Bandiera nazionale (art 12 della Costituzione). Lettera aperta di Claudio Magris alla Gelmini

 Quei primi 12 articoli “fondamentali” della Costituzione: se se ne cambia uno, si cambia il volto democratico della Repubblica. Fra i primi 12 articoli c’ è la Bandiera italiana, simbolo della Patria e dell’ Unità nazionale nonché dei sacrifici del Popolo Italiano per riconquistare libertà, dignità e indipendenza. Un articolo elegante ed ironico di Claudio Magris ridicolizza la pretesa leghista di riportare l’ Italia al 1815.

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Costituzione

Art. 5. La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

Art. 12. La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

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Lettera aperta di Claudio Magris alla Gelmini: Dante e Verga? Non li voglio. Mi son de Trieste, Ministro, cambiamo i programmi: “El moroso della Nona” al posto della Divina Commedia

Signor ministro, mi permetto di scriverLe per suggerirLe l’ opportunità di ispirare pure la politica del Ministero da Lei diretto, ovvero l’ Istruzione – a ogni livello, dalla scuola elementare all’ università – e la cultura del nostro Paese, ai criteri che ispirano la proposta della Lega di rivedere l’ art. 12 della Costituzione, ridimensionando il Tricolore quale simbolo dell’ unità del Paese, affiancandogli bandiere e inni regionali. Programma peraltro moderato, visto che già l’ unità regionale assomiglia troppo a quella dell’ Italia che si vuole disgregare.

Ci sono le province, i comuni, le città, con i loro gonfaloni e le loro incontaminate identità; ci sono anche i rioni, con le loro osterie e le loro canzonacce, scurrili, ma espressione di un’ identità ancor più compatta e pura. Penso ad esempio che a Trieste l’ Inno di Mameli dovrebbe venir sostituito, anche e soprattutto in occasione di visite ufficiali (ad esempio del presidente del Consiglio o del ministro per la Semplificazione) dall’ Inno “No go le ciave del portòn, triestino doc.”

Il presidente della Camera: “Nessuno da parte del governo può pensare di di poter esautorare il Parlamento dal diritto – dovere di controllare”.

 Come fa osservare Gianfranco Fini, è un problema che non nasce oggi, quello di come garantire l’ equilibrio tra ricorso ai decreti da parte del governo e possibilità di intervento da parte del Parlamento, preclusa in caso di maxiemendamenti coperti dalla fiducia. Ma “nessuno da parte del governo può pensare di non doversi confrontare con il Parlamento” nè di poter “esautorare il Parlamento dal diritto – dovere di controllare”.

Fini rileva che il tema, sul quale nei giorni scorsi ha auspicato un’ approfondita riflessione alla ripresa, “è una questione che riguarda governo e gruppi parlamentari, perchè tengo a ribadire che non è nata in questa legislatura, ma è nel dibattito politico da almeno due o tre legislature”.

“Ricordo che in quella passata, il Capo dello Stato, che era anche all’ epoca il Presidente Napolitano, si rivolse espressamente al governo dell’ epoca, per sottoporre all’ attenzione il problema del meccanismo che si determina nel momento stesso in cui il governo, legittimamente, presenta un maxiemendamento ad un decreto sul quale, altrettanto legittimamente, pone la questione di fiducia”.

Afghanistan, un nuovo handicap del governo. Umberto Bossi: “Sarebbe opportuno tornare a casa”

 E quindi, mentre la Lega chiede il ritiro delle truppe, il Pdl parla di una presenza “irrinunciabile” dei soldati italiani a Kabul. Calderoli chiede di ragionare sulla missione in Afghanistan, pur andando avanti fino in fondo, e di lasciare Libano e Balcani.

“Sull’ Afghanistan – dice il ministro – la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come Bossi. Prima o poi il mondo occidentale dovrà fare autocritica perchè la democrazia non si esporta e non si impone». In un’ intervista a Repubblica, l’ esponente leghista ammette di essere stato un tempo interventista, ma di avere fatto poi il mea culpa.

Arriva con La Russa la risposta del Pdl. “La presenza dei nostri militari in Afghanistan è imprescindibile. Lasceremo il Paese solo quando saranno garantite le condizioni di sicurezza, dice il ministro della Difesa. Il governo non pensa né può pensare al ritiro della missione. E le parole di un ministro di peso come Umberto Bossi (io li porterei a casa tutti) sono state dettate da uno slancio affettivo, un sentimento paterno”.

Frattini sottolinea come in Afghanistan servono elezioni credibili, e quindi con una reale partecipazione del popolo afghano. Quanto alla situazione nel Paese, il ministro ha aggiunto che “è noto che i nemici della democrazia cercheranno di colpire maggiormente durante il periodo di preparazione del voto. Tuttavia, continueremo a lavorare in Afghanistan per la sicurezza anche dell’ Italia e di Calderoli”.

Ma le affermazioni del leader della Lega e di Calderoli mettono in difficoltà il governo. Sia perché per la prima volta mostrano possibilità di spaccature sulle missioni militari all’ estero, sia perchè scoprono il fianco all’ opposizione: il Partito democratico invoca sicurezza per i militari e l’ Italia dei valori chiede di ridiscutere in Parlamento il senso della missione.

Estero. Continua la protesta iraniana per le vie di Teheran. Scontri

 In Iran si continua a chiedere l’ annullamento delle elezioni presidenziali, mentre il Consiglio dei guardiani della Costituzione ha convocato per sabato i candidati usciti sconfitti secondo i risultati ufficiali. Dopo aver dato la disponibilità ad un riconteggio dei voti, il supremo organo del Paese ha accettato di analizzare le 646 violazioni segnalate dai tre candidati, Mir Hossein Moussavi, Mehdi Karroubi e Mohsen Rezaei.

Il più votato dei tre, Moussavi, continua a guidare la mobilitazione della piazza e parteciperà personalmente alla nuova iniziativa chiesta ai suoi sostenitori: indossare abiti neri con fascia verde, il colore del candidato moderato, recarsi nella moschea più vicina per ricordare i sette morti della manifestazione di sabato e confluire poi nel centro di Teheran in quella deve essere ricordata come la giornata del lutto.

Centinaia di migliaia di di sostenitori di Mir Hossein Moussavi sono scesi nuovamente in strada ieri a Teheran per manifestare contro i risultati elettorali ufficiali. La maggior parte dei manifestanti è vestita di nero e porta in mano fiori bianchi, dato che Moussavi ha proclamato per oggi una giornata di lutto per i dimostranti uccisi.

Al vertice sull’ Ue di Napoli il Capo dello Stato: “Informazione, libertà e pluralismo fondamentali per la democrazia”

 I cittadini europei credono nella “libertà e pluralismo dell’ informazione”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ribadisce, al termine del vertice informale sull’ Ue di Napoli, uno dei principi portanti del progetto europeo. Nel suo intervento, ha sottolineato l’ attaccamento dei nostri popoli ai principi liberali e democratici. “Sono principi cardine”, ha detto. E sul voto: “Risultati non disastrosi, ma bisogna arginare l’ euroscetticismo”

Napolitano risponde a una domanda dei giornalisti sulla libertà d’ informazione e su quello che l’ Europa può fare per difenderla e promuoverla e, pur sottolineando che ognuno ha i suoi compiti e le sue prerogative, si dice convinto che bisogna avere fiducia nell’ attaccamento dei nostri popoli ai principi liberali e democratici su cui poggia la costituzione europea, non ultimi i principi di libertà e di pluralismo dell’ informazione.

Napolitano ha difeso con forza, pur senza entrare nel merito delle polemiche scatenate dall’ approvazione del ddl intercettazione, la libertà dell’ informazione. Riprendendo lo spunto offerto dalle parole del presidente tedesco Horst Kohler che ha spronato l’ Europa a difendere i principi di libertà e democrazia, Napolitano ha sostenuto che non possiamo aver dubbi sull’ importanza fondamentale dei principi che devono presiedere all’ attività di informazione dei paesi europei. Ma ha precisato di non poter forzare le prerogative che gli vengono attribuite dalla Costituzione.

Pacchetto sicurezza. Il Csm: alcune norme contrastano con diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione

 Il Csm si avvia ad esprimere un parere sostanzialmente negativo nei confronti del reato di clandestinità, contenuto nel ddl sicurezza approvato di recente alla Camera e in via di discussione al Senato.

“La norma – si legge nel parere redatto dalla Sesta Commissione di Palazzo dei Marescialli, relatori i consiglieri Antonio Patrono, Mauro Volpi e Livio Pepino – si presta a una pluralità di osservazioni critiche, che hanno come punto di partenza la constatazione ovvia dell’ eccezionale aggravio che la sua introduzione comporterebbe per l’ attività giudiziaria in generale, in considerazione dell’ imponenza quantitativa del fenomeno dell’ immigrazione irregolare nel nostro Paese, e ruotano attorno al rapporto tra vantaggi e svantaggi che ne deriverebbero”.

Non solo: secondo i consiglieri del Csm, infatti, alcune norme relative al reato di clandestinità andrebbero a confliggere con principi cardine e diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione. Ad esempio il fatto che i pubblici ufficiali abbiano l’ obbligo di denunciare lo straniero presente clandestinamente in Italia comporterebbe il rischio che quest’ ultimo, per timore di essere scoperto, non si avvalga della sanità pubblica o non denunci all’ anagrafe i figli.

“L’ esperienza giudiziaria – si osserva nel parere della Commissione, che oggi sarà al vaglio del plenum del Csm – evidenzia una inevitabile incidenza negativa del nuovo reato in tema di accesso a servizi pubblici essenziali relativi a beni fondamentali tutelati dalla Costituzione da parte degli immigrati non dotati, o non più dotati, di valido titolo di soggiorno”.

Secondo la nuova normativa, infatti, tutti i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio hanno l’ obbligo di denuncia in relazione alla cognizione funzionale di un reato procedibile d’ ufficio. Il rischio concreto è quindi – avvertono i consiglieri di Palazzo dei Marescialli – che si possano creare circuiti illegali alternativi che offrano prestazioni non più ottenibili dalle strutture pubbliche.

Dall’ altro lato, le norme sul reato di clandestinità, se approvate così come sono uscite da Montecitorio, darebbero vita al cosiddetto fenomeno dei bambini invisibili. L’ obbligo di esibire il permesso di soggiorno al momento della registrazione del nuovo nato, argomentano i consiglieri del Csm, si pone in contrasto con il diritto della persona minore di età alla propria identità personale e alla cittadinanza, da riconoscersi immediatamente al momento della sua nascita, determinando un’ iniqua condizione del figlio di genitori stranieri non regolari nel nostro territorio.

Il federalismo fiscale è legge. Il Senato approva in via definitiva il ddl

 Il ddl istituisce nove città metropolitane con poteri speciali per Roma Capitale, le cui funzioni saranno disciplinate da regolamenti del consiglio comunale che diventa “Assemblea capitolina”.

Con il federalismo fiscale arriva anche un nuovo fisco su misura per le autonomie territoriali. Ogni livello di governo dovrà assolvere a una serie di attività, alcune delle quali considerate fondamentali e per le quali, dunque, va garantito pari livello di servizio in tutto il Paese. Funzioni che Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane copriranno con tributi propri, compartecipazioni al gettito erariale e quote del fondo di perequazione: un mix tributario che consentirà entrate su misura ai diversi compiti ed alle esigenze.

Il ddl istituisce anche una bicameralina per rafforzare il potere di controllo del Parlamento sui decreti attuativi della delega. Una riforma che punta a chiudere in cinque anni con la spesa storica e i relativi trasferimenti statali alle Autonomie per passare al fabbisogno standard con totale responsabilità di entrata e spesa a livello locale.

Alemanno: per Roma si apre una nuova epoca
“Oggi diventa finalmente legge – afferma il sindaco di Roma in una nota – l’ attuazione prevista dall’ articolo 114 della Costituzione e per Roma si apre una nuova epoca che ci permetterà di prendere decisioni più rapide ed efficaci non solo per tutelare Roma Capitale d’ Italia, ma anche per rilanciare il suo ruolo internazionale. Un dato significativo è la condivisione della norma anche da parte del Pd che si è astenuto”.

Il messaggio di Napolitano per i 64 anni della Liberazione: “La Costituzione è fondamentale per tutti”

 “Il messaggio, l’ eredità spirituale e morale della Resistenza, della lotta per la liberazione d’ Italia, vive nella Costituzione, carta fondante della Repubblica, pietra angolare del nostro agire comune e della nostra rinnovata identità nazionale”. Così il 25 aprile il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, torna a ribadire il valore delle Festa della liberazione legata a quello della Costituzione.

Di fronte ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’ arma, e delle associazioni partigiane, il Capo dello Stato ha sottolineato che “nella Costituzione possono ben riconoscersi anche quanti vissero diversamente gli anni ’43 – ’45, quanti ne hanno una diversa memoria ed esperienza personale o per giudizi acquisiti”.

Disegno di legge. Sistema Casa Qualità: il provvedimento mira a un sistema unico per la qualità dell’ edilizia

 Continua nella Commissione Ambiente della Camera la discussione sul disegno di legge “Sistema casa qualità”, presentato dall’ onorevole Mauro Pili del Pdl. Il disegno di legge reca disposizioni che riguardano in particolare la valutazione e la certificazione della qualità dell’ edilizia residenziale.

Il provvedimento mira soprattutto ad istituire un sistema unico per la qualità dell’ edilizia, con l’ obiettivo di modernizzare le disposizioni esistenti garantendo sostenibilità ambientale e contenimento energetico. Non è escluso che i recenti avvenimenti abruzzesi possano aprile la strada ad emendamenti in materia antisismica.

Il disegno di legge promuove la tutela ambientale e degli ecosistemi, i principi fondamentali nell’ ambito delle materie di governo del territorio, di edilizia e di efficienza energetica cui deve far seguito l’ adeguamento delle norme regionali, nel rispetto delle competenze loro attribuite dalla Costituzione.

Piano Casa. L’ iter per gli aumenti di cubatura

 Grande attesa di professionisti e privati per l’ emanazione delle leggi regionali che daranno attuazione al Piano Casa. Dopo l’ accordo tra Governo e Regioni, rimangono da definire i dettagli tecnici per il via libera all’ aumento delle cubature. I progetti potranno essere presentati dopo l’ entrata in vigore delle norme.