Roma – Anche sulla capitale, come nel resto d’Italia, l’onda lunga della vittoria di Berlusconi si sta abbattendo sul centrosinistra. Roma, città storicamente amministrata dalla sinistra, ma non certo di sinistra, va al ballottaggio. E ci va con lo stesso candidato punito dagli elettori solo 2 anni fa. Il duello del 27-28 aprile con il candidato del Pdl Gianni Alemanno, si annuncia difficile per le condizioni diverse rispetto a due anni fa, quando l’esponente di An si fermò al 37% nel primo turno. Conteranno quindi anche possibili apparentamenti o comunque i voti di candidati che finiscono fuori dal gioco al primo turno. Storace (al 3,4%) ha annunciato che giovedì, dopo aver convocato l’esecutivo nazionale de La Destra, scioglierà le riserve in merito a un possibile appoggio del suo partito ad Alemanno nel caso di un secondo turno di votazioni. Mentre l’Udc, secondo quanto detto da Casini, potrebbe decidere a chi dare il suo appoggio con «primarie aperte a tutti gli iscritti». Un’idea che piace al candidato sindaco del Pd. «Penso che potranno venire sulla mia candidatura – sostuiene Rutelli -, ho fiducia. È giusta l’idea di fare le primarie, ma lo vedremo con i risultati definitivi».
Fini: Possibilità di en plein con Alemanno al Campidoglio
“Ci siamo presi la grandissima soddisfazione di dare lo sfratto esecutivo alla sinistra. Ora c’è la possibilità concreta di fare l’en plein con la vittoria di Gianni Alemanno al Campidoglio”.