E’ indubbiamente il giorno del “trionfo” napoletano per Berlusconi. Almeno per quanto riguard ala “monnezza”. “Oggi a Napoli sarò orgoglioso di annunciare e di fare constatare che non ci sono più i rifiuti per le strade”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando all’assemblea di Coldiretti. Il premier ha ricordato di essersi “assunto il rischio di garantire la risoluzione della tragedia dei rifiuti, garantendo che si sarebbe trovata una soluzione entro il mese di luglio. ” In tre anni la soluzione definitiva”.
Ora – prosegue Berlusconi – dovranno essere messe in campo “una serie di iniziative” per far cambiare l’immagine dell’Italia nel mondo. “Dovremo far conoscere la situazione a tutto il mondo. Occorre trovare il modo per far passare sulle tv di tutto il mondo le immagini di Napoli riportata al grado di civiltà che le compete”.
“Signor Presidente, onorevoli colleghi, pur se la mia presenza in quest’Aula è stata richiesta dalla Conferenza dei presidenti di gruppo, considero comunque per me un grande onore prendere oggi la parola in questa sede. Vi ringrazio per la vostra cortesia e chiedo la vostra attenzione per avere la possibilità di formulare alcune considerazioni che non sono limitate all’atto Camera n. 1386-A, ma sono estese ad un campo più generale. L’azione di politica economica del Governo è mirata a due obiettivi essenziali: la stabilizzazione triennale del bilancio pubblico della Repubblica e la costruzione di una migliore piattaforma istituzionale e legale per lo sviluppo industriale.Più in particolare, la stabilizzazione triennale dei conti pubblici, operata con il decreto-legge oggi in discussione, si caratterizza in base a due elementi essenziali: la concentrazione della manovra prima dell’estate e la sua proiezione triennale. In questi termini emergono simmetricamente due caratteri di novità. Si interrompe una tradizione di storia finanziaria tipica di questo Paese, che per tanti versi possiamo ora considerare negativa e che ha portato il Paese ad avere il terzo debito pubblico del mondo senza avere la terza economia del mondo. Si tratta di una tecnica di bilancio che in questi anni ha portato la stagione di bilancio ad estendersi per nove mesi su dodici. La stagione, infatti, iniziava a luglio con il DPEF, proseguiva con un non sopito dibattito durante l’estate, successivamente si avevano i tre mesi della finanziaria, due mesi di tregua e poi, di nuovo, con la trimestrale di cassa, il dibattito sulla presunta necessaria manovra correttiva. Questa tecnica è stata causa di instabilità, di non credibilità e di un eccesso perverso di spesa pubblica alimentato dalla non naturale, per l’estensione nel tempo, competizione politica.
Giro di vite per limitare le assenze ingiustificate dei dipendenti pubblici.
L’ennesima bufera in casa PDL. Questa volta il pomo della discordia è la riforma della giustizia e i due avversari sono il premier Silvio Berlsuconi e il super leghista Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione . Tra due è nata una dura polemica: Berlusconi proclama di voler procedere già da settembre alla riforma della giustizia. Calderoli frena, anche perché gli accordi presi con il Carroccio sono altri: “prima di tutto il federalismo fiscale”. Anzi il ministro è più preciso e parla di agenda politica: “Abbiamo fatto una tabella temporale delle riforme e in quella tabella la riforma della giustizia non c’è. Questo non vuol dire che non si farà, ma viene dopo”. E avverte il Cavaliere: “In autunno abbiamo il federalismo fiscale, il codice delle autonomie e poi la finanziaria. A seguire, la riforma costituzionale. Una riforma della giustizia ci può anche stare, ma il 2008 è piuttosto pieno…”. Insomma per la Lega la riforma della giustizia può aspettare, ma Berlusconi ripete: “Vado avanti. Mai stato determinato come adesso. Serve una riforma della giustizia dalle fondamenta”.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni accoglie favorevolmente la norma, inserita nella Finanziaria, che prevede la rilevazione delle impronte digitali a tutti i cittadini dal 2010 ma precisa che questo “non supera l’ordinanza sul censimento nei campi nomadi”, che quindi non verrà ritirata. “Tutto ciò che va nel segno di garantire maggiore sicurezza va benissimo”, spiega Maroni. Con la norma inserita in finanziaria, “il sistema della sicurezza avrà maggiori informazioni non solo per quanto riguarda i criminali, non solo per quanto riguarda le identificazioni di chi è sconosciuto, cioè coloro che vivono nei campi nomadi, ma anche un’identificazione più certa per chi è già conosciuto, i cittadini italiani iscritti all’anagrafe. L’iniziativa dà più strumenti per avere le certezze che servono per garantire sicurezza. E’ una norma che approvo in pieno, ma che non cambia nulla rispetto all’azione che stiamo facendo perchè questa è un’azione che stiamo facendo adesso per riconoscere e dare un’identità a chi un’identità non ce l’ha: non sappiamo chi c’è nei campi nomadi”. “Perchè dovrei ritirare l’ordinanza? E’ un’ordinanza che riguarda il censimento nei campi nomadi per ottenere l’identificazione di chi c’è. Si fa attraverso i rilievi fotosegnaletici, tra cui le impronte digitali.
Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno terminato l’esame del decreto legge della manovra e hanno dato il via libera al mandato ai relatori.