Mediazione civile: chiacchiere che stanno danneggiando gli indecisi
Secondo Pecoraro, presidente dell’ Associazione Nazionale per l’ Arbitrato & la Conciliazione (A.N.P.A.R.) fa bene il ministro Angelino Alfano, a non considerare le istanze di sparute minoranze di “caste” all’interno di “caste”, che chiedono di incontrarlo per indurlo a cambiare alcune regole in materia di mediazione civile. La promessa del Parlamento e del Governo fatta all’ Unione Europea di deflettere il carico pendente di circa sei milioni di giudizi è un obbligo, al quale non può venir meno nessuna persona onesta. Dice bene, anche il capo dell’ ufficio legislativo del Ministero della Giustizia – Dott.ssa Iannini, nell’ affermare che “al nuovo istituto giuridico si è voluta attribuire, sì una funzione deflattiva, ma anche farne espressione di una scelta culturale: superare le contrapposizioni offrendo alle parti la possibilità di trovare il modo più appropriato per risolvere una controversia, sulla base dei loro interessi più che dell’ affermazione dei loro diritti. L’ obiettivo è riuscire a risolvere con questo strumento le cause, ma anche dare un nuovo mercato alle professioni”.