Estero. Continua la protesta iraniana per le vie di Teheran. Scontri

di isayblog4 17 views0

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In Iran si continua a chiedere l’ annullamento delle elezioni presidenziali, mentre il Consiglio dei guardiani della Costituzione ha convocato per sabato i candidati usciti sconfitti secondo i risultati ufficiali. Dopo aver dato la disponibilità ad un riconteggio dei voti, il supremo organo del Paese ha accettato di analizzare le 646 violazioni segnalate dai tre candidati, Mir Hossein Moussavi, Mehdi Karroubi e Mohsen Rezaei.

Il più votato dei tre, Moussavi, continua a guidare la mobilitazione della piazza e parteciperà personalmente alla nuova iniziativa chiesta ai suoi sostenitori: indossare abiti neri con fascia verde, il colore del candidato moderato, recarsi nella moschea più vicina per ricordare i sette morti della manifestazione di sabato e confluire poi nel centro di Teheran in quella deve essere ricordata come la giornata del lutto.

Centinaia di migliaia di di sostenitori di Mir Hossein Moussavi sono scesi nuovamente in strada ieri a Teheran per manifestare contro i risultati elettorali ufficiali. La maggior parte dei manifestanti è vestita di nero e porta in mano fiori bianchi, dato che Moussavi ha proclamato per oggi una giornata di lutto per i dimostranti uccisi.

Al polso la gente porta la fascia verde dei sostenitori di Moussavi. “L’ onda verde non si fermerà”, “possiamo essere ciechi, sordi o muti, ma non siamo stupidi”, “il mio voto verde è diventato nero con il tuo nome falsificato”, sono alcuni degli slogan che risuonano nella piazza. I manifestanti chiamano gli altri cittadini di Teheran a raggiungerli, gridando: “Abbiamo un dolore comune che può essere curato solo tutti insieme”.

Intanto, l’ Associazione dei religiosi combattenti, che riunisce l’ Associazione del clero riformatore, ha chiesto l’ autorizzazione per organizzare sabato una grande marcia con l’ intervento il candidato uscito sconfitto dalle elezioni presidenziali in Iran. Da parte sua il governo non sta a guardare. La milizia popolare dei pasdaran ha chiesto di partecipare alla preghiera del venerdì a Teheran che sarà condotta dalla Guida suprema Ali Khamenei, esortando a “dissociarsi dai rivoltosi”.

Le forze di sicurezza continuano ad arrestare le voci contrarie. L’ ultimo illustre finito in manette è Ebrahim Yazdi, una delle voci liberali dell’ Iran, presidente del movimento per la libertà, arrestato mentre si trovava in ospedale per sottoporsi ad esami allo stomaco. Yazdi è stato ministro degli esteri nel primo governo rivoluzionario iraniano nel 1979.

Il Movimento per la libertà è una delle formazioni politiche che più si battono per le aperture democratiche nel Paese. In una intervista dopo il voto di venerdì e la proclamazione dei risultati, aveva dichiarato che questa è la crisi più grave degli ultimi trent’ anni. Il suo collaboratore ha riferito che sono sette in tutto i membri del Movimento tratti in arresto.

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