Brunetta annuncia il giro di vite sui dipendenti pubblici

di isayblog4 11 views0

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Giro di vite per limitare le assenze ingiustificate dei dipendenti pubblici.
D’ora in poi la visita del medico fiscale “è sempre obbligatoria anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno”. Lo stabilisce una circolare firmata dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta.
La circolare del ministro (che è stata indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni per fornire indicazioni sull’applicazione della nuova disciplina e inviata alla Corte dei conti per la registrazione) chiarisce, in particolare, che la richiesta di visita fiscale “é sempre obbligatoria, salvo particolari impedimenti del servizio del personale derivanti da un eccezionale carico di lavoro o urgenze della giornata”.
La visita fiscale, quindi, dovrà essere richiesta dalle amministrazioni “anche nel caso in cui l’assenza sia limitata ad un solo giorno”.

Il medico, inoltre, potrà bussare alla porta con meno limitazioni di orario. Si ampliano infatti le ore in cui potrà essere effettuata la visita: la norma, “innovando rispetto alle attuali previsioni negoziali – scrive Brunetta nella circolare – prevede un regime orario più ampio per la reperibilità al fine di agevolare i controlli”.
Ma, oltre ai controlli, la stretta sulle assenze andrà a toccare anche il portafoglio. Ad ogni malattia, nei primi giorni di assenza, indipendentemente dalla durata, si applica la decurtazione della retribuzione, ovviamente non su tutte le voci dello stipendio. Potrà essere tagliata “ogni indennità o emolumento, aventi carattere fisso e continuativo” e “ogni altro trattamento economico accessorio”. Non saranno invece toccati: il trattamento economico tabellare iniziale, la tredicesima, l’anzianità e gli eventuali assegni ad personam.

Le assenze per malattia superiori a 10 giorni e, a prescindere dalla durata, alla terza assenza ogni anno, dovranno invece essere giustificate con un certificato medico rilasciato da struttura sanitaria pubblica o dai medici convenzionati, e non da un medico non convenzionato con il servizio sanitario nazionale.

La circolare fornisce inoltre indicazioni alle amministrazioni sull’incidenza delle assenze dal servizio ai fini della distribuzione dei fondi per la contrattazione collettiva, ribadendo i principi in materia di premialità e chiarendo che comunque nessun automatismo è consentito nella distribuzione delle somme. In particolare, i compensi di produttività potranno essere percepiti “solo in misura corrispondente alle attività effettivamente svolte e ai risultati conseguiti” e nell’erogazione dei compensi incentivanti “deve essere esclusa ogni forma di automatica determinazione del compenso o di erogazione a pioggia”.
In pratica, se si fanno assenze non si ha diritto, in quota parte, ai premi economici dovuti alla produttività. Non si parla comunque solo di assenze per malattia. I contratti collettivi, d’ora in poi, dovranno quantificare i permessi retribuiti spettanti stabilendo sempre un monte ore massimo, al fine di “impedire distorsioni nell’applicazione delle clausole e delle disposizioni che prevedono permessi retribuiti, evitando che i permessi siano chiesti e fruiti sempre nelle giornate in cui il dipendente dovrebbe recuperare l’orario”.

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