Come si vota all’estero

ELEZIONI 2008: A ciascun elettore, la Cancelleria Consolare o l’Ambasciata invierà per posta, entro il 26 marzo, un plico contenente: un foglio informativo su come votare, il certificato elettorale, la

Elezioni politiche: sezioni e corpo elettorale

Il Viminale comunica i dati provvisori sul corpo elettorale elaborati sulla base della revisione straordinaria effettuata a 45 giorni dalle elezioni. Elettori sul territorio nazionale: 47.295.978 per la Camera dei

La Cei gradirebbe la modifica della legge elettorale

La Conferenza Episcopale scende in campo sulla politica, anche se ufficialmente non si schiera, come è ovvio. I vescovi italiani, però, chiedono di cambiare la legge elettorale. “Il sistema di voto deve tornare a dare più democrazia al Paese ed è necessario che il prossimo Parlamento modifichi l’attuale legge elettorale, tornando a dare al cittadino la possibilità di scegliere i suoi rappresentanti”, ha precisato la Conferenza episcopale italiana, riferendosi alle liste bloccate previste dall’attuale normativa.

Italiani all’estero, il voto per corrispondenza

 Entro il 26 marzo 2008, i cittadini italiani stabilmente residenti all’estero e iscritti nelle liste elettorali della circoscrizione Estero, riceveranno un plico contenente un foglio informativo che spiega come votare.

Nello stesso incartamento sarà presente il certificato elettorale, la scheda elettorale (due per chi ha 25 anni e può votare anche per il Senato), una busta completamente bianca, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, le liste dei candidati della propria ripartizione.

In 150 righe, il programma di governo per Roma presentato da Rutelli

 Roma è profondamente cambiata dalla metà degli anni ’90. La città accusata di essere inefficiente e “ladrona” è cresciuta per ricchezza prodotta, nuovi posti di lavoro, servizi, infrastrutture, cultura, turismo. Non è più una città in crisi, ripiegata su se stessa. Oggi ha nuove sfide da affrontare. E nuovi problemi da risolvere. Noi ci candidiamo a guidare, con Francesco Rutelli Sindaco, la Capitale d’Italia. Intendiamo proseguire e sviluppare il cammino positivo di questi anni del centrosinistra con Walter Veltroni. E affrontare e risolvere a viso aperto problemi e difficoltà. Abbiamo un’idea di Roma, un’idea del futuro di questa nostra metropoli. La vogliamo moderna, innovativa. La vogliamo umana, rispettosa delle attese e delle preoccupazioni di tutte le sue cittadine e i suoi cittadini. La vogliamo orgogliosa, creatrice di opportunità, di coesione, di fiducia. Condurremo una nuova stagione di cambiamento, con lealtà e spirito di squadra. Ricercheremo una larga partecipazione, il coinvolgimento della società civile e delle realtà associative perché possano essere informati e partecipi dei processi decisionali.

Veltroni e Berlusconi intervengono al Forum della Confcommercio a Cernobbio

Sono stati Walter Veltroni e Silvio Berlusconi i protagonisti della seconda giornata del Forum Confcommercio di Cernobbio. Il primo ad intervenire, in mattinata, è stato il candidato premier del Partito Democratico Walter Veltroni che si è rivolto all’assemblea sottolineando l’importanza di trovare soluzioni “dialogando con le più importanti categorie produttive del Paese”. Il candidato premier del Partito Democratico ha sottolineato che da troppi anni, cioè dall’avvento dell’euro, l’Italia non conosce una stagione riformista. Una situazione, secondo Veltroni, che è destinata a durare se il 14 aprile dovesse uscire dalle urne un Senato “bloccato” con conseguente impossibilità di governare per chiunque vinca.

Pdl: via dal Libano e torniamo in Iraq

Sulla politica estera dell’Italia – nel giorno in cui riesplode il dramma del Tibet – manca una visione bipartisan e la questione dell’impegno militare e civile dal Libano all’Afghanistan contribuisce a infiammare la campagna elettorale. Ad accendere la miccia è stato l’iper atlantista Antonio Martino, già ministro della difesa nel governo Berlusconi, pronosticando un rovesciamento della linea fin qui tenuta nelle linee guida della politica estera. “Cambio delle regole d’ingaggio per i nostri soldati impegnati in Libano” che avranno mani più libere, meno peace keeping e più peace enforcing; “istruttori in Iraq e più uomini in Afghanistan”.

La ricetta di Berlusconi contro la precarietà? Sposare un milionario

 La ricetta di Berlusconi contro la precarietà? Semplice: sposare un milionario. Il candidato premier del Pdl, noto per il suo spiccato senso dell’umorismo, non ha trovato di meglio che rispondere con questa battuta – se così la vogliamo definire – ad una precisa domanda postagli da una ragazza durante la trasmissione “Punto di Vista” su Rai2.

“Come è possibile per le giovani coppie mettere su famiglia senza la sicurezza di un posto di lavoro, di un reddito fisso?”, domanda la ragazza. “Io, da padre, le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere. E credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere”, la replica del Cavaliere.