Silvio Berlusconi ha organizzato una nuova cena a Villa Madama con i rappresentanti delle principali banche che operano in Italia. È “l’ Italia del fare” quella che il presidente del Consiglio riunisce nei saloni con i soffitti a volta del palazzo cinquecentesco, progettato da Raffaello Sanzio alle pendici di Monte Mario. Sono gli uomini e le donne che dovrebbero aiutarlo a “trovare una soluzione” alla crisi. Ai quali rivolge un appello: “Aiutate le imprese”. Il premier ha anche chiesto ai presenti suggerimenti su quanto possa fare il governo di più rispetto a quanto ha già fatto, citando i 12 miliardi di euro stanziati per i Tremonti – bond.
Economia
Il nuovo piano di Berlusconi: le licenze sostituite da perizie giurate di un tecnico
Una norma che da sola sarebbe un volano enorme per l’ edilizia e le attività collegate. Berlusconi ha elaborato un piano in due fasi. Primo: una bozza di progetto di legge da smistare e far approvare a tutte le Regioni del centrodestra, in testa Veneto, Lombardia e Sicilia, per consentire di aumentare la cubatura delle abitazioni esistenti. Secondo: un provvedimento giuridico da varare in Consiglio dei ministri, che riformuli buona parte della normativa nazionale in materia, snellendo le procedure e modificando il rapporto fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione in tema di costruzioni. Sta gestendo l’ idea con i suoi più stretti collaboratori, ha coinvolto nel progetto i ministri Tremonti, Sacconi, Matteoli, Fitto e Alfano. L’ intenzione è dare una scossa all’ economia che ricordi quella del Dopoguerra e consenta il rinnovamento edilizio del Paese. A Palazzo Chigi il Cavaliere non ha dato dettagli ma ha detto che “quando l’ edilizia va, tutto il resto va di conseguenza”.
Piano casa, no di Franceschini: il leader del Pd boccia la proposta di Berlusconi
“C’ è assolutamente bisogno di far ripartire l’ economia e le imprese, rimettere in moto gli artigiani, perché gli italiani non avendo soldi non spendono più – ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini – . Ma la proposta del governo è senz’ altro uno sbaglio, una specie di cementificazione dell’ Italia e per di più campata in aria”. Per Franceschini si tratta di una proposta un po’ sulla luna perché “Berlusconi parla di aggiungere due, tre stanze alle ville e dimostra così di non sapere come vivono gli italiani che stanno in condomini al terzo o quarto piano, dove aggiungono le stanze sul pianerottolo”. Secondo il segretario del Pd perciò questo nuovo piano per l’ edilizia è pericolosissimo soprattutto in Italia perché “quello che ci rende unici nel mondo è il paesaggio, i nostri centri storici. Così, invece, si rovina il territorio, quindi la proposta è bocciata: è come se un paese arabo bruciasse il petrolio”.
Il nuovo piano di Berlusconi: liberalizzare l’ edilizia
“Il piano per l’ edilizia avrà effetti straordinari e non ci saranno abusi”. Silvio Berlusconi ne è convinto: “Se riparte l’ edilizia, riparte tutta l’ economia”. E per questo ha deciso che una delle mosse per dare nuova carica ad un sistema economico ingessato dalla crisi internazionale deve necessariamente passare per maggiori liberalizzazioni nel campo delle nuove costruzioni. Di qui la scelta di varare un piano ad hoc. L’ idea del premier ha subito fatto scattare più di un campanello di allarme tra chi considera l’ allentamento dei vincoli burocratici ipotizzato dal Cavaliere come una sorta di via libera alla deturpazione del paesaggio. Ma è stato lo stesso Berlusconi, nel corso di una pausa di shopping per le vie del centro di Roma, a parlare con i cronisti spiegando che il provvedimento sarà esaminato venerdì dal consiglio dei ministri, che questo avrà “effetti straordinari” ma che non ci saranno abusi.
Il ministro Brunetta: pensioni, la soluzione è vicina
La riforma delle pensioni, con un innalzamento graduale fino a 65 anni dell’ età pensionabile per le donne, sembra ormai in dirittura d’ arrivo. A fare chiarezza sul tema è stato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. “Nell’ arco di qualche settimana – ha puntualizzato Brunetta – l’ Italia troverà un percorso per la soluzione sulle pensioni delle donne nel pubblico impiego e sarà con tutta probabilità un adeguamento flessibile e progressivo nell’ arco di un decennio”. Con questa soluzione Brunetta punta ad andare incontro in modo morbido alla sentenza della Corte di Giustizia Ue, secondo cui l’ Italia deve innalzare l’ età pensionabile delle donne nel pubblico impiego a 65 anni. Brunetta cerca la soluzione più equa possibile, visto che, dice il ministro, “la donna è già discriminata sul posto di lavoro, viene discriminata se fa un figlio, fa meno carriera e più lavori. Per tutta ricompensa viene mandata prima in pensione, con un assegno più basso e le si chiede di curare i genitori anziani o assistere i nipoti”.
Bersani. Tre progetti per salvarci dalla crisi
Pierluigi Bersani, ex ministro nel governo Prodi, non dice no al piano casa di Berlusconi, ma avanza proposte alternative. «Il governo propone una via che può scardinare l’ Italia. Se il punto – col piano casa – è attivare il settore costruzioni ed edilizia, faccio una controproposta: attiviamo una sorta di tridente. Primo: i cantieri locali. Sbloccando un po’ di soldi per le grandi opere e mettendo un po’ di libertà al patto di stabilità dei Comuni, apriamo mille cantieri locali per manutenzione di scuole, strade, sovrappassi, rotonde, qualunque cosa ci sia da fare e che possa partire in sei mesi. Secondo: le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. Potenziamole. Il governo le aveva stoppate e le ha comunque complicate, ma sono la prova che si può attivare l’ edilizia senza stravolgere le regole. Terzo: fare finalmente il piano casa pubblico. Questo governo ha bloccato soldi che avevano stanziato Prodi e Di Pietro, assieme alle Regioni: sono sempre lì, aspettano di essere investiti».
Umberto Bossi mette i paletti agli aiuti alle banche
Perfetta sintonia sulle banche tra il ministro delle Riforme e il responsabile dell’ Economia. Bossi è d’ accordo per gli aiuti a condizione che servano alle imprese. Anche per Tremonti è necessario un sistema di controllo: “Non salveremo i banchieri falliti, ma le famiglie”, dice. Intanto è in programma per mercoledì prossimo l’ incontro tra il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, e i prefetti per l’ istituzione degli Osservatori periferici per il controllo del credito. “Lo Stato incoraggia e tutela il risparmio, disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”. Tremonti cita testualmente l’ articolo 47 della Costituzione, parlando a proposito del provvedimento per l’ istituzione dei bond patrimoniali a favore delle banche.
Silvio Berlusconi: “l’ assegno per i disoccupati sarebbe una licenza a licenziare”
Il governo boccia la proposta del Pd di un fondo attraverso cui erogare sussidi per coloro che perdono il lavoro a causa della crisi economica, ma il premier illustra i motivi della sua contrarietà all’ assegno di disoccupazione e lo definisce una misura che equivarrebbe alla “libertà di licenziare”. Le aziende, cioè, in presenza di un “ombrello” protettivo garantito dal governo, potrebbero affrontare con maggiore leggerezza i ridimensionamenti dei propri organici in un periodo non particolarmente facile. A questo proposito, tuttavia, il capo del Pdl ha spiegato che la crisi esiste, ma è vissuta sui media in maniera più drammatica della realtà. “Considero dannoso, dice, che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico. È una crisi pesante, ma l’ aggettivo tragico è esagerato”.
Lega: tetto agli stipendi dei manager
Alla vigilia dell’ incontro tra le banche e il Tesoro proprio per parlare di aiuti di Stato, la Lega mette dei paletti e fa sapere, attraverso la senatrice Rosi Mauro, che la parola aiuto deve essere associata ad un contenimento delle retribuzioni dei manager: non più di 350 mila euro l’ anno. La proposta è stata presentata come emendamento al ddl sul lavoro collegato alla Finanziaria. L’ Abi, parte in causa, si chiude in un mutismo diplomatico, ma la politica – sia pur con varie sfumature – trova che ci sia una moralità intrinseca nella proposta della senatrice leghista.
L’ assegno di Franceschini: un boomerang
L’ assegno di disoccupazione per tutti è una carta che il leader del Pd ha giocato dopo l’ intesa tra governo e regioni rosse sulla tutela dei disoccupati delle Pmi: una mossa che non gli era andata giù. L’ ingresso del Pd nel populismo deciso e attuato da Dario Franceschini con la sua proposta “un assegno di disoccupazione per tutti” non è un bel segnale. Ma è il segno della debolezza di pensiero delle classi dirigenti dell’ opposizione. Perché la linea non è affatto di Franceschini, né della vecchia o della nuova segreteria del Pd. Il neoleader del partito si è limitato a far proprio e a rilanciare in grande stile, come sua prima proposta politica di rilievo, quanto da oltre sei mesi lo stato maggiore della Voce.info proponeva.