“Quelle sull’ election day sono polemiche fuori luogo. Mi dispiace che sia stata considerata una debolezza del presidente del Consiglio e del Popolo della Libertà, ma abbiamo ceduto alla richiesta di un partito della maggioranza e se non avessimo accettato avrebbe fatto cadere il governo”. È quanto ha detto ai giornalisti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mentre era in corso l’ inaugurazione di una scuola a Poggio Picenze.
In un momento in cui c’ è da gestire il sisma in Abruzzo, la presidenza del G8 e la crisi economica sarebbe stato da irresponsabili far cadere il governo. Così il presidente del Consiglio ha parlato della scelta della maggioranza di non fare l’ election day. Il premier ha spiegato che il Pdl è favorevole all’ approdo al bipartitismo. “Ma – ha sottolineato – avremmo avuto, a seguito di una situazione per noi favorevole, il risultato di far cadere la maggioranza di governo. Dunque anche qui abbiamo dovuto rinunciare a quello che per noi era un fatto positivo”.
La Sardegna si prepara ad andare alle urne in anticipo di sei mesi rispetto alla naturale scadenza della XIII legislatura apertasi nel 2004. Il presidente della Regione Renato Soru ha infatti confermato le proprie dimissioni nel lungo dibattito in Consiglio regionale incentrato sulla crisi aperta lo scorso 25 novembre. Per lo scioglimento dell’Assemblea legislativa sarda si dovrà comunque attendere la scadenza dei 30 giorni (il prossimo 25 dicembre) e poi sarà il vicepresidente Carlo Mannoni (attuale assessore dei Lavori Pubblici) a traghettare l’esecutivo alle elezioni di febbraio, data più probaibile 15-16.
“In Abruzzo insieme al presidente Gianni Chiodi ha vinto il Popolo della Libertà”. Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl. “Dopo le elezioni del 13 e 14 aprile noi abbiamo creduto nella strada intrapresa e siamo andati avanti. Gli elettori ci hanno premiato, perché il dato che si sta consolidando attesta il Pdl e le liste in transizione verso il Pdl, i cui eletti confluiranno nello stesso gruppo consiliare, attorno al 46%, a fronte del 41,6% delle politiche e del 30% delle scorse elezioni regionali. Chi come il Pd ha scelto di tornare indietro, riproponendo una coalizione rissosa e succube di forze che disprezzano le istituzioni, è stato sonoramente sconfitto.
I risultati delle regionali in Abruzzo, dove le elezioni anticipate provocate dall’arresto del presidente della regione Ottaviano Del Turco vedono prevalere la destra in una competizione in cui quasi un abruzzese su due è rimasto a casa, devono spingere il Pd sulla strada del cambiamento. Ne è convinto il segretario del PD, Walter Veltroni: “C’è malessere, stanchezza e critica, anche nei nostri confronti. Dobbiamo fare di più sulla strada della moralizzazione della vita pubblica e sulla questione etica. Bisogna intervenire con grande determinazione. Meglio pagare un prezzo elettorale subito ma garantire un futuro al riformismo e al Pd senza comprometterlo”.
Le stime sul peggioramento degli ordinativi e della produzione industriale, unite «alla debolezza del terziario, secondo il Centro studi Confindustria «sono coerenti con un calo del Pil dello 0,8% nel trimestre in corso». I dati di contabilità nazionale diffusi dall’Istat, spiegano gli economisti di Viale dell’Astronomia «certificano ufficialmente l’entrata in recessione dell’economia italiana come ampiamente annunciato.