Immigrazione clandestina: doppia condanna dall’Onu e dal Vaticano

Ferma condanna dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour e un nuovo stop da parte del Vaticano per la politica del governo italiano nei confronti degli immigrati clandestini.

L’ONU
La Arbour ha stigmatizzato la “recente decisione di rendere reato l’immigrazione illegale” e i recenti attacchi contro i rom e, intervenendo al Consiglio dell’Onu sui diritti umani riunito in sessione a Ginevra, ha affermato che “in Europa, le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti, contro l’immigrazione irregolare e minoranze indesiderate, sono una seria preoccupazione”.
“Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dai recenti attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano”, ha affermato la Arbour.
La delegazione italiana ha immediatamente preso la parola per esprimere “stupore” per il riferimento alla situazione in Italia, “un Paese da sempre in prima linea nella battaglia contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza”, ha affermato l’ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri.
La delegazione italiana ha inoltre precisato che l’Italia non ha ancora introdotto il reato di immigrazione clandestina e che il relativo progetto di legge deve essere ancora esaminato dal Parlamento.

Stop dei vescovi sui nuovi Cpt e iniziano i primi processi per il reato di clandestinità

“Più che tolleranza, rispetto ed accoglienza” ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinal Angelo Bagnasco, riferendosi agli ultimi episodi perpetrati ai danni degli immigrati. Molte delle vicende che agitano la vita politica italiana sono state al centro dell’incontro tra il cardinal Bagnasco ed i giornalisti svoltosi al termine della 58.ma plenaria della Cei.

Dal vertice della Polizia allarme impunità

Le forze dell’ordine non sono in grado di contrastare l’immigrazione clandestina, insomma, si sono fatti i conti senza l’oste. e se l’oste poi è uno che per mestiere fa il capo della polizia c’ da credergli. Ma questa che piaccia o meno è l’amara constatazione è del capo della polizia, Antonio Manganelli, che davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato ha ammesso che gli strumenti a disposizione non consentono un’azione adeguata. Parlando della rocriminalità, Manganelli spiega anche che “in Italia c’è un vero e proprio indulto quotidiano”.

Troppi indulti
Una situazione di ‘indulto quotidiano’, in cui la certezza della pena non esiste. Così la pensa Manganelli lamentando che l’incertezza della pena rende ‘assolutamente inutile’ la risposta dello Stato e ‘vanifica’ gli sforzi di polizia e magistratura. Quella che abbiamo è una situazione vergognosa’. Manganelli ha sottolineato anche l’impossibilità di contrastare l’immigrazione clandestina. Per spiegare le difficoltà, il capo della polizia cita alcuni dati ‘inquietanti’.

Benedetto XVI: Provo gioia per il nuovo clima politico

L’Italia “ha bisogno di uscire da un periodo difficile, nel quale è sembrato affievolirsi il dinamismo economico e sociale”.
Lo ha detto Benedetto XVI, parlando stamani all’assemblea della Conferenza episcopale italiana in Vaticano, e invocando “una nuova stagione per il Paese”.
“E’ diminuita – ha detto – la fiducia nel futuro ed è cresciuto invece il senso di insicurezza per le condizioni di povertà di tante famiglie”.
Papa Ratzinger ha espresso oggi “una particolare gioia” per i segnali di “un clima nuovo, più fiducioso e costruttivo” tra le forze politiche italiane e le istituzioni, “in virtù di una percezione più viva delle responsabilità comuni per il futuro della Nazione”. “Ciò che conforta – ha aggiunto – è che tale percezione sembra allargarsi al sentire popolare, al territorio e alle categorie sociali. E’ diffuso infatti – ha detto – il desiderio di riprendere il cammino, di affrontare e risolvere insieme almeno i problemi più urgenti e più gravi, di dare avvio a una nuova stagione di crescita economica ma anche civile e sociale”.

Rifiuti: La Campania tra proteste, rischio attentati e magistratura contraria al Decreto legge

 Il bastone e la carota, un metodo utilizzato da tuti in Campania, dallo Stato, dai cittadini che protestano, dalla magistratura. Fatto è che è chiaro che comincia ad esserci qualcuno che intende manovrare la legittima proptesta ed incanalarla nel solco della rivoltà violenta. E se tre bombole di gas da campeggio con attaccati petardi sono state lanciate contro il presidio delle forze dell’ordine a Chiaiano,è evidente che qualcuno mesta nel torbido. Se anche una certa magistratura stila un documento contro il decreto legge firmato dal governo contro l’emergenza rifiuti dove si contesta l’affidamento al procuratore capo di Napoli della competenza su tutti i reati riguardanti i rifiuti in Campania, arriviamo aalla follia. Il braccio della giustizia dello Stato che si ribella allo Stato stesso. Bell’esempio per i cittadini.

Caso ‘Primo Piano’: i politici commentano la scelta della Rai

L’approfondimento informativo del Tg3 “Primo piano” da ottobre slitterà di orario. L’attuale messa in onda, alle 23,20 passerà alle ore 24.00 e subito dopo il telegiornale sarà previsto uno stacco con una striscia satirica condotto da Serena Dandini.
E’ quanto deciso dal Cda Rai.
In un comunicato, il Tg3 spiega di non aver apprezzato “un Consiglio di amministrazione che alla fine del suo mandato, come ultimo atto, non esita a ridimensionare drasticamente l’informazione del Tg3” e chiarisce che i giornalisti del Tg3 dicono “no al progetto”: “Siamo disposti – si legge- a discutere su tutto ma non siamo disposti a vedere relegata l’informazione del Tg3 nel cuore della notte”.

Da Papa Benedetto XVI un duro attacco alla legge 194

Duro attacco del Papa, Benedetto XVI alla Legge 194. “Occorre aiutare con le leggi la famiglia per facilitare la sua formazione e la sua opera educativa”. Lo ha chiesto il Papa, nell’udienza ai rappresentanti del Movimento per la vita, ricevuti a 30 anni dalla approvazione della legge 194 sull’aborto. “L’aver permesso di ricorrere all’interruzione della gravidanza, non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e famiglie, ma ha aperto una ulteriore ferita nella società”.