Gardini: “Altroché risanamento, il beau geste di Visco di non ricandidarsi è una beffa”

 “Altroché risanamento! Prodi lascia i conti pubblici peggio di come li ha trovati. Nel 2006 il governo Berlusconi lasciò un deficit netto al 2,6% (poi appesantito da una tantum di spese decise da Prodi). Il governo guidato dal presidente del Partito democratico, ne lascia uno al 3%. E per riuscire nell’impresa ha aumentato la pressione fiscale diretta e quella non calcolata nelle statistiche ufficiali, quella degli enti locali, rendendo sempre più poveri gli italiani.

Negli ultimi venti mesi, i cittadini hanno pagato più tasse ed il risanamento non solo non si è avvicinato, ma rischia di allontanarsi. Con l’eventualità che se a maggio l’Italia potrà uscire dalla procedura di deficit eccessivo, avviata dalla Commissione Ue nel 2005, a giugno ci rientrerà. Grazie al presidente del Pd ed alle tasse.”

Elezioni per chi è all’estero

 Italiani temporaneamente all’estero, chi può votare e come? Appartenete a Forze Armate, Polizia o siete dipendenti delle amministrazioni dello Stato, professori universitari o ricercatori? Ecco le procedure da seguire per le prossime elezioni.Come si apprende dal Portale nazionale del Cittadino, Italia.gov, sono state fissate infatti le regole per consentire il voto anche ai cittadini temporaneamente all’estero.

Potranno esercitare il diritto di voto fuori dai confini nazionali i cittadini che appartengono alle Forze Armate e alle Forze di Polizia impegnate nello svolgimento di missioni internazionali. Nel caso di dipendenti delle Amministrazioni dello Stato, la durata della loro permanenza all’estero deve essere superiore a sei mesi; se ci sono familiari conviventi, questi ultimi non devono essere iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero.

Domande e risposte. Qual è la legge elettorale in vigore in Italia?

 La legge elettorale in vigore è basata sul sistema proporzionale: in base a questo sistema ogni partito ottiene tanti deputati e senatori in relazione alla percentuale dei voti ricevuti.
Ogni partito si può presentare alle elezioni da solo o come parte di una coalizione indicando, attraverso le liste elettorali, i nomi dei propri candidati deputati e senatori. Questa legge elettorale prevede un premio di maggioranza e degli sbarramenti per ottenere i seggi in Parlamento.

Alla Camera il sistema elettorale proporzionale è stato adottato dal 1946 al 1993 per essere poi reintrodotto nel 2005, dopo un periodo di maggioritario. Al Senato invece è sempre stato in vigore il sistema proporzionale.