Al Convegno AIDA – Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazione riproposta la “Polizza sociale” contro le calamità naturali

di isayblog4 76 views0

Spread the love

Colombo Clerici, Assoedilizia, esprime forti perplessità: potrebbe servire allo Stato per meno impegnarsi sull’ ambiente. La casa paga già allo Stato imposte generali ed oltre 167 milioni di euro per soli contributi specifici ambientali. Polizza peraltro obbligatoria, modulata secondo il rischio più o meno forte nelle diverse aree del Paese, detraibile dalle imposte, possibilità per le compagnie di competere tra loro per contenerne il costo.

Le catastrofi naturali – terremoti, frane, alluvioni, incendi, crolli – causano ogni anno in Italia molti morti e feriti e molti milioni di danni: indispensabile quindi una maggiore prevenzione. Ma, una volta che il disastro è successo, bisogna almeno ridurre le conseguenze del danno economico che pesa sul superstite e sullo Stato.

Come? Con una assicurazione: che deve essere sociale, frutto cioè di una collaborazione tra Stato e compagnie di assicurazione. In sintesi: polizza obbligatoria, modulata secondo il rischio più o meno forte nelle diverse aree del Paese, detraibile dalle imposte, possibilità per le compagnie di competere tra loro per contenerne il costo.

Se ne parla da anni, ma niente è stato deciso. A pungolare il governo ci ha pensato il convegno “Forme di collaborazione tra Stato e Compagnie di assicurazione in materia di regolamentazione dei danni conseguenti a calamità naturali” organizzato a Milano da Aida – Associazione internazionale di diritto delle assicurazioni, sezione lombarda.

Tre le sessioni: Le esperienze nella regolamentazione dei rischi catastrofali, Aspetti tecnico – assicurativi, Valutazione della regolamentazioni esistenti in tema di rischi catastrofali e proposte di soluzione per il nostro Paese; concluse da una tavola rotonda dal tema “Contraddizioni tra le leggi esistenti e le necessità operative in caso di catastrofi naturali“.

I relatori, italiani e stranieri, sono intervenuti con ricchezza di dati e profondità di conoscenze. Si sono apprese quindi, ad esempio, le tipologie di rischio in Europa e in Italia, la percentuale di assicurati in Italia (contro il terremoto circa l’ 1%) e nel mondo (10%, per citare, in California); la classifica dei rischi naturali in Italia (al primo posto alluvioni e frane a conferma di un territorio fragile e devastato. Con una precisazione: ogni euro investito in prevenzione fa risparmiare 4 euro in danni e 3,5 euro in soccorsi). E molto altro.

Il convegno ha inteso dimostrare, inoltre, che le compagnie di assicurazione hanno la competenza, la conoscenza, l’ esperienza per offrire allo Stato un valido supporto. Il Presidente di ASSOEDILIZIA avv. Achille Colombo Clerici: “C’ è un punto pregiudiziale da chiarire. Tutte le nuove proposte, che prevedono oneri a carico degli immobili, con facoltà di rivalersi su altri o sullo Stato, nascono in tal modo ma, strada facendo, rimangono irrevocabilmente a carico integrale degli immobili e dei loro proprietari. Così successe con l’ ICI che, nella originaria previsione, doveva esser accollata per metà agli inquilini, effettivi fruitori dei servizi comunali.

Poi, sappiamo com’ è andata a finire. Cosi succederebbe con questa polizza obbligatoria il cui costo si prevede, in questa sede teorica, come detraibile. C’ è comunque una sostanziale differenza concettuale e nessuna analogia tra la copertura assicurativa obbligatoria, a carico degli immobili, in caso di catastrofi naturali e l’ assicurazione obbligatoria degli autoveicoli per la circolazione stradale.

Questa solleva dalla responsabilità civile il privato, per fatto proprio; ma comunque garantisce al contempo i terzi del danno subito. L’ assicurazione obbligatoria per calamità tende viceversa a sollevare lo Stato dall’onere di rispondere pubblicamente dei danni derivanti da eventi sul territorio, la cui prevenzione ricade direttamente sotto la sua responsabilità.

Lo Stato peraltro percepisce dagli immobili, per questo compito, imposte erariali generali e, in determinate zone, contributi specifici per 167.226.200 euro (attraverso i consorzi di bonifica). Imporre dunque un’ assicurazione obbligatoria in modo generalizzato equivarrebbe ad applicare una doppia tassazione, per il medesimo scopo.

Anzi l’ introduzione di un’ assicurazione obbligatoria a carico dei danneggiati potrebbe paradossalmente essere controproducente: perchè lo Stato, sollevato dall’ obbligo degli indennizzi, potrebbe sottrarsi di fatto gradualmente al suo compito istituzionale di investire nella sicurezza del territorio. E così si chiuderebbe, una volta per tutte, con l’ ennesimo errore, il cerchio della salvaguardia del Belpaese”.

I lavori, coordinati da Roberto Pontremoli e Giorgio Sacerdoti, hanno visto gli interventi di Luigi Molinari, Fabio Maniori, Diana Cerini, Marco Frigessi di Rattalma, Anselm Smolka, Serge Troeber, Felice Penco, Roberto Manzato, Bernardo de Bernardinis, Adolfo Bertani, Massimo Antonarelli, Mario Polelli, Nicolò Zanon di Valgiurata, Maurizio de Tilla, Giovanni Rolando, Pietro Antonio de Paola.

Benito Sicchiero
http://www.assoedilizia.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>