Regione Lombardia. Approvato il Dpefr anticrisi per il rilancio dell’ economia. Varato il documento di programmazione

 Soddisfatti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l’ assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi. Il Consiglio regionale ha approvato il Documento di programmazione economico – finanziaria (Dpefr) 2010, l’ ultimo di questa legislatura.

“Il documento di programmazione approvato – commentano il presidente e l’ assessore – si inserisce in un contesto finanziario e sociale molto delicato. Per questo abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sulle misure anticrisi e sul rilancio dell’ economia che porta con sé un miglioramento della qualità della vita. Tanto possiamo fare e altrettanto potremmo fare se continueremo senza indugio a perseguire l’ attuazione del federalismo fiscale e del regionalismo differenziato. Si tratta di elementi essenziali per valorizzare le potenzialità delle Regioni”.

“La politica e le istituzioni – proseguono Formigoni e Colozzi – si trovano ora di fronte ad una vera e propria sfida. Il primo traguardo che ci poniamo è quello di generare fiducia. Le famiglie lombarde non sono e non saranno lasciate sole, a cominciare da quelle numerose o che devono affrontare gravosi impegni di cura per la propria salute”.

“Il Dpefr – aggiungono il presidente Formigoni e l’ assessore Colozzi – prevede inoltre uno sforzo considerevole per la programmazione degli interventi legati a Expo 2015, una profonda revisione del rapporto fra la Giunta e il sistema regionale, un rafforzamento del ruolo della Regione nel coordinamento della finanza pubblica lombarda, un impegno costante nel settore della semplificazione amministrativa”.

I contenuti del Dpefr sono stati condivisi con i membri del Patto per lo Sviluppo, della Conferenza delle Autonomie e con le segreterie dei Tavoli territoriali di confronto, cioè con i soggetti istituzionali e sociali del sistema lombardo. Il Dpefr 2010 si inserisce in un contesto contrassegnato dalla crisi finanziaria mondiale e dai suoi effetti negativi sull’ economia reale. Per questo, il Documento concentra la propria attenzione sugli impegni per fare fronte alla crisi.

Tremonti: “Il sistema economico italiano tiene. L’ Italia non è in declino”

 Il sistema economico italiano va anche meglio rispetto ad altri paesi europei. Questo indica che la scelta di fiducia e prudenza fatta dal governo ha portato buoni risultati. Il ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti, nel corso della replica in Senato sul Dpef, torna a criticare i teorici del declinismo e sottolinea che l’ Italia ha retto bene l’ urto della crisi.

Ieri mattina la Camera ha votato sì alla risoluzione Pdl – Lega, presentata identica sia alla Camera che al Senato, che impegna il governo ad attuare il Dpef e fissa i saldi della Finanziaria. La risoluzione di maggioranza è stata approvata con soli 10 voti in più della maggioranza richiesta ed appena 21 di scarto dall’ opposizione. I sì sono stati 254 contro la maggioranza richiesta di 244 e a fronte dei 344 deputati di Pdl e Lega che contano a Montecitorio. I voti contrari al Dpef dell’ opposizione sono stati 233: solo 21 in meno di quelli a favore.

Michele Vietti, capogruppo vicario Udc alla Camera dei Deputati, punta il dito: “Evidentemente le crepe politiche tra partito del Nord e partito del Sud stanno minando la granitica autosufficienza del Governo. Così è chiaro perché il decreto Anticrisi non tornerà ad agosto alla Camera”.

Per il Pd il Dpef testimonia l’ assoluto disastro a cui la scellerata gestione del governo Berlusconi ha portato il Paese. Anna Finocchiaro, Presidente dei senatori del Pd, afferma: “Basta guardare lo stato dei conti pubblici e il costante aumento della pressione fiscale, i saldi tutti negativi, una spesa pubblica assolutamente fuori controllo”. “Nel Dpef non ci sono proposte di alcun genere relativamente alle riforme essenziali per il Paese” rincara Alfonso Mascitelli, capogruppo dell’ Italia dei Valori in Commissione Bilancio al Senato.

Silvio Berlusconi impone una tregua per il Piano Sud

 “Viviamo un divario profondo nel Paese e la svolta che chiediamo ancora non la vedo, sebbene molti ne parlino”. Il dossier Sud è ancora aperto, almeno per il presidente della Regione Sicilia Lombardo. E il leader Mpa prosegue nella sua azione di pressing sul governo: “La svolta? Il presidente del Consiglio se l’ è intestata, ha dato rassicurazioni e, come dire, non vedo l’ ora di prendere atto di questa svolta virtuosa”.

Intanto è iniziato a Palazzo Grazioli il vertice di governo che dovrà cominciare a definire i contorni del Piano per il Sud annunciato la scorsa settimana dal presidente del Consiglio Berlusconi. Nella residenza romana del premier sono presenti il ministro dell’ Economia, Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta e i ministri degli Affari regionali Fitto, dello Sviluppo economico Scajola, delle Infrastrutture Matteoli oltre al ministro della Giustizia, il siciliano Angelino Alfano. Assente invece il ministro dell’ Ambiente, anche lei siciliana, Stefania Prestigiacomo perché pare che nessuno l’ abbia invitata.

Estero. Dialogo strategico ed economico tra Usa e Cina a Washington

 “Soddisfatta che la Cina abbia condiviso le preoccupazioni sul fatto che l’ Iran possa diventare uno Stato dotato dell’ arma atomica” ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton al termine della due giorni di “Dialogo strategico ed economico” tra Usa e Cina a Washington. “Abbiamo gettato le basi per una positiva, cooperativa e comprensiva relazione per il 21° secolo”.

I due Paesi si sono accordati per una larga intesa: entrambi perseguono l’ obiettivo di guidare l’ economia globale fuori dalla recessione e di forgiare un’ alleanza più stretta sulle questioni dell’ ambiente e della politica estera. Tra i punti fermi dell’ accordo generale ci sono il mantenimento delle spese di stimolo finchè la ripresa non sarà assicurata; la firma di un memorandum sul clima, l’ energia e l’ ambiente; e la promessa di sostenere la libertà dei traffici commerciali combattendo il protezionismo.

Il documento di intenti sul clima è un risultato di alta rilevanza politica, anche se l’ intesa non fissa obiettivi nè tempi vincolanti: promette però l’ impegno dei due maggiori Paesi al mondo per emissioni di gas da effetto serra e per inquinamento, a lavorare più strettamente in futuro.

“Fornisce ai nostri Paesi la direzione per operare insieme nel sostenere negoziati internazionali sul clima e nell’ accelerare la transizione a un’ economia a basso contenuto di carbonio” ha detto la Clinton. Il documento non è stato reso pubblico ma il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly, ha specificato che non contiene numeri o date: piuttosto è una cornice entro cui andare avanti a discutere.

“Non è un accordo che impegna le due parti a raggiungere determinati obiettivi, ma fissa la struttura per un dialogo”, ha insistito Kelly. Era impossibile, in questo confronto ad alto livello tra Pechino e Washington, raggiungere un risultato più incisivo nella lotta contro le emissioni nocive; ma forse era anche difficile ottenere di meno, poichè l’ interesse strategico delle due nazioni non può prevedere rotture clamorose e richiedeva quel successo diplomatico finale che è stato perseguito.

Approvato dalla Camera, il Decreto anticrisi arriva in Senato

 La manovra estiva del governo con le nuove misure anticrisi ottiene il primo ok del Parlamento. L’ Aula della Camera ha approvato il decreto. Il provvedimento passa ora al Senato, ma la partita non sembra essere affatto chiusa. Infatti Governo e maggioranza sollevano forti polemiche dell’ opposizione a causa di alcuni nodi irrisolti.

Il primo problema da risolvere riguarda la riattribuzione al ministro Stefania Prestigiacomo almeno di una parte dei poteri di controllo sull’ energia che le erano stati sottratti. E poi la questione del depotenziamento della Corte dei Conti, il cosiddetto lodo Bernardo con le norme che riducono il potere di indagine della magistratura contabile sui danni erariali e la tassazione sulle plusvalenze delle riserve auree su cui è arrivato il parere negativo della Bce. In quanto alla questione Sud è una partita tutta politica che dovrebbe essere affrontata prima fuori dal Parlamento.

Se saranno apportate queste modifiche al decreto, anche altri problemi potrebbero trovare una soluzione a palazzo Madama. Ad esempio si potrebbe chiarire che i terremotati abruzzesi avranno più tempo per riprendere a pagare le tasse dopo l’ annuncio del titolare dell’ Economia Giulio Tremonti, si potrebbe inserire la norma sulla proroga degli studi di settore in revisione che non si è riusciti a introdurre nel passaggio alla Camera o le misure sull’ interconnessione e sulle agevolazioni per la interrompibilità da parte delle aziende energivore, anche queste cassate alla Camera. Eventuali modifiche al Senato determinerebbero un ritorno del testo a Montecitorio. La Camera, infatti, lavorerà fino al 4 agosto per la terza lettura.

News del Decreto anticrisi. Scudo, pensioni, badanti e piccole imprese: le principali norme del testo

 Scudo fiscale per i capitali esportati illegalmente alla ministretta sull’ età pensionabile, aiuti per le imprese grandi (Tremonti – ter per chi reinveste gli utili) e piccole (moratoria dei debiti bancari e incentivi alla capitalizzazione), sanatoria di colf e badanti. Sono queste le misure principali del decreto anticrisi che passa ora all’ esame del Senato per diventare legge prima delle ferie, dopo aver ottenuto il voto favorevole della Camera.

Scudo fiscale
Sarà possibile rimpatriare fino al prossimo aprile, pagando un’ imposta sostitutiva, i capitali esportati illegalmente fuori dalla Ue o anche solo regolarizzarli se si tratta di Paesi europei o in Paesi aderenti – secondo l’ ultima versione della norma – allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali. Lo scudo fiscale in Svizzera sarà utilizzabile solo con l’ effettivo rimpatrio, mentre potrebbe aprirsi la possibilità di regolarizzazione senza rimpatrio per Paesi come Liechtenstein se ci sarà collaborazione informativa. L’ aliquota da pagare è pari ad un forfait del 5%, ma esiste ancora qualche incertezza interpretativa.

Pensioni, mini stretta dal 2015
Arriva una mini stretta sulle pensioni. Partirà dal primo gennaio 2015 e comporterà, come primo passo, al massimo tre mesi di aumento dell’ età pensionabile. Il decreto contiene anche l’ innalzamento a 65 anni di età per il pensionamento delle donne che lavorano nella pubblica amministrazione: partirà dal 2010 con l’ innalzamento di un anno ogni due fino ad arrivare nel 2018 a 65 anni. Rientra nel capitolo pensioni anche la possibilità di rottamare gli impiegati pubblici con 40 anni di contributi (anche figurativi), con la sola esclusione dei primari, dei professori universitari, dei dirigenti e dei magistrati.

Aiuti pmi, da moratoria a capitale
Il decreto introduce norme per rendere più solide le piccole imprese con uno sconto fiscale. Per investimenti fino a 500.000 euro viene considerato un rendimento del 3% annuo escluso dalle tasse per cinque anni. Sul fronte bancario, invece, arriva una norma ponte per la moratoria dei debiti nei confronti delle banche: consente di prevedere agevolazioni (anche temporali) per i costi finanziari delle sole piccole e medie imprese da realizzare con una convenzione con l’ Associazione Bancaria Italiana (Abi) entro 4 mesi dall’ entrata in vigore della legge di conversione.

Lombardia. 2 milioni alle imprese per programmi internazionali. Approvata la quarta edizione di “Spring”. Aiuti a pmi e artigiani

 La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con gli assessori all’ Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa, e all’ Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, ha approvato uno stanziamento di 2 milioni di euro a favore delle piccole e medie imprese lombarde e delle aziende artigiane per finanziare progetti di internazionalizzazione. I fondi e i relativi bandi per ottenerli (che saranno pubblicati a breve) sono inseriti nel progetto “Spring”, giunto alla sua quarta edizione.

Nelle tre precedenti edizioni Spring ha raccolto le candidature di oltre 300 aziende interessate a sviluppare progetti per la commercializzazione dei loro prodotti all’ estero con programmi idonei a creare le condizioni per un riposizionamento competitivo attraverso le innovazioni di processo e di prodotto.

“La mondializzazione dell’ economia – commenta il presidente Roberto Formigoni – richiede nuove capacità, basate non solo sul produrre beni e servizi competitivi, ma ancora di più capacità di saper vendere e comunicare idee e progetti made in Italy e made in Lombardy. La Regione, in questo momento di crisi, vuole concretamente sostenere gli sforzi delle aziende lombarde sul fronte dell’ internazionalizzazione”.

Verso un maxiemendamento al decreto anticrisi. Fini: “Lo valuteremo”

 Il governo porrà la fiducia su un maxiemendamento al decreto anticrisi. Il testo messo a punto dal governo è stato presentato ed è al vaglio della presidenza della Camera per l’ ammissibilità, mentre già circola una bozza che contiene modifiche sulle riserve auree, che elimina la sanatoria sulle slot machine e le modifiche al testo originario sulle banche.

I deputati hanno deciso ieri mattina di interrompere in anticipo il dibattito generale e iniziare la discussione sul complesso degli emendamenti per accelerare i tempi, visto che il passaggio parlamentare del dl 78 si sta confermando piuttosto complicato. Il vaglio che attende il maxiemendamento sarà molto rigido da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini che anche stamani ha ribadito l’ intenzione di sottoporre l’ eventuale maxiemendamento a un rigoroso e attento esame. Nel caso Fini bocciasse alcune delle richieste, l’ esecutivo potrebbe solo introdurre le modifiche in Senato, ma si prospetterebbe per Montecitorio una terza lettura agostana.

Al via l’ autostrada regionale Brescia – Milano, la prima realizzata in Project Financing. Presente Silvio Berlusconi

 “Una giornata storica che dimostra che i nostri sforzi sono stati premiati e le promesse mantenute”. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, esprime così la sua soddisfazione durante la cerimonia di avvio dei cantieri della Brebemi, 62 km di autostrada da Brescia a Milano, la prima totalmente in Project Financing in Europa (1,6 miliardi), che sarà aperta al traffico nel 2012.

Alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dei ministri Altero Matteoli e Umberto Bossi, del presidente di Brebemi Francesco Bettoni, del presidente di BancaIntesa, Giovanni Bazoli, del presidente Anas, Pietro Ciucci, dell’ad di Cal, Antonio Rognoni, del sindaco di Milano, Letizia Moratti, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, Formigoni ricorda il fondamentale lavoro di governance e di regia svolto dalla Regione basato sul partenariato con gli enti locali e i soggetti sociali ed economici del territorio, culminato in un fondamentale Accordo di programma, che ha consentito di dirimere conflitti e trovare soluzioni condivise.

Così come fondamentale è stata l’ istituzione della CAL, Concessioni autostradali lombarde, per velocizzare i tempi e stabilire costi certi e scadenze certe. Sottolinea, il presidente lombardo, i vantaggi che l’ opera (non una semplice autostrada ma un sistema, straordinariamente moderno ed ecologico) porterà al territorio e alla sua economia. Innanzitutto come messaggio di fiducia in un momento di crisi economica.

“Studi recenti – ricorda Formigoni – indicano che quest’ opera avrà una ricaduta occupazionale nei prossimi anni calcolabile in 30.000 posti di lavoro e in un incremento del Pil regionale pari a 260 milioni”. Senza sottovalutare i vantaggi per la viabilità, per l’ ambiente e per la riduzione dell’ inquinamento atmosferico.

Estero. Barack Obama ha spiegato direttamente al Paese la sua riforma sanitaria

 La riforma del sistema sanitario Usa è “centrale” per l’ economia statunitense e per uscire dalla crisi finanziaria e il Congresso deve approvarla entro l’ anno. Nel tentativo di persuadere gli scettici, anche nel suo partito, e di fronteggiare le critiche a un piano che, secondo i critici, costerà un miliardo di dollari, Barack Obama ha voluto spiegare direttamente al Paese la sua riforma sanitaria; e nel “prime time” delle tv statunitensi ha difeso la necessità della sua riforma, ambiziosa promessa della campagna elettorale.

Ereditata la peggiore crisi economica degli ultimi 50 anni, ha premesso Obama, “siamo riusciti ad evitare il peggio, ma ancora molto resta da fare, e considerati gli alti costi del sistema sanitario, la riforma è centrale in questo sforzo. Il deficit federale sta crescendo a causa degli smisurati costi del programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid), ha aggiunto Obama, se non controlliamo questi costi, non saremo in grado di controllare il deficit”.

La speranza che i legislatori arrivino all’ obiettivo di approvare una versione iniziale prima della pausa estiva, ad agosto, comincia ormai a svanire, ma il presidente ha detto che «le stelle sono allineate perché il via liberà arrivi entro l’ anno. Obiettivo quello di aiutare milioni di americani che si trovano a fronteggiare gli alti costi assicurativi o che non hanno affatto una copertura sanitaria.