volume e confezionarli in contenitori dimensionalmente omogenei ed altamente sicuri. Inoltre è urgente realizzare l’ impianto Cemex con annesso deposito, denominato D3 per la solidificazione ed il deposito dei rifiuti nucleari liquide ad alta radioattività attualmente stoccate nei serbatoi Eurex.

Sarebbe infatti contro il buon senso non realizzare gli impianti ed i depositi previsti che servono ad aumentare la sicurezza dei cittadini e del territorio. Sono le caratteristiche idrologiche inidonee del territorio a sconfessare l’ ipotesi allarmistica di alcuni che Saluggia possa diventare il sito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari.

In ogni caso il miglior modo di scongiurare l’ ipotesi paventata dagli esponenti del Pd sarà che gli onorevoli Morgando e Damiano, che oggi manifestano a Saluggia, si impegnino con tutto il loro partito ad evitare le strumentalizzazioni quando si entrerà nel vivo del processo di individuazione del sito di stoccaggio nazionale. In caso contrario, si dimostrerà quanto le polemiche di questi giorni siano in realtà strumentali e forse più legate alla competizione per le primarie del PD che non all’ interesse per i cittadini”.

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Chiarimenti di Paola Olivero

La costruzione del Deposito Nucleare D2 nel sito Eurex di Saluggia non può procedere speditamente in quanto la proroga del Comune di Saluggia data a Sogin è in palese contrasto con il Piano Regolatore. La proroga, reputata illegittima, è stata sottoposta dalla minoranza consigliare alla Regione Piemonte ed alla Procura della Repubblica.

Dopo la sentenza della Consulta, Berlusconi: “Possibile la dialettica con Napolitano, ma in Italia nessuno è “super partes”

 “Sono il miglior premier di sempre. Ringrazio gli italiani per il sostegno che mi continuano a dare. Il mio dovere è governare per 5 anni. Questa è la democrazia, dove c’è un solo sovrano: il popolo”.

“Per il futuro – dice Berlusconi – sono convinto che sia possibile una leale dialettica tra Quirinale e governo, ma è chiaro a tutti che in Italia non c’ è nessuno che si possa considerare super partes. Quanto alle campagne giudiziarie, non si può ignorare che Berlusconi è la persona che ha subito più processi nel mondo e in ogni epoca”.

E sui rapporti con il Presidente della Repubblica spiega: “Sapete a quale parte politica appartiene. È un fatto che Napolitano è sempre stato un protagonista della sinistra, e nulla può cambiare la sua storia politica. Bisogna sgombrare il campo dalle troppe ipocrisie, la coabitazione tra due parti politiche non è mai facile, in nessun Paese”.

Il Guardasigilli, Angelino Alfano annuncia una nuova ventata riformatrice a partire dalla giustizia: “Ora voglio solo contribuire con le riforme sulla giustizia, di anni ne restano ancora tre. C’ è il tempo per fare la riforma costituzionale in questa materia e concorderemo con la coalizione l’ impostazione da seguire”.

Bocciato il Lodo Alfano. Dopo la sentenza della Consulta attacco di Berlusconi ai giudici e a Napolitano

 Il giorno dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta, il premier Berlusconi torna ad attaccare giudici e Quirinale. “Il Capo dello Stato è di sinistra, la Corte Costituzionale è un organo politico. Nonostante questo io vado avanti con grinta. Ora si vedrà di che pasta sono fatto”.

Il premier in una intervista al Gr quasi urla: “Il Presidente della Repubblica è stato eletto da una maggioranza che non è più maggioranza nel Paese, una maggioranza di sinistra, ed ha le radici totali della sua storia nella sinistra. Credo che anche l’ ultimo atto di nomina di un magistrato della Corte dimostri da che parte sta”.

Berlusconi conferma che “il governo va avanti tranquillamente, serenamente, se possibile con più grinta di prima, perchè si sente assolutamente necessario, indispensabile, alla democrazia, alla libertà, al benessere di questo Paese. Abbiamo governato senza questo Lodo per cinque anni, dal 2001 al 2006. Continueremo a governare senza questo Lodo”.